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CROSS EUR-USD IN CALO SU AUMENTO ATTESE TASSI USA PROSSIMO MEETING FED DI DICEMBRE
Seconda ottava consecutiva in calo per la coppia EUR-USD, piombata per la prima volta dopo sei settimane sotto quota 1,15, scendendo su un minimo intraday a quota 1,1463. La perdita dell’ importante supporto individuato in area 1,16 si è fatta sentire, innescando lo scivolone tutt’ ora in corso. La performance a 5 sedute ha invece evidenziato una perdita dello 0,70%.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO
Parte male sin dalle prime battuta la settimana di scambi sul mercato del Forex per la coppia EUR-USD, indebolita dalla conferma del calo fattore registrare dall’ indice PMI manifatturiero dell’ area Euro nel mese di Settembre, assestatosi secondo quanto emerso dalla stima finale a 53,2 punti ( 53,3 punti lettura flash ), in discesa dai 54,6 punti di Agosto. A pesare sul rallentamento, fanno sapere gli analisti di Markit, il riflesso della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Da ulteriori dettagli è inoltre emerso che la produzione ha subito un calo a 52,7 punti dai 54,7 punti della precedente rivelazione, portandosi sui minimi a due anni. Giù anche la voce relativa all’export in flessione a 50,2 punti dai 52 punti di Agosto. Segnali più confortanti sono invece arrivati dal comparto servizi, il cui indicatore PMI, come da pronostico si è portato a 54,7 punti ( massimo a tre mesi ), in salita dai 54,4 punti della precedente stima di Agosto. Debole, invece, il dato composito, che sempre nel mese di Settembre ha rilevato un rallentamento a 54,1 punti ( minimo a quattro mesi ) dai 54,5 punti della precedente stima mensile.
Euro giù dopo l’ inatteso stop delle vendite al dettaglio nell’ area euro, che secondo la stima diffusa da Eurostat, ad Agosto, sono diminuite dello 0,2%, bissando il calo di Luglio. Gli analisti, invece, si aspettavano una crescita dello 0,2%. Da ulteriori dettagli è inoltre emersa una crescita dell’ 1,8% in termini di volumi ( consensus +1,7% ) ed un aumento dell’1,1% su base tendenziale.
Conferme di miglioramento sono arrivate per il tasso di disoccupazione nell’ Eurozona, che ad Agosto è sceso sui minimi da Novembre 2008, portandosi all’ 8,1%. Una flessione abbastanza marcata rispetto al 9,1% rilevato per il tasso di disoccupazione nello stesso mese dell’ anno scorso.
Lettura in crescita per i prezzi alla produzione, in salita dello 0,3% su base mensile ad Agosto, mentre la crescita su base annua si è assestata al 4,2%. Battute le aspettative degli analisti, che invece avevano pronosticato rialzi più contenuti, rispettivamente pari a +0,2% e +3,9%. Nonostante il rialzo appena evidenziato, il dato ha rivelato un rallentamento rispetto al +0,7% mensile registrato a Luglio.
La settimana europea si è conclusa con il dato relativo ai prezzi delle case nell’ area Euro, che secondo quanto reso noto da Eurostat, nel secondo trimestre di quest’ anno sono aumentati del 4,3%, rispetto allo stesso periodo del 2017. Un’ analoga crescita al 4,3% è stata anche riscontrata nei prezzi delle case dell’intera Unione Europea.
Sul fronte macro statunitense, invece, il dato cruciale ha riguardato il saldo delle cosiddette Non Farm Payrolls USA del mese di Settembre. La lettura delle nuove buste paga nei settori non agricoli degli Stati Uniti ha scatenato un po’ di volatilità sulla coppia EUR-USD, in quanto sono state ampiamente deluse le attese degli analisti.
Da quanto reso noto dal Dipartimento per il Lavoro è infatti è emerso che lo scorso mese le NFP sono aumentate di 134 mila unità, mentre il mercato si aspettava un incremento di 185 mila unità. Dopo un’ impennata su un top intraday a quota 1,1544, il rialzo si è affievolito a causa della netta revisione al rialzo della stima di Agosto, corretta a +270 mila unità dalle +201 mila unità indicate nella prima comunicazione. Il tasso di disoccupazione, sempre nel mese in esame, si è portato al 3,7%, in calo dal 3,9% della precedente stima mensile, assestandosi anche sotto il 3,8% indicato dagli analisti. Stabile sui valori di Agosto, a +0,3% ( rivista da +0,4% ), invece, la crescita dei salari medi orari; mentre la lettura su base annua ha evidenziato un aumento del 2,8%,in lieve flessione dal +2,9% rilevato il mese precedente.
La rivelazione delle Non-Farm Payrolls, come di consueto è stata preceduta dal saldo relativo alle buste paga nei settori privati, elaborato dalla società che si occupa di servizi legati alla pubblica amministrazione e risorse umane, Automatic Data Processing. La stima cosiddetta ADP aveva rilevato un deciso aumento pari a +230 mila unità, in netta ascesa rispetto alle +163 mila unità del dato di Agosto ed alle +184 mila unità indicate dal consensus del analisti. Il dato ADP, che seppur generalmente affidabile, in quanto stimato su circa mezzo milione di aziende, in questa occasione non è coinciso con la lettura delle NFP.
