CFD e Futures sono due strumenti finanziari particolarmente ambiti dai trader che hanno la propensione a investire in maniera tendenzialmente speculativa e con un’ottica prevalentemente di breve termine.
Nonostante tali strumenti siano divenuti sempre più “comuni” nei modelli di trading di una crescente popolazione di investitori, è anche vero che – ancora oggi – non tutti hanno ben chiare quali siano le divergenze sussistenti tra di essi.
Cerchiamo dunque di comprendere in modo più chiaro quali siano le differenze tra CFD e Futures, e svelare alcuni elementi di maggiore dettaglio da tenere sempre a mente nella realizzazione della propria strategia di pianificazione finanziaria.
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Indice
Quali sono le differenze tra CFD e Futures?
Per poter soddisfare i quesiti che sopra abbiamo scelto di porci, possiamo iniziare a ricordare che CFD e Futures sono strumenti finanziari derivati accomunati da alcuni aspetti che rendono superficialmente difficile produrre una netta separazione concettuale (in primo luogo, quello di essere entrambi prodotti derivati).
Vi sono però evidenti differenze che dovrebbero indurvi a una migliore consapevolezza su di essi. In particolare, i Futures sono oggetto di trading nei mercati regolamentati, mentre i CFD vengono negoziati sui mercati over the counter, divenendo meno standardizzati e più facilmente negoziabili online.
Anche per il motivo espresso poche righe fa, il prezzo dei Futures è sempre indicato in maniera trasparente, divenendo unico per il mercato: il prezzo dei CFD può invece essere liberamente variato dal broker online che nell’over the counter diviene market maker, “sostituendosi” al mercato.
In aggiunta a ciò, si può altresì rammentare come gli spread dei CFD siano tendenzialmente più ampi di quelli dei Futures, e che i Futures presentano una scadenza temporale predeterminata (che, invece, i CFD non hanno, pur essendo considerati come prodotti da investimento di brevissimo termine, contrariamente ai Futures, che sono maggiormente a lungo respiro).
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CFD e Futures: due strumenti derivati
Tornando ai punti in comune, possiamo ben evidenziare come sia negli investimenti con i Futures che nel caso del CFD trading, si possa ben parlare di prodotti finanziari derivati, ovvero di contratti in cui il prezzo dello strumento non è “proprio”, bensì è dipendente dal valore di un altro strumento finanziario detto “sottostante’”.
In altri termini, il prezzo del derivato si aggancia al valore del sottostante, con l’ulteriore beneficio che operando con la leva finanziaria si può massimizzare il potenziale guadagno (ma – attenzione! – anche la perdita) di una determinata transazione.
Oltre a quanto sopra, un altro elemento che può avvicinare i CFD ai Futures è legato al fatto che i primi sono una sorta di “evoluzione” dei secondi, considerando che i contratti per differenza sono una “nuova” tipologia di Futures nata con l’avvento del trading online, e dunque con lo spostamento degli utenti finanziari verso forme di investimento digitalizzata.
Cosa sono i CFD
A questo punto, giova altresì compiere qualche breve approfondimento sulla natura degli strumenti di cui sopra, iniziando dai CFD o, appunto, “contratti per differenza”.
Come abbiamo in parte già rammentato, si tratta di strumenti finanziari derivati negoziati sui mercati over the counter, che non hanno i requisiti tipici dei mercati regolamentati, e che dunque sono oggetto di trading al di fuori dei circuiti ufficiali della Borsa. Proprio per la maggiore libertà di cui possono godere, i CFD possono adattarsi facilmente al trading online, essendo in concreto negoziati con semplicità e immediatezza senza dover sottostare alle tradizionali procedure di compravendita finanziaria, e non essendo nemmeno legati ad obblighi di controllo da parte delle autorità competenti (come invece avviene con gli strumenti quotati in Borsa).
Lo scenario di cui sopra comporta dei benefici non certo irrilevanti. Si pensi al minore capitale che è necessario per poter operare, rendendo così i CFD uno strumento speculativo anche alla portata dei piccoli investitori. Oppure, si pensi alla possibilità di poter operare 24 ore su 24 o, comunque, con fasce temporali molto più vaste di quelle legate agli strumenti sui mercati regolamentati.
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Perché i CFD sono più indicati per investimenti a breve termine? Per via del finanziamento overnight che va pagato al broker per mantenere una posizione aperta durante la notte. Ogni notte infatti è necessario pagare una piccola percentuale al broker, che se sommata può diventare ingombrante. Per questa ragione i CFD sono adatti per chi fa trading intraday o scalping, ma anche per chi ha un’operatività multiday, ma non troppo prolungata.
Un esempio di broker che ti mette a disposizione il trading con i CFD è eToro, leader nel mondo del social trading. Puoi provare eToro con un conto demo gratuito da 100.000$ virtuali, con i quali puoi simulare tutti gli investimenti che vuoi sulla piattaforma!
Cosa sono i Futures
I Futures sono degli strumenti finanziari derivati attraverso i quali il contraente / sottoscrittore si impegna a vendere o ad acquistare una determinata quantità di beni (finanziari) ad una data specifica.
Contrariamente a quanto avviene con i CFD, i Futures sono negoziati nei mercati tradizionali e sono dunque soggetti a una maggiore standardizzazione e a un maggiore controllo (e, di conseguenza, una tendenziale maggiore sicurezza). Si tratta pertanto di una negoziazione più trasparente, con prezzo esposto in maniera omogenea sul mercato, senza che il valore rimanga in balia del market maker (il broker).
Per quanto concerne i principali benefici ottenibili attraverso il trading sui Futures invece del trading sui CFD, possiamo confermare in queste poche righe l’esistenza di uno spread mediamente più basso rispetto ai CFD, e un trading sicuramente più trasparente, tenendo anche in considerazione che il prezzo dei Futures è quello “ufficiale” del mercato.
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