La coppia di valute più popolare al mondo ha rimbalzato ancora una volta sulla propria consolidata linea di supporto, con un segnale chiaramente rialzista. Il quadro sta complessivamente migliorando, ma non si può certamente dormire sonni tranquilli assumendo posizioni chiaramente long. Meglio invece guardare con consapevolezza alle prossime resistenze, con la principale che attende a 1,1290, seguita da 1,1350, 1,1385 e 1,1420.
Il supporto più immediato è invece posto a 1.1250, dietro il quale si celano gli altri supporti a 1,1190, 1,1175 e 1,1075.
Il peso del coronavirus sul dollaro
In tutto questo bisognerà guardare con grande attenzione all’escalation da nuovo coronavirus, con la pandemia che sta imperversando in America (il tasso di test positivi del Texas ha superato il 14%, l’Arizona e la Georgia hanno riportato un numero record di casi, e la Florida non è molto lontana). La California, lo stato più importante, ha annunciato che chiuderà i bar e i locali.
Il vicepresidente Mike Pence sembra inoltre aver cambiato idea sull’uso di maschere facciali e altri dispositivi di protezione, affermando che è “una buona idea“. Il presidente Donald Trump non ha intanto ancora approvato il protocollo economico per prevenire la diffusione della malattia.
Detto ciò, è evidente che le brutte notizie potrebbero spingere più in alto il dollaro, in qualità di safe haven, ma in realtà osserviamo come dopo i guadagni di venerdì, in realtà la valuta nordamericana sia in arretramento, anche nei confronti dell’euro.
Una spiegazione concreta del movimento del cambio EUR/USD è da ricercarsi nel fatto che i mercati si sono stabilizzati dopo il sell-off di venerdì, permettendo così al biglietto verde di “ritirarsi”. Le prossime mosse dipendono soprattutto da una nuova ondata di dati in uscita nel pomeriggio, in Europa.
Per quanto attiene i dati macro, nel vecchio Continente, i dati preliminari dell’inflazione dalla Germania per il mese di giugno portano con sé le aspettative di un rimbalzo dopo le sostanziali diminuzioni. L’indice dei prezzi al consumo spagnolo ha sorpreso con un calo annuo dello 0,3% rispetto al -0,9% previsto. Sul fronte fiscale, infanto, i leader si stanno preparando a un’altra discussione sul Fondo UE, dopo non essere riusciti a trovare un accordo.
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