Il cambio EUR/USD è rimasto pressato da una modesta forza ribassista nella prima sessione europea della giornata, ma è riuscito a mettere in scena un recupero verso la metà del range di 1,1300 in vista dei rilasci di dati di media importanza dagli Stati Uniti. Gli investitori tengono anche d’occhio le infezioni da Omicron, che continuano a salire ad un ritmo senza precedenti.
Sul fronte tecnico, e in riferimento al grafico a quattro ore, l’indicatore Relative Strength Index (RSI) si è ritirato sotto quota 50 punti, confermando la visione che la pressione rialzista sta svanendo. Al momento della scrittura, la coppia sta testando 1.1340 (ex resistenza, livello statico). Nel caso in cui una candela a quattro ore chiuda sotto questo livello, ulteriori perdite verso 1,1300 (livello psicologico, SMA a 200 periodi) potrebbero dunque essere possibili nel breve termine. Al rialzo, 1,1360 (livello statico, massimo post-ECB del 16 dicembre) si allinea come resistenza iniziale prima di 1,1385 (massimo del 31 dicembre) e 1,3400 (livello psicologico).
Complessivamente, dopo il buon rally a cui abbiamo assistito nell’ultima settimana del 2021, la coppia EUR/USD ha iniziato il nuovo anno sotto una modesta pressione ribassista mentre le condizioni di trading si stanno normalizzando. La coppia rimane alla mercé della valutazione di mercato del biglietto verde e la correzione potrebbe estendersi verso 1,1300.
I flussi di fine anno e alcune osservazioni caute dei funzionari della Banca Centrale Europea (BCE) sulle prospettive di inflazione hanno aiutato la valuta condivisa a trovare un po’ di domanda alla fine della scorsa settimana. D’altra parte, la svendita del dollaro ha ripreso vigore dopo la pausa natalizia e ha aiutato la coppia a spingere più in alto.
Tuttavia, il driver fondamentale sottostante, vale a dire la divergenza di politica monetaria tra la Federal Reserve statunitense e la BCE, non è cambiato, suggerendo che l’ultimo avanzamento della coppia era una correzione tecnica alimentata dalle prese di profitto.
Non ci saranno rilasci di dati macroeconomici di alto livello nel resto della giornata e la coppia EUR/USD potrebbe avere difficoltà a recuperare la sua trazione. Nel frattempo, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si mantiene al di sopra della soglia chiave dell’1,5%, aiutando il dollaro a resistere contro i suoi principali rivali.
Gli investitori terranno d’occhio anche i titoli che riguardano la variante Omicron del coronavirus. Il numero di casi confermati continua ad aumentare ad un ritmo sostenuto sia negli Stati Uniti che in Europa, ma, allo stato attuale, è più probabile che i paesi europei inaspriscano le restrizioni. Un rallentamento dell’attività economica della zona euro a causa di restrizioni più rigide metterà ulteriore pressione ribassista su EUR/USD nel breve termine.
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