Come funziona il trailing stop ?
Se avete letto il nostro focus sugli stop loss, dovreste aver ben compreso che una volta che sono in atto, il broker chiuderà automaticamente la posizione. Lo stesso avverrà con il take profit, andando così a chiudere il trade con dei guadagni desiderati. Se tuttavia volete massimizzare i profitti, evitando però nel contempo di rinunciare a quanto è stato già acquisito all’interno della posizione, il trailing stop sono ciò che fa per voi. Ma che cosa sono i trailing stop? E come ottenere il meglio da loro?
Indice
Cosa sono i trailing stop
I trailing stop sono dei particolari ordini che seguono il corso della posizione e si muovono gradualmente con il prezzo, in concomitanza con il mantenimento di una posizione lunga o corta per il trader. Si tratta – come vedremo a breve – di uno strumento molto più flessibile rispetto allo stop loss, visto e considerato che lo stop loss chiude la posizione a un livello fisso, mentre il trailing stop si adatta gradualmente con l’avanzare del prezzo, senza che vi sia necessità di intervento manuale del trader.
Come vengono utilizzati i trailing stop?
I trailing stop possono essere utilizzati in maniera differente. In particolar modo, i trailing stop possono essere impostati in misura percentuale, fissando una distanza da mantenere dal valore di mercato corrente di una coppia di valute. Nel caso in cui un trader decida di entrare sul Forex in una posizione long, di acquisto, il trailing stop dovrebbe essere impostato al di sotto del valore di mercato attuale delle coppie di valute che si intende negoziare. Di contro, nel caso in cui un trader decida di entrare sul Forex con una posizione short, di vendita, il trailing stop dovrà essere impostato al di sopra del valore di mercato attuale delle coppie di valute.
In questo modo, il trader riuscirà a garantirsi che ciò che è stato conseguito non vada perduto, consentendo nel contempo alla posizione di rimanere aperta e continuare a guadagnare finché il valore della coppia di valute si muoverà nella giusta direzione (a seconda della posizione che un trader ha assunto). Se il valore della coppia di valute cambia improvvisamente la sua direzione e si sposta oltre la percentuale indicata, la posizione verrà chiusa, andando a limitare le perdite.
Trailing stop esempio
Facciamo un esempio per poter chiarire meglio quanto stiamo esponendo. Immaginiamo che un trader decida di aprire una posizione long sulla coppia USD / JPY con 5.000 unità a 104,00, impostando poi un ordine di stop trailing al 2% per poter “assicurare” la sua posizione. Ciò significa che se USD / JPY diminuisce il proprio valore del 2% o ancora di più, verrà attivato il tradiling stop, limitando le perdite. Se tuttavia la coppia aumenta di valore, raggiungendo 105,50, e guadagnando così l’1,44%, il trader riuscirà a godere del profitto che ha registrato in quel momento, e assisterà allo spostamento contestuale del tradiling stop.
Di fatti, se dal quel nuovo punto di arrivo la coppia di valute diminuisce del 2% o più, verrà attivata l’opzione di trailing stop. Naturalmente, il trader potrà pur sempre scegliere di stringere la percentuale di trailing stop all’1,50%, permettendo alla sua posizione di trading di avere più spazio.
Detto ciò, ipotizziamo che nelle prossime sessioni di negoziazione, il cambio USD / JPY vada ad apprezzarsi ulteriormente, raggiungendo 106,00, ma poi improvvisamente diminuisca dell’1,50% in un solo giorno di negoziazione, arrivando così a 104,40. Questa diminuzione del 1,50% innescherà il trailing stop: assumendo che l’ordine di chiusura fosse stato eseguito a 104,40, il trader avrebbe bloccato 40 pips di profitto.
Naturalmente, se il meccanismo di cui sopra vi è chiaro, dovrebbe esserlo anche il fatto che se invece di perdere l’1,50% la coppia dovesse registrare un calo di 0,55%, il trailing stop non sarebbe stato attivato, proprio perchè la percentuale di margine è stata impostata a 1,50%. Pertanto, ne deriva che è molto importante cercare di impostare la percentuale di trailing stop a un livello non troppo stretto, né troppo largo. Se il trailing stop si trova infatti in una distanza troppo vicina all’attuale prezzo di mercato, il trade verrà interrotto prima che abbia la possibilità di svilupparsi. Se invece il trailing stop si trova in una distanza troppo lontana dall’attuale prezzo di mercato, il trader potrebbe andare incontro a perdite eccessive.
Si ricorda inoltre che è pur sempre possibile regolare manualmente i trailing stop con l’aiuto di indicatori tecnici come le medie, i canali o le linee di tendenza .
Altre tipologie di stop: segnale, tempo, obiettivi,
Negli articoli precedenti abbiamo diffusamente parlato di una serie di strategie di stop che sono basate sull’azione dei prezzi: quando il prezzo dell’asset raggiunge determinate soglie, il broker chiude la posizione permettendo così al trader di ottenere dei livelli di profitto o di perdita compatibili con la propria strategia.
Tuttavia, è bene notare che esistono altre strategie di uscita dal mercato che possono ben essere implementate dal trader, e che sono poggiate sull’esistenza di specifici segnali tecnici o del tempo.
Stop su segnale
Il segnale di stop è una evidente indicazione di arresto che si verifica quando il sistema a cui fa riferimento il trader fornisce un segnale per poter entrare in una posizione che è opposta rispetto alla posizione esistente. Insomma, il trader ha aperto una posizione long, il sistema gli fornisce un segnale short, e di conseguenza è indotto a chiudere la stessa posizione in stop-and-reverse .
Stop sul tempo
Come intuibile, questo stop è generalmente previsto per consentire un trader di uscire dalla propria posizione dopo un certo periodo successivo l’apertura. Se dunque entro la finestra temporale predefinita non viene raggiunto alcun profitto, il trader potrebbe essere indotto a ritenere che le probabilità che questo accade in futuro diminuiscano ulteriormente. Ne consegue che sarà indotto a chiudere la posizione, evitando rischi aggiuntivi. Una variante ampiamente utilizzata di questa strategia è quella di ridurre la dimensione della posizione (senza un’uscita secca), dopo un certo periodo di tempo, al fine di diminuire il rischio.
Stop su supporto e resistenza
Supporto e resistenza sono concetti molto noti ai trader per poter leggere e interpretare le azioni sui prezzi e per poter fissare i propri obiettivi. Tali concetti si fondano sulla teoria che il prezzo può incontrare delle “forze” opposte e sfavorevoli in alcuni livelli del grafico, e che pertanto possa non avere sufficiente forza per poter spezzare tali limiti. Di conseguenza molti trader utilizzano supporti e resistenze per poter determinare dei livelli di profitto e indicare al proprio broker quando “uscire” dalla posizione.
Nel maggior dettaglio, se il trader ha aperto una posizione long, le aree di resistenza potrebbero essere un buon posto per impostare i livelli di take profit, mentre se un trader ha aperto una posizione short, le aree di supporto possono essere un buon posto per impostare gli stessi.
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