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LA COPPIA EUR-USD RIMANE VICINO AI MINIMI PLURIMENSILI APPESANTITA DA CONFERMA ESPANSIONE CRESCITA USA
Settimana giù di tono per il cross EUR-USD che ha lasciato sul terreno lo 0,55% rispetto alla chiusura della precedente ottava. L’ultimo scambio di Venerdì 27 Luglio si è concluso a quota 1,1658, in una seduta che ha visto la coppia guadagnare lo 0,13%. Top a 5 sedute pari a 1,1751 a fronte di un minimo che nello stesso lasso temporale ha toccato quota 1,1621.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL CAMBIO EURO-DOLLARO
Il tentativo di recupero della moneta unica europea nei confronti del biglietto verde è stato rallentato dalle indicazioni arrivate dalla Banca Centrale Europea che, se pur scontate hanno decisamente indebolito l’ Euro. Dalla consueta conferenza stampa del numero 1 dell’ istituto centrale di Francoforte è stata confermata la volontà di lasciare invariati i tassi d’ interesse, almeno fino alla prossima estate, ovvero fin quando l’ inflazione nell’ area Euro non raggiungerà stabilmente il target gradito del 2%. Fino ad allora, ha aggiunto Draghi, l’ approccio della BCE rimarrà accomodante, con acquisti mensili di asset pari a 30 miliardi di euro fino al prossimo Settembre, che scenderanno a 15 miliardi di euro fino al 31 Dicembre di quest’ anno.
L’ottava macro europea si è aperta con la moneta unica europea indebolita nei confronti del biglietto verde dalla frenata del sentiment dei consumatori nell’ area Euro del mese di Luglio, sceso a quota -0,6 punti. Le attese degli analisti erano per un calo più marcato a -0,7 punti. Corretta al ribasso la stima della Consumer Confidence del mese precedente, che da -0,5% della lettura flash è passata si è assestata a -0,6 punti.
Cross EUR-USD giù di tono nella prima parte della settimana, dopo che l’ attività economica dell’ Eurozona, durante il mese in corso, in via preliminare, ha mostrato segnali di rallentamento. Il Purchasing Managers Index Composito di Luglio ha infatti evidenziato un calo a 54,3 punti, dai 54,9 punti di Giugno, mentre il consensus degli analisti era per una lettura pari a 55,1 punti. Il suddetto indicatore frutto della meda della tra componente PMI manifatturiera e quella relativa ai servizi si è pertanto portato sui minimi degli ultimi 2 mesi.
Dalle singole letture è emerso che l’ indice PMI manifatturiero si è assestato a 55,1 punti, in crescita dai 54,9 punti precedenti ( attese 54,7 punti ); mentre l’ indice PMI servizi ha fatto registrare una flessione a 54,4 punti, dai 55,2 punti di Giugno ( attese 55,1 punti ). Gli analisti, tuttavia, precisano che il rallentamento della crescita delle attività delle aziende nell’ area Euro non è allarmante, ed è strettamente legato ai timori ai timori di uno scoppio di una guerra commerciale che possa minare la crescita globale.
Cambio Euro-Dollaro sottotono anche a causa della frenata della fiducia degli imprenditori tedeschi, evidenziata dall’ indice IFO, che a Luglio si è assestato a 101,7 punti, in discesa dai 101,8 punti della precedente rivelazione mensile. Lettura tuttavia migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un maggior calo, a 101,5 punti. Da ulteriori dettagli si è venuti a conoscenza che le aspettative di business, portandosi a 98,2 punti, hanno sostanzialmente confermato i 98,3 punti indicati dagli analisti, ma hanno evidenziato un calo rispetto ai 98,5 punti ( rivisti da 98,6 punti ) del mese di Giugno. Migliore delle attese, invece, la valutazione della situazione attuale, in salita a 105,3 punti, dai 1052 punti della precedente lettura mensile, mentre il consensus era per un dato pari a 104,9 punti.
Cambio Euro-Dollaro volatile dopo la diffusione del dato relativo al Prodotto Interno Lordo statunitense del secondo trimestre e della positiva lettura dei consumi, che evidenziando l’ ottimo stato di salute della prima economia mondiale, con molte probabilità, contribuiranno ad alimentare le aspettative di rialzo dei tassi d’ interesse da parte della Federal Reserve. Dal report elaborato dal Dipartimento per il Commercio è infatti emerso che il PIL a stelle e strisce, nel periodo Aprile-Giugno si è assestato a +4,1%, ben oltre il +2,2% ( corretto al rialzo ) del trimestre precedente. Le aspettative degli analisti, invece, erano per una lettura pari a +4,2%. E’ stata la crescita trimestrale più elevata degli ultimi quattro anni. Il trend a sei si è invece portato a +3,1%, fornendo ulteriori chance affinché venga centrato il target del 3% per l’ intero anno, indicato dall’ amministrazione Trump. Forte ascesa per i consumi, che sempre nel secondo trimestre hanno evidenziato una forte espansione, pari a +4%, in netta crescita dal +0,5% della precedente stima a tre mesi. I pronostici degli analisti, invece, non si spingevano oltre il +3%.
Dollaro debole sull’ euro a metà ottava dopo una prima intesa tra il presidente Trump ed il presidente dell’ Unione Europea Junker per azzerare le barriere ed i dazi doganali tra USA ed UE.
