Il cambio euro dollaro è attualmente scambiato al di sopra di 1,08, con il presidente della Federa Reserve Powell che ha avvertito che la ripresa sarà lunga e che il tasso di disoccupazione potrebbe superare il 25% negli Stati Uniti. La BCE è pronta intanto ad agire con nuove iniziative, in un contesto globale in cui le tensioni tra Cina e USA crescono sul caso Huawei e su quello coronavirus.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico, la recente azione di trading range-bound merita una certa cautela prima di aprire qualsiasi posizione in modo speculativo e aggressivo sul cambio. È probabile che gli orsi aspettino una pausa convincente al di sotto del supporto orizzontale di 1,0775 per confermare qualsiasi ulteriore mossa di discesa a breve termine verso la soglia psicologica di 1,0700. Alcune vendite successive sembrano ora rendere la coppia vulnerabile a calare ancora e ritestare i minimi annuali, intorno alla regione di 1,0635.
Dal lato opposto, la regione 1,0850 potrebbe continuare ad agire come una resistenza immediata, al di sopra della quale è probabile che la coppia faccia un nuovo tentativo per recuperare il marco 1,0900. Una forza sostenuta oltre l’ostacolo menzionato potrebbe indurre un movimento di breve durata a breve termine di copertura e dovrebbe aiutare la coppia ad accelerare il movimento verso la zona di 1.0980.
Analisi fondamentale
Il cambio EUR/USD ha continuato la sua azione di prezzo venerdì, anche se confinata all’interno di un range di trading che ha caratterizzato l’ultima settimana. La coppia ha continuato a mostrare una certa resilienza al di sotto della soglia di 1,0800 e ha guadagnato una certa trazione positiva dopo il rilascio per lo più in linea con i rapporti preliminari del PIL tedesco/zona euro. I dati rilasciati venerdì hanno mostrato che l’economia tedesca si è contratta del 2,2%, mentre i dati della zona euro si sono contratti del 3,8% nel trimestre gennaio-marzo.
Dagli Stati Uniti, le vendite mensili al dettaglio hanno mancato di molto le stime di consenso e sono precipitate del 16,4% nel mese di aprile. Il dollaro USA è calato come conseguenza dei dati macro. Tuttavia, i timori per la seconda ondata di infezioni da coronavirus, insieme al peggioramento delle relazioni USA-Cina, hanno continuato a dare un certo sostegno allo status di rifugio sicuro della valuta verde, limitando ogni significativo vantaggio per la coppia. Nell’ultimo report, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato di voler impedire a Huawei di acquisire semiconduttori e chipset realizzati con software e tecnologia statunitensi.
La coppia si è dunque ritirata di circa 30 pips rispetto ai minimi giornalieri, anche se poi è riuscita a riguadagnare una certa trazione positiva. L’allentamento delle restrizioni di blocco in alcune parti del mondo ha infatti alimentato le speranze di una ripresa dell’economia globale e ha aumentato la fiducia degli investitori. Questo, a sua volta, ha minato il dollaro USA ed è stato visto come un fattore chiave che ha fornito un discreto sostegno al cambio. In assenza di importanti uscite economiche in movimento dal mercato, sia dall’Eurozona che dagli Stati Uniti, la coppia rimane in balia del più ampio sentiment di rischio di mercato e della dinamica dei prezzi del dollaro.
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