Avete sempre sentito parlare di gestione patrimoniale ma non avete mai capito esattamente di cosa si tratti?
Nessun problema: siamo qui per poter soddisfare le vostre curiosità (anche) in tal senso, svelando tutte le principali caratteristiche della gestione patrimoniale, e tutto ciò che dovete sapere prima di investire in questo particolare strumento.
Indice
Gestione patrimoniale cos’è
Chi è in possesso di un capitale e vuole cercare sul mercato le migliori opportunità di investimento, troverà sicuramente tante alternative che potrebbero apparentemente fare al caso proprio e, tra di esse, anche quella della gestione patrimoniale.
La gestione patrimoniale è un servizio di gestione del risparmio generalmente proposto dagli istituti di credito e dai promotori finanziari, e in grado di rivolgersi con particolare soddisfazione soprattutto nei confronti della clientela più esigente che è alla ricerca di rendimenti piuttosto interessanti e di condizioni di impiego piuttosto personalizzate.
Optando per una gestione patrimoniale, il cliente potrà infatti scegliere tra la sottoscrizione della c.d. “gestione patrimoniale mobiliare” (più brevemente, GPM) che investe prevalentemente in azioni, obbligazioni ed ETF, o sulla c.d. “gestione patrimoniale in fondi” (GPF), che investe invece sui fondi comuni.
A sua volta, ognuna delle macro categorie che sopra abbiamo esposto può riservare centinaia di diverse declinazioni, aprendo pertanto le porte a infinite occasioni di investimento da parte della clientela.
Naturalmente, a fronte di tale importante vantaggio, bisogna pur sempre rammentare che non è tutto oro ciò che luccica, e che pertanto se è pur vero che questo prodotto riserva interessanti benefici, è anche vero che non è privo di svantaggi o, comunque, di punti sui quali val la pena prestare particolare attenzione.
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Gestione patrimoniale: una definizione
Introdotta poche righe fa come uno strumento che potrebbe consentire al risparmiatore la possibilità di ottenere una ottimizzata modalità di gestione del risparmio, possiamo più tecnicamente definire la gestione patrimoniale come quel contratto di investimento che viene sottoscritto tra un soggetto risparmiatore ed una banca (o un altro soggetto di gestione del risparmio, come la SGR) per disciplinare un servizio di investimento.
La sottoscrizione del contratto introdurrà dei limiti precisi all’operatività dell’intermediario, come ad esempio l’obbligo di investire solo in alcuni determinati comparti (azionari, obbligazioni o ETF per la GPM, fondi comuni per la GPF).
Gestione patrimoniale: vantaggi e svantaggi
Stabilire se sia o meno conveniente investire sulla gestione patrimoniale non è facilissimo, visto e considerato che si tratta di uno strumento molto flessibile e, come tale, in grado di prestarsi a tantissime declinazioni, non tutte identicamente soddisfacenti.
Ad ogni modo, per poter valutare coerentemente la convenienza di questo strumento di gestione del risparmio, non si può che riassumere brevemente quali sono i principali termini di benefit, iniziando dalla maggiore trasparenza rispetto ad altri prodotti di gestione del risparmio come ad esempio una polizza Index linked, considerato che il cliente che ha sottoscritto il contratto potrà ricevere con cadenza regolare un report completo di tutte le operazioni compiute dall’intermediario, con indicazione della quantità e delle quotazioni dei titoli acquistati.
Inoltre, il cliente potrà godere di un maggiore e più puntuale monitoraggio sugli asset su cui investire, valutato che fornirà delle istruzioni ben vincolanti al gestore, autorizzandolo di fatto a comprare certi titoli o imponendogli di non farlo.
Come anticipavamo in apertura di questo approfondimento, non mancano però gli svantaggi o, comunque, alcuni punti di attenzione che questo prodotto di risparmio spesso “nasconde” o non contribuisce a far emergere.
In primo luogo, i costi della gestione patrimoniale sono abbastanza elevati (rispetto a strumenti di investimento concorrenti) e potrebbero pertanto annullare o ridurre fortemente i rendimenti.
Vengono infatti frequentemente applicate delle commissioni di ingresso, una commissione di gestione ed una commissione di prestazione, generalmente fissate in misura più elevata rispetto alle gestioni mobiliari. Vi sono poi delle spese fisse che la banca depositaria prevede, e che pur non elevatissime (qualche decina di euro a trimestre) possono comunque ulteriormente ridurre il rendimento netto.
Gestione patrimoniale opinioni: conviene o no?
Giunti a questo punto, rispondere al quesito che abbiamo posto in apertura non è certamente facile: molto dipenderà dal tipo di gestione patrimoniale che si andrà a scegliere e dall’entità del capitale che si vuole investire.
In linea di massima, la gestione patrimoniale potrebbe essere una buona scelta per quei clienti dotati di una discreta capacità di investimento, e le cui disponibilità finanziarie sono talmente consistenti da non determinare alcun problema nell’immobilizzare e nell’investire in un orizzonte di medio-lungo termine cifre anche piuttosto importanti.
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