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AREA 22.000 PUNTI SEMPRE PIU’ VICINA PER L’ INDICE FTSE MIB CHE RITOCCA VERSO L’ALTO I MASSIMI DA AGOSTO 2018
L’ Indice Ftse Mib allunga la striscia di rialzi settimanali consecutivi portandola a cinque ottave. Il principale paniere azionario della borsa milanese ha infatti messo a segno un rialzo di quasi mezzo punto percentuale, rispetto al close della settimana precedente.
La seduta di Venerdì 12 Aprile è terminata in rialzo dello 0,80% con gli ultimi scambi di seduta a quota 21.858 punti, vicini al massimo a cinque sedute, nonché top da Agosto 2018, raggiunto a quota 21.911 punti.
Piazza Affari ha continuato a beneficiare del sentiment positivo che aleggia sulle principali borse mondiali, con il mercato italiano che ha dato fiducia al ministro dell’ economia, Giovanni Tria, il quale in occasione del Documento di Economia e Finanza approvato dal governo lo scorso Martedì ha rassicurato la platea degli investitori sulla tenuta dei conti pubblici, mentre ci si avvicina alla prossima verifica da parte della Commissione Europea.
L’ esecutivo italiano ha inoltre alzato le stime sul rapporto Deficit/PIL per l’anno in corso, portandolo al 2,4%, in seguito al rallentamento della crescita attesa, rivista a +0,2% da +1%. Piuttosto stabile lo Spread BTP-BUND, assestatosi a 248 punti, con il rendimento sul decennale al 2,54%. Hanno fatto bene i titoli bancari, con il comparto in crescita del 2,9%, mentre i settori tecnologia ed auto hanno messo a segno un incremento rispettivamente pari a +1,9% e +1,8%.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER L’ INDICE FTSE MIB
Gli acquisti sono stati calamitati dai segnali di risveglio per l’ economia tricolore lanciati attraverso l’ incoraggiante lettura dell’ indice destagionalizzato della produzione industriale, che a Febbraio è aumentata dello 0,8% su base mensile, ribaltando nettamente le attese degli analisti, che invece avevano indicato una contrazione dello 0,5%. Su base annua, ovvero rispetto a Febbraio 2018, la variazione è stata pari a +0,9% contro il -0,9% previsto del consensus . Rivista al rialzo anche la precedente stima di Gennaio, portata da +1,7% a +1,9%. La media sul trimestre Dicembre-Febbraio ha invece mostrato un calo dello 0,3%, rispetto al saldo del precedente trimestre. Dalla lettura dei dettagli del mese di Febbraio è invece emerso che i maggiori rialzi sul mese precedente hanno riguardato il comparto dei beni di consumo ( +3,2% ), mentre i beni strumentali sono aumentati dell’1,1%. I prezzi alla produzione di beni intermedi e quelli relativi al comparto energia hanno invece rispettivamente mostrato un incremento dell’1,1% ed una contrazione del 2,4%. A livello tendenziale, invece, le migliori variazioni hanno riguardato i beni di consumo ( +4,7% ) ed i beni strumentali ( +1,5% ); mentre ampia è stata la contrazione nel settore energia ( -4,1% ) e più modesta quella nel comparto dei beni intermedi ( -1,1%). In forte crescita il settore manifatturiero, con la produzione nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori in rialzo dell’11,7%; la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici è aumentata del +5,3%, mentre la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi ha evidenziato un progresso del +4,4%. I cali più marcati hanno invece interessato la produzione di prodotti petroliferi raffinati ( -13,9% ), la fabbricazione nell’ industria del legno, della carta e stampa ( -5,4% ) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria ( -2,8% ).
Gli investitori hanno snobbato le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale ( FMI ) che hanno corretto al ribasso le aspettative sulla crescita dell’ economia italiana per il 2019, riviste a +0,1% rispetto al +0,6% delle precedenti indicazioni. Confermate a +0,9%, invece, le previsioni per il PIL 2020. L’ FMI ha inoltre rivisto al ribasso anche le stime sul rapporto tra il disavanzo pubblico ed il Prodotto Interno Lordo, visto, sempre per il 2019, portate al 2,7% in linea generale ed al 2,1% a livello strutturale. Il debito pubblico è stato invece pronosticato al 133,4%. L’ istituto diretto da Christine Lagarde ha inoltre stimato che le emissioni lorde al 2021 potrebbero salire al 24,7% del PIL mentre il disavanzo potrebbe schizzare al 3,5%.
Lettura a due velocità per il dato relativo alle vendite al dettaglio nel mese di Febbraio, in crescita dello 0,1% in valore, ma in calo dello 0,1% in volume. Battute, in entrambi i casi , le attese degli analisti che invece avevano pronosticato una flessione dello 0,2%. Su base annua, invece, le vendite al dettaglio di Febbraio hanno registrato un incremento dello 0,9% in valore ed un aumento dello 0,3% in termini di volume. La precedente stima di Gennaio, su base mensile, è stata invece rivista al rialzo e portata a +0,5% da +0,6% della lettura preliminare; mentre la suddetta lettura precedente, su base annua, è stata abbassata a +1,2% da 1,3%. Dai dettagli diffusi dall’ Istituto di Statistica è inoltre emerso che sono rimaste sostanzialmente stabili le vendite di beni alimentari in termini di valore ( +0,1% ), mentre sono scese dell’1,7% per quanto riguarda i volumi.
Le vendite di beni non alimentari sono invece aumentate rispettivamente dell’1,6% ( valore ) e del 2,1% ( volumi ). I maggiori aumenti tendenziali delle vendite al dettaglio dei beni non alimentari hanno principalmente riguardato i prodotti per profumeria e cura della persona ( +3,8% ) e le calzature ed articoli in cuoio e da viaggio ( +3,4% ). Variazioni negative si sono invece registrate per cartoleria, libri, giornali e riviste ( -1,0% ), nonché elettrodomestici, radio, tv e registratori ( -0,2% ).
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Il ritorno in chiusura settimanale oltre area 20.000 punti ha cambiato il sentiment di breve-medio periodo dell’ indice Ftse Mib, ritornato ad essere rialzista, ed aprendo la strada a nuovi massimi di periodo, in prossimità sopra area 21.800 punti.
Il principale listino azionario milanese, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.
Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.
La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti aveva invece prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti. Sul brevissimo, il recupero oltre area 20.000 punti ha spianato la strada al recupero di area 20.500-21.000, ma tuttavia per scacciare in maniera quasi definitiva uno scenario nuovamente ribassista, si renderà necessaria una stabile conferma oltre area 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.000-22.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Discreta la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto sui due target price della strategia Short Intraday.
La visione rialzista prevede l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 21.885 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 21.965 e 22.020 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 21.750 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 21.020 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.100 e 22.235 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.885 punti in chiusura di candela oraria.
Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.235 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.320 punti e successivamente a 22.445 punti, estesi a 22.590 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.965 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 20.970 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.180 e successivamente a 21.320 punti, estesi a 21.400 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 20.760 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 21.750 punti, con obiettivi attesi a 21.670 e 21.540 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 21.885 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.540 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.405 punti e successivamente a 21.320 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.750 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 21.320punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.180 e 21.100 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 20.970 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.540 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 22.590 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 22.445 punti e successivamente a 22.320 punti, estesi a 22.235 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.820 punti.
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