IL CROSS EUR-USD RISORGE DAI MINIMI PLURIMENSILI IN AREA 1,12 RICONQUISTANDO L’ EX SUPPORTO TECNICO IN AREA 1,14

Dopo essere scivolato sui minimi da Giugno 2016, toccando quota 1,1214, il cross EUR-USD è riuscito a chiudere l’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle con un bilancio positivo, pari a quasi +0,7%. Gli scambi di Venerdì 16 Novembre si sono conclusi a quota 1,1414, evidenziando un progresso giornaliero dello 0,76%. La coppia EUR-USD ha come si dice in gergo borsistico ha “ sentito “ il forte supporto in prossimità di area 1,12, toccato in apertura settimanale, rimbalzando per 4 sedute consecutive.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER ILCAMBIO EURO-DOLLARO

La coppia EUR-USD era stata letteralmente mandata al tappeto dal report dell’ OCSE, che ha rivisto al ribasso le proprie aspettative di crescita nell’ area Euro, tagliando le stime anche sulle economie di Germania, Francia ed Italia.

La Banca Centrale Europea, per bocca del proprio governatore, Mario Draghi, ha invece confermato l’ intenzione interrompere gli stimoli attraverso il Quantitative Easing, per la fine di quest’ anno. Draghi ha tuttavia sottolineato che la BCE vigilerà con cautela sulla crescita economica dall’ Eurozona, dopo il rallentamento evidenziato negli ultimi mesi. Sorvegliata speciale dell’ istituto centrale europeo anche l’ inflazione, mentre i tassi d’ interesse rimarranno invariati fino al termine dell’ estate del prossimo anno.

Euro indebolito anche dalla frenata del Prodotto Interno Lordo dell’area Euro, che in via preliminare, nel terzo trimestre di quest’ anno è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% su base annua, rallentando rispetto al +0,4% su base mensile ed al +2,2% su base annua della precedente stima del periodo Aprile-Giugno.

Segno “ meno “ e moneta unica in calo dopo che Eurostat ha reso noto che la produzione industriale nel mese di Settembre ha subito un calo dello 0,3% su base mensile, in netta discesa dal +1% della precedente lettura di Agosto. Su base annua, invece, la produzione industriale ha mostrato un progresso dello 0,9%. Nonostante il deciso passo indietro si è trattato di letture migliori delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una flessione dello 0,4% su base mensile ed un aumento contenuto a +0,3% su base annua.

Segnali di miglioramento per l’ economia dell’ Eurozona sono invece arrivati con la lettura della bilancia commerciale, che nel mese di Settembre ha evidenziato un avanzo di 13,1 miliardi di euro, in miglioramento dal surplus di 11,7 miliardi di euro della precedente stima mensile. Su base annua, invece, il paragone è decisamente negativo, rispetto ai +25,3 miliardi di euro di Settembre 2017. Dai dettagli rilasciati dall’ istituto di statistica europeo è inoltre emerso che le esportazioni sono diminuite dell’1% su base annua, mentre le importazioni sono aumentate del 6,4%, sempre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’ Eurostat ha comunicato che nel mese di ottobre i prezzi al consumo nell’ Eurozona hanno registrato un incremento del 2,2% su base annuale (dato finale), sostanzialmente in linea con la rilevazione preliminare e con il consensus. L’ indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, mostra ad ottobre un incremento su base tendenziale dell’1,1% (dato finale), pari alla stima flash e al dato del mese precedente. Su base mensile i prezzi al consumo hanno riportato un progresso dello 0,2%, in linea con le previsioni (+0,2%), dopo il +0,5% rilevato a settembre.

Si conferma al ritmo di salita più veloce da circa sei anni, l’ indice dei prezzi al consumo dell’ Eurozona, che secondo la stima finale di Ottobre, elaborata da Eurostat, si è assestata a+2,2%, su base annua, continuando il trend di crescita delle precedenti letture ( +2,1% Settembre e +2,0% Agosto ). Su base mensile, invece, l’ inflazione è aumentata dello 0,2%, come da attese, ma in flessione rispetto al +0,5% fatto registrare a Settembre. Ritoccata al ribasso, invece, l’indice dei prezzi al consumo “ Core “, che da +1,3% della stima preliminare si è assestato a +1,2%, ma tuttavia in crescita rispetto al +1,1% della stima finale di Settembre.

