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IL CROSS EUR-USD SCIVOLA PERICOLOSAMENTE VICINO AL SUPPORTO DI BREVE IN AREA 1,13
Settimana all’ insegna delle prese di beneficio per la coppia Euro-Dollaro, che ha lasciato sul terreno quasi l’1,1%, a fronte di un close di ottava a quota 1,1331.
La brutta performance della coppia di valute regina del mercato del Forex, inoltre, è reduce da cinque sedute consecutive in calo, dopo essersi spinta su un massimo nella prima sessione settimanale a quota 1,1467, venendo pertanto respinta dalla resistenza di brevissimo individuata in area 1,15.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO
Moneta unica europea che ha pagato lo scotto nei confronti del biglietto verde a causa delle pessime letture macro arrivate da Eurolandia. Mentre sul tema dazi che vede contrapposti Stati Uniti e Cina, dagli USA sono rimbalzate le dichiarazioni del consigliere statunitense Kudlow, in quale ha reso noto che ci sono ancora grandi distanza perché le due superpotenze economiche raggiungano un accordo, prima dello scadere della tregua in atto, fissato per Marzo.
Da quanto emerso da un’ indagine condotta da Reuters e dalla Commodity Futures Trading Commission, i fondi speculativi hanno portato le loro posizioni nette lunghe sul biglietto verde ai massimi da Dicembre 2015.
L’ ottava macro in Europa si è aperta con la nuova frenata registrata dall’ indice Sentix, che nel mese in corso si è portato a-3,7 punti dai -1,5 punti di Gennaio. L’ indicatore che rileva il sentiment degli investitori dell’ Eurozona , oltre ad evidenziare un calo per il sesto mese consecutivo, è scivolato sui valori più bassi dal Novembre del 2014. Rallenta anche la sotto-voce relativa al sentimento attuale, giù sui valori più bassi ad oltre due anni. Il gruppo Sentix ha reso noto che il peggioramento del morale degli investitori è stato principalmente causato dai timori sul capitolo Brexit.
L’ istituto di statistica europeo ha invece fatto sapere che l’ indice dei prezzi alla produzione dell’ Area Euro, a Dicembre, ha evidenziato un calo dello 0,8% rispetto alla precedente stima mensile, che aveva a sua volta rivelato una flessione dello 0,3%. Deluse le aspettative degli analisti, che invece si aspettavano un minor calo, pari a -0,5%.
Battuta d’arresto per le vendite al dettaglio nell’Eurozona, scese dell’1,6% a Dicembre, secondo il consueto rapporto mensile diffuso dall’ Eurostat. La lettura finale di Novembre aveva invece rivelato un aumento dello 0,8%, rivisto al rialzo dal +0,6% della stima flash. La lettura su base annua ha invece mostrato un incremento dello 0,80%, superando i pronostici degli analisti, che invece non andavano oltre il +0,5%. Si è trattata tuttavia di un dato inferiore al risultato fatto registrare a Novembre, quando le vendite al dettaglio erano aumentate dell’1,8% ( corretto da +1,1% indicato in via preliminare ).
Cambio Euro-Dollaro in calo dopo che la stima di PMI elaborata da Markit sull’attività economica del comparto servizi, a Gennaio, assestandosi a 51,2 punti, ha confermato la minor espansione degli ultimi 49 mesi, ovvero da metà 2013. Lettura, tuttavia, migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un rallentamento più marcato, a 50,8 punti. Sui minimi degli ultimi cinque anni e mezzo anche la lettura finale di Gennaio dell’ indice IHS Markit PMI della Produzione Composita, che dopo aver calcolato i fattori stagionali, è sceso 51 punti, lievemente sopra la ultima stima preliminare ed il consensus degli analisti, entrambi pari a 50,7 punti, ma tuttavia in calo dai 51,1 punti di Dicembre.
Il cross Eur-Usd si è avvitato ulteriormente al ribasso, dopo che la Commissione Europea ha tagliato in modo netto le previsioni di crescita dell’ Eurozona per il 2019 e per il 2020, portandole rispettivamente all’1,3% dall’1,9% della precedente stima ed all’1,6% dall’1,7% del precedente report. Lieve sforbiciata anche per l’inflazione attesa per quest’ anno e per l’ anno prossimo, riviste nell’ ordine all’1,4% ed all’1,5% dall’ 1,8% e dall’1,6% dei precedenti pronostici. Nel corso della conferenza stampa in cui sono stati commentati i dati relativi alla pubblicazione delle stime economiche dei vari Paesi del blocco, il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha dichiarato che “ sul rallentamento della zona euro pesano anche fattori interni, come il marcato calo dell’auto in Germania, le tensioni sociali in Francia e la forte incertezza sulla politica di bilancio in Italia “.