Sotto l’ aspetto macro, invece, i primi dati in arrivo dagli USA hanno visto l’ indice nazionale della FED di Chicago, assestarsi a +43 punti, dai i -0,43 punti precedenti. Il consensus del mercato, invece, non andava oltre +0,25 punti.
Andamento della coppia EUR-USD influenzato anche dalla sfilza di dati relativi all’ attività economica statunitense, valuta attraverso le indicazioni dei direttori degli acquisti delle principali aziende degli Stati Uniti. Il Purchasing Managers Index manifatturiero, nella stima preliminare di Luglio ha fatto registrare una crescita a 55,5 punti, in progresso dai 54,5 punti della lettura di Giugno. La rilevazione del PMI servizi, invece, ha evidenziato un rallentamento a 56,2 punti dai 56,5 punti del mese di Giugno, che coincideva con quanto stimato dagli analisti. Il dato composito, frutto della media tra le due letture di PMI settoriali, ha invece mostrato un calo a 55,9 punti, in flessione dai 56,2 punti della precedente rilevazione mensile. Lettura migliore delle attese, che invece ipotizzavano una contrazione più marcata a 55,1 punti.
La Federal Reserve del distretto di Richmond ha reso noto che l’andamento del comparto manifatturiero, tracciato attraverso il cosiddetto Richmond Fed Index, a Luglio, ha evidenziato un balzo a + 20 punti. Battute le attese degli analisti, che invece davano una lettura pari a +18 punti, nonostante il lieve calo rispetto ai +21 punti della precedente stima mensile.
In crescita l’ indice Philly Fed non manifatturiero di Luglio, in ascesa a 44,3 punti, dai 39 punti di Giugno.
Lunga la sequenza di letture macro che hanno interessato il settore immobiliare. La Federal Housing Finance Agency ( FHFA ) ha reso noto che i prezzi delle case hanno fatto registrare un aumento dello 0,2% su base mensile, ma al di sotto del +0,4% pronosticato dagli analisti. Invariata a +6,4% la lettura su base annua. Segno “ meno “ per le vendite di case esistenti, scese a Giugno a 5,38 milioni di unità, in frenata da 5,45 milioni di unità pronosticati dagli analisti.
Il consueto report elaborato dalla Mortgage Bankers Associacion ha messo in luce un calo delle nuove richieste settimanali di mutui ipotecari, che nell’ ottava terminata il 20 Luglio, sono scesi dello 0,2%, ma tuttavia in ripresa dal -2,5% della precedente stima.
Il Dipartimento per il Commercio e l’ Industria ha reso noto che nel mese di Giugno gli ordinativi di beni durevoli sono aumentati dell’1%, in ripresa dal +0,4% di Maggio. Deluse le attese del mercato, che invece si aspettava un aumento più corposo, pari a +3%.
Peggiora più del previsto la bilancia merci statunitense, secondo la stima del Dipartimento per il Commercio, nel mese di Giugno, si è assestata a -68,3 miliardi di dollari, contro i -64,8 miliardi di dollari del mese di Maggio. La aspettative degli analisti, invece erano per un rosso più modesto, a -67 miliardi di dollari. La lettura preliminare delle scorte all’ ingrosso ha invece fatto registrare un progresso dello 0,3%, dopo il +0,4% della lettura precedente, rivista dal +0,6% della stima flash.
Dopo essere scese sui minimi a quasi 50 anni, le nuove richieste settimanali di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 21 Luglio, si sono portate a 217 mila unità, in aumento di 9 mila unità, rispetto alle 208 mila unità della settimana precedente. Gli analisti, invece, avevano indicato un aumento più contenuto a 215 mila unità. Il totale dei richiedenti sussidio, al 14 Luglio, invece, si è assestato a 1,745 milioni di unità, in calo da 1,753 milioni di unità della lettura precedente, ma tuttavia in aumento rispetto a 1,733 milioni di unità indicati dal consensus.
Dollaro giù a favore di una ripresa dell’ Euro, a fine ottava, quando l’ Università del Michigan ha reso noto che l ‘indice di fiducia dei consumatori statunitensi, nella lettura finale di Luglio, si è assestato a 97,8 punti, in progresso rispetto ai 97 punti della stima flash.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto di medio periodo in area 1,18 ,che ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Novembre 2017 in area 1,15.
La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 ha in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente ha saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura ha già causato la discesa in area 1,16-1,15.
Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non scendere sotto area 1,15, in chiusura settimanale, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, mutando il quadro grafico di medio-lungo periodo in negativo.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Fiacca la settimana di trading del nostro sistema operativo con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Short Intraday.
Lo scenario Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,1751; Target Price individuati in area 1,1769 e 1,1807; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1649. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1807, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1835 e successivamente a 1,1887; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,172 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1887, per tentare di prendere profitto in area 1,1909 ed 1,1953, estesa ad 1,2027; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1807 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1394, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1438 e 1,1465, estesi ad 1,1536; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,132 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1649; Target Price attesi in prima battuta a 1,1609 e successivamente a 1,157; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1751 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,157 per sfruttare possibili cali in area 1,1536 e 1,1509; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1649 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1509 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1465 e 1,1438, estesi ad 1,1394; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,157 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2027 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1953 e 1,1909 estesi a 1,1887; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,21 in chiusura di candela oraria o daily.
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