Dollaro in ripresa sulle affermazioni del governatore della FED, Jerome Powell, che ha reso nota la possibilità che l’ istituto federale da lui presieduto possa continuare a procedere ad un ritmo di aumenti di tassi di interesse oltre il livello ritenuto “ neutrale”, in quanto l’ economia a USA mostra segnali di forte espansione, anche per i prossimi trimestri. Crescono pertanto le possibilità di un ulteriore ritocco dei tassi entro la fine di quest’anno.
Biglietto verde trainato al rialzo dall’ aumento evidenziato dall’ indice ISM non manifatturiero, che nel mese di Settembre si è assestato 61,6 punti, in netto aumento dai 58,5 punti di Agosto. Le attese degli analisti, invece, non si spingevano oltre i 58,5 punti.
Confermato il rallentamento dell’ attività economica statunitense, che nella lettura finale rivelata dall’ indice PMI Composito, nel mese di Settembre, è sceso a 53,9 punti, dai 54,7 punti di Agosto. Lettura, nonostante tutto, migliore dei 53,4 punti indicati nella stima flash. Il dato composito è stato elaborato sommando le letture dei singoli indicatori PMI, Manifatturiero e Servizi, che nella rivelazione finale si sono rispettivamente assestati a 55,6 punti e 53,5 punti. La componente manifatturiera è migliorata dai 54,7 punti di Agosto, mentre quella relativa al settore Servizi è scesa rispetto ai 54,8 punti della precedente stima mensile ( Flash 53 punti ).
La consueta lettura mensile elaborata dall’ Institute for Supply Management, ha invece messo in luce il rallentamento subito dall’ indicatore relativo al comparto manifatturiero statunitense, nel mese di Settembre, portatosi a 59,8 punti, in flessione dai 61,3 punti di Agosto. I pronostici degli analisti, invece, davano un calo più contenuto a 60 punti.
Il Dipartimento per il Commercio ha evidenziato che le spese per le costruzioni, ad Agosto, sono aumentate dello 0,1%, salendo a 1.318,5 miliardi di dollari. Gli analisti invece avevano stimato un balzo dello 0,4%.
Variazione settimanale nulla per il saldo settimanale dei nuovi mutui ipotecari, che secondo la consueta stima settimanale, nell’ottava che si è conclusa il 28 Settembre è rimasto stabile, contro il -2,9% evidenziato nella precedente stima.
Ancora denaro sul dollaro dopo l’ aumento evidenziato dagli ordinativi industriali di Agosto, che secondo il rapporto diffuso dal Bureau of the Census hanno fatto registrare un progresso del 2,3%, ben oltre la stima finale di Luglio, rivista a +0,5% da -0,8%. Le indicazioni degli analisti invece non andavano oltre il +2,1%.
In linea con il dato preliminare, invece, gli ordinativi di beni durevoli, che nella stima finale di Agosto sono aumentati del 4,4% ( flash +4,5% ). Netto il miglioramento rispetto alla flessione dell’ 1,2% registrata a Luglio. La lettura “ Core “, a netto dei risultati dei settori più volatili, ha invece evidenziato un +0,1%, in discesa dal +0,2% della precedente stima.
Nuovi acuti per il mercato del lavoro a stelle e strisce, con il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 28 Settembre è sceso di 8 mila unità, assestandosi a 207 mila unità, contro un calo stimato dagli analisti, pari a -2 mila unità. La media mobile mensile ha invece rilevato un calo di 500 mila unità, a 207 mila unità. Il totale dei richiedenti sussidio si è invece portato a 1,65 milioni di unità, in flessione di 13 mila unità.
Peggiora il deficit commerciale statunitense, che ad Agosto ha fatto registrare un aumento a -53,2 miliardi di dollari, rispetto ai -50 miliardi di dollari di Luglio. Confermate le stime degli analisti, che avevano previsto un disavanzo di 53,6 miliardi di dollari.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. Una chiusura settimanale sotto tale livello potrebbe causare ulteriori affondi con target sui minimi plurimensili in area 1,13.
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13.
La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto.
In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale.
La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly avrebbe potuto compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12. Lo scenario ribassista sul breve, pertanto, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buono il bilancio settimanale per il nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto su 3 obiettivi indicati dalla strategia rialzista: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.
La visione Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1539; Target Price individuati in area 1,1566 e 1,161; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1494.
Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,161, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1637 e successivamente a 1,1682; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1524 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1682, per tentare di prendere profitto in area 1,171 e 1,1754, estesa ad 1,1799; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,161 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1255, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1282 e 1,1325, estesi ad 1,1352; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,12 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1494; Target Price attesi in prima battuta a 1,1466 e successivamente a 1,1423; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1539 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1423 per sfruttare possibili cali in area 1,1396 e 1,1352; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1524 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1352 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1325 e 1,1282, estesi ad 1,1255; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1423 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1799 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1754 e 1,171, estesi a 1,1682; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1872 in chiusura di candela oraria o daily.
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