La BCE ha invece reso noto che le aspettative di lungo termine sull’ inflazione nell’Area Euro sono arretrate sui minimi da Novembre 2016. Il contratto Forward a 5 anni sulla “ breakeven inflation ” ha subito una flessione all’ 1,4569%, allontanandosi ancor più dal target ideale al 2%, auspicato dall’ istituto centrale europeo di quasi 2%.
La settima macro statunitense si è invece aperta con la rivelazione della lettura finale degli ordinativi di beni durevoli di Novembre, che secondo quanto reso noto dal Dipartimento per il Commercio hanno evidenziato un aumento dello 0,7% su base mensile, in lieve calo rispetto al +0,8% della lettura preliminare.
Deluse, ma decisamente al di sotto delle indicazioni degli analisi, che invece si aspettavano un progresso dell’1,5%. La lettura “ Core “, al netto del settore più volatile dei trasporti, ha invece rivelato una flessione dello 0,4% rispetto alla stima di Ottobre, peggiorando rispetto al -0,3% della comunicazione flash. Gli analisti, invece, si aspettavano una variazione nulla.
In calo gli ordini di fabbrica, che sempre a Novembre sono diminuiti dello 0,6% su base mensile, ma tuttavia in lieve ripresa rispetto al -2,1% di Ottobre. Il consensus degli analisti, invece, era per un aumento dello 0,3%. La lettura su base annua ha invece mostrato un progresso del 3%, di poco inferiore al +3,1% delle attese, ma rallentando rispetto al +4% della precedente stima.
La società di analisi e ricerche finanziarie IHS Markit ha confermato che la lettura finale del Purchasing Managers Index relativo al settore servizi, come da valutazione preliminare si è assestata 54,2 punti. L’ indicatore composito, mix tra PMI manifatturiero e PMI servizi si è invece portato a 54,4 punti, in lieve contrazione rispetto ai 54,5 punti della prima comunicazione.
Segnali di miglioramento si sono intravisti per la bilancia commerciale statunitense, che a Novembre, secondo le stime del Dipartimento per il Commercio, ha evidenziato un disavanzo di 49,3 miliardi, a fronte di un rosso di 55,7 miliardi di dollari rilevato ad Ottobre ( rivisto da -55,5 miliardi della lettura flash ).Gli analisti, invece, si aspettavano un deficit di 54 miliardi di dollari.
La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha fatto sapere che le nuove richieste di mutui ipotecari, nell’ottava terminata l’ 1 Febbraio, sono diminuite del 2,5%, peggiorando ulteriormente rispetto al -3% del precedente saldo settimanale.
Le nuove richiese di sussidio di disoccupazione, al 2 Febbraio, sono scese a 234 mila unità, in calo di 19 mila unità rispetto al precedente saldo settimanale. Un calo, quello reso noto dal Dipartimento per il Lavoro, minore delle attese degli analisti, che invece si aspettavano una maggior discesa, a 221 mila unità. La media mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si è assestata a 224.750 unità, in aumento di 4.500 unità rispetto alla settimana precedente. Il totale dei richiedenti indennizzo, invece, si è portato a 1,736 milioni di unità, in flessione da 1,778 milioni di unità della precedente lettura, ma tuttavia in moderato aumento rispetto a 1,733 milioni di unità pronosticato dagli analisti.
Dollaro su contro l’ Euro, dopo che il Bureau of Labour Statistics USA ha indicato che la produzione industriale nel quarto trimestre dello scorso anno ha fatto registrare un progresso dell’1,3%, in crescita dall’1,1% del precedente trimestre. Gli uffici del Dipartimento hanno tuttavia fatto sapere che quello appena evidenziato risulta essere un dato parziale, in quanto, a causa dello Shitdown in corso, non sono stati ancora rilevati i dati sulla produttività negli altri settori. A tuttora non rilevato neanche il costo unitario del lavoro. Va inoltre ricordato che la produttività totale nel terzo trimestre aveva evidenziato un aumento del 2,2%.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,16, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,12.
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo,dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.
La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto.
In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la nuova discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, potrebbe causare il ritorno in area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto su 3 obiettivi indicati dalla strategia ribassista: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.
Lo scenario rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1372 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1398 e 1,1425; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1328. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1425, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1452 e successivamente a 1,1496; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1372 in chiusura di candela oraria.
Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1496, per tentare di prendere profitto in area 1,1523 e 1,1567, estesa a quota 1,1611; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1425 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1077, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,112 e 1,1162, estesi ad 1,1231; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,10 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1328; Target Price attesi in prima battuta a 1,1301 e successivamente a 1,1258; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1372 in chiusura di candela oraria.
Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1258 per sfruttare possibili cali in area 1,1231 e 1,1188; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1331 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1188 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1162 e 1,112, estesi a 1,1077; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1258 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1611 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1567 e 1,1523, estesi a quota 1,1496; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1683 in chiusura di candela oraria o daily.
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