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INDICE FTSE MIB RALLENTATO DAI TITOLI DEL COMPARTO BANCARIO, SU CUI PESA IL NODO BCE SUI CREDITI DETERIORATI
Settimana piatta per l’ indice Ftse Mib che, chiudendo gli scambi di Venerdì 13 Ottobre a 22.413 punti, archivia le ultime 5 sedute con un bilancio che evidenzia un moderato rialzo dello 0,1%.
Modesto anche il trading range che ha visto le quotazioni del principale listino azionario italiano trovare supporto su un minimo a 22.261 punti, mentre il prezzo massimo raggiunto non è andato oltre i 22.570 punti.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB
Piazza Affari è rimasta al palo a causa delle vendite che hanno colpito il settore bancario, con i titoli degli istituti di credito indeboliti dalle richieste che la Banca Centrale Europea pretenderebbe sui crediti deteriorati a partire dall’ 1 Gennaio 2018. La BCE avrebbe infatti chiesto alle banche europee una copertura del 100%, da effettuarsi entro 2 anni, su tutti i Non Performing Loans ( NPL ) che verranno concessi dal primo Gennaio 2018 in poi, ed accantonamenti da effettuare entro 7 anni per i crediti protetti da parziale copertura. Il mercato teme che molti istituti di credito saranno costretti a varare degli aumenti di capitale per far fronte alla stretta della BCE, il cui scopo sarebbe quello di rendere più efficace la pulizia dei bilanci delle banche del Vecchio Continente.
Una sorta di manovra preventiva in caso di futuri shock sul credito. Le giornate negative si sono alternate a quelle positive sulla borsa milanese, a causa delle altalenanti performance giornaliere del comparto bancario. La paura era che la futura mossa della BCE sugli NPL potesse avere effetto retroattivo, e che quindi potesse essere estesa anche sui crediti deteriorati di vecchia generazione, ipotesi che successivamente è stata smentita, allentando la pressione sulle azioni delle banche.
Ftse Mib che comunque non è riuscito a stare al passo con gli indici di Wall Street che hanno fatto segnare gli ennesimi record storici. Il massimo fatto registrare dal principale indice azionario italiano ( 22.570 punti ), è stato infatti inferiore a quello toccato nel corso dell’ ottava precedente ( 22.860 ) punti.
Per quanto riguarda l’ aspetto macro, l’ indice Ftse Mib ha digerito senza grossi scossoni la revisione al rialzo del Prodotto Interno Lordo italiano, effettuata dal Fondo Monetario Internazionale. La nuova lettura dell’ FMI sul PIL atteso per il 2017, rispetto a quella espressa a Luglio ha visto un aumento di 0,2 punti all’ 1,5%, mentre il dato per il 2018 è stato rivisto in crescita di 0,1 punti all’ 1,1%.
Ritocco al rialzo che non ha scaldato il mercato poiché l’ 1,1% pronosticato per il prossimo anno risulta essere sottostimato rispetto all’ 1,5% previsto dal DEF ( Documento di Economia e Finanza ) varato dal governo italiano. L’ FMI, inoltre, nello stilare il World Economic Outlook, per quanto riguarda il capitolo Italia, ha rialzato il rapporto Debito-PIL per quest’ anno, portandolo al 133%, mentre i pronostici per il 2018 sono stati rivisti al ribasso, al 131,4%.
Sempre secondo quanto reso noto dal Fondo Monetario Internazionale il tasso di disoccupazione del Paese dovrebbe attestarsi all’ 11,4% per l’ anno in corso ed all’ 11% nel 2018, stime quest’ ultime anche in questo caso inferiori a quanto pronosticato dal DEF, che invece per il 2017 si aspetta un tasso di disoccupazione in calo all’ 11,2% e per il 2018 un’ ulteriore discesa al 10,8%.
Segnali contrastanti sono stati invece diffusi dall’ Istituto Nazionale di Statistica. Secondo l’ indagine ISTAT la produzione industriale italiana nel mese di Agosto ha evidenziato una crescita dell’ 1,2% su base mensile e del 5,7% in termini tendenziali. Battute nettamente le attese, che invece davano una crescita più moderata sia mese su mese che anno su anno, rispettivamente pari a +0,1% e +2,9%.
In calo invece, la lettura che l’Istituto ha reso noto in merito all’ indice nazionale dei prezzi al consumo, che nel mese di Settembre è sceso dello 0,3% su base mensile, mentre è aumentato dell’ 1,1% su base annua, ovvero rispetto allo stesso mese del 2016. Confermate le stime preliminari.
Per quanto riguarda le singole storie che hanno animato i titoli presenti sul Ftse Mib, si segnala il balzo in avanti messo a segno dalle azioni Telecom sugli scambi di coda settimanali, per effetto delle indiscrezioni sullo scorporo della rete, un’ operazione, quella che il governo chiederebbe a Telecom che prevede lo scorporo della infrastruttura di trasmissione, tra i cui fini ci sarebbe anche quello di limitare l’ autorità di Vivendi ( azionista di maggioranza in Telecom ) in Italia.
Di riflesso deciso passo in avanti anche del titolo Mediaset, di cui Vivendi è secondo azionista. Il colosso francese delle telecomunicazioni, inoltre sarebbe disposto a concedere a Mediaset un indennizzo di 1 milione di euro in cash e azioni per compensare la mancata chiusura del contratto per l’ acquisto di Premium nel luglio 2017.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Grazie al balzo in avanti fatto registrare a cavallo delle ultime 3 settimane di Settembre e la prima settimana del mese in corso, l’indice Ftse Mib, da inizio anno era arrivato ad apprezzarsi di oltre il 18%, facendo registrale la migliore performance tra le Borse dei Paesi più sviluppati. La borsa milanese ha inoltre raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500 punti.
Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 20.500 punti, che nelle ultime settimane ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi da Dicembre 2015 spingendosi fino a 22.860 punti.
Il ritorno in chiusura settimanale oltre i 18.000 punti, aveva gettato le basi per il rialzo che abbiamo vissuto a cavallo tra il 2016 e l’inizio del nuovo anno e che aveva raggiunto i primi Target del movimento impulsivo a 19.200 – 19.400 punti. Il quadro rialzista in costruzione ( circa +41% dai minimi di Novembre a ridosso dei 16.000 punti fino ai massimi oltre 22.600 punti), dopo la battuta d’ arresto che aveva fatto ripiombare le quotazioni in area 18.350-18.500 punti, ha superato il proprio obiettivo ideale, identificato tra 20.200 e 20.500 punti.
La chiusura settimanale oltre l’ ultimo livello di prezzi appena citato ( 20.500 punti ), ha contribuito a far mutare anche il quadro di medio-lungo periodo, ritornato ad essere positivo. Raggiunto il primo obiettivo in area 21.000-21.500 punti, le quotazioni del Ftse Mib si sono spinte fino a 22.500 punti circa. Supporto di breve che sale in area 20.500-20.800 punti, che ha già resistito nel recente passato a più attacchi ribassisti.
Finché l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 20.400-20.500 punti in chiusura settimanale, una volta raggiunto il Target di medio-lungo periodo ( 22.500 punti ), si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 23.500-24.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 19.400 punti e successivamente a ridosso dei 18.800 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Settimana piatta anche per il nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato soltanto il primo target price della strategia Long Intraday , a causa del ridotto range di scambi settimanali evidenziato in precedenza.
Lo scenario rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 22.435 punti, Target Price attesi in area e 22.505 e 22.570 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.340 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.570 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.655 e 22.795 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.415 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.795 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.885 punti e successivamente a 23.025 punti, estesi a 23.170 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.570 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.635 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.770 punti e successivamente a 21.905 punti, estesi a 21.990 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.400 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 22.340 punti, con obiettivi attesi a 22.295 e 22.210 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.435 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 22.210 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 22.125 punti e successivamente a 21.990 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 22.350 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 21.990 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.905 e 21.770 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.635 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 22.210 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.170 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo prima a 23.025 punti e successivamente a 22.885 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.405 punti.
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