La settimana macro oltreoceano si è invece aperta con la lettura relativa alle vendite al dettaglio del mese di Ottobre, in crescita dello 0,8% su base mensile, oltre il +0,5% pronosticato dagli analisti. Rivista al ribasso, invece, la rilevazione di Settembre corretta a-0,1% da +0,1% della prima comunicazione. Le vendite al dettaglio al netto del settore auto ha invece mostrato una aumento dello 0,7% su mese, assestandosi abbondantemente sopra il -0,1% della precedente stima mensile. Il consensus dagli analisti non si spingeva oltre il +0,50%. Al netto della spesa per carburanti le vendite al dettaglio hanno evidenziato un progresso dello 0,3%, in miglioramento dalla precedente stima mensile, che invece aveva rivelato una variazione nulla.

Bilancio mensile positivo per l’ Empire State Fed New York, che a Novembre si è assestato 23,3 punti, in ascesa rispetto ai 21,1 punti di Ottobre ed i 20 punti indicati dagli analisti. L’ indagine condotta dalla Federal Reserve newyorkese per rilevare lo stato di salute del comparto manifatturiero del distretto della città della grande mela ha inoltre rilevato che la voce relativa ai nuovi ordini è scesa a 20,3 punti dai 22,5 punti della lettura precedente, mentre il sotto-indice dei prezzi d’acquisto è cresciuto da 42 punti a 44,5 punti. Gli impieghi sono invece cresciuti da 9 a 11 punti.

Il Dipartimento per il Lavoro a stelle e strisce ha reso noto che nella settimana terminata il 10 Novembre, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono salite a 216 mila unità, aumentando rispetto alle 214 mila unità della precedente stima ( attese 213 mila unità). La media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali, si è invece portata a 215.450 unità, in aumento di 1.500 unità rispetto al saldo della precedente ottava. Il totale dei richiedenti indennizzo, al 3 Novembre, invece, si è assestato a 1,676 milioni di unità, in crescita da 1,623milioni di unità della precedente ottava, mentre gli analisti aspettavano un aumento più contenuto, a 1,625 milioni di unità.

Il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari diffuso dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), nell’ ottava terminata il 9 Novembre ha evidenziato un calo del 3,2%, confermando i trend negativo di brevissimo, dopo la variazione pari a-0,7% della precedente ottava.

Dollaro giù dopo il brusco rallentamento del Philadelphia Fed Index, che nel mese attuale ha fatto registrare una flessione a 12,9 punti dai 22,2 punti del mede di Ottobre. Lettura largamente inferiore alle aspettative degli analisti, che invece avevano pronosticato un minor calo a 20 punti. Il cosiddetto Philly Fed Index nasce da un’ indagine in cui i partecipanti devono dare la propria valutazione sulle condizioni correnti del comparto manifatturiero sia per il momento attuale che per i futuri sei mesi. Il risultato che ne consegue misura il sentiment del settore manifatturiero del terzo maggior distretto federale degli Stati Uniti. Un valore superiore a zero è sinonimo di espansione, mentre un risultato inferiore a zero è indice di contrazione.

Ancora biglietto verde in calo e quindi cambio Euro-Dollaro in ripresa dopo il rallentamento evidenziato dalla produzione industriale, che nel mese di Ottobre è aumentata dello 0,1% su base mensile, frenando rispetto al +0,2% di Settembre ( corretta da +0,3% della stima flash ). Gli analisti, invece, avevano pronosticato un progresso dello 0,2%. La capacità di utilizzo degli impianti, invece, si è portata al 78,4%, in lieve diminuzione rispetto al 78,5% della stima di Settembre, pari al 78,5% ( rivisto al rialzo da +78,1% della lettura preliminare ). Prima della recessione il suddetto indicatore viaggiava stabilmente sopra l’80%.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. La chiusura settimanale sotto tale livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La riconquista del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly potrebbe ridare dare un po’ di respiro quadro grafico di brevissimo periodo, mentre l’ eventuale perdita di area 1,12, potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sui 2 obiettivi indicati dalla strategia Long Intraday e sui 2 target price pronosticati dalla strategia Short Intraday.

La visione Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1419 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1446 e 1,1489; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1375. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1489, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1516 e successivamente a 1,156; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1414 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,156, per tentare di prendere profitto in area 1,1587 e 1,1631, estesa ad 1,166; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1489 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1123, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1166 e 1,1209, estesi ad 1,1235; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,108 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1375; Target Price attesi in prima battuta a 1,1349 e successivamente a 1,1305; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1419 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1305 per sfruttare possibili cali in area 1,1278 e 1,1235; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1375 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1235 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1209 e 1,1166, estesi ad 1,1123; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1305 in close orario.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.meteofinanza.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram