La settimana di Borsa Italiana prende il via con una prestazione debole, con i listini del vecchio Continente che sembrano essere preoccupati dai dati macro che arrivano dall’economia cinese in relazione al mese di aprile. A causa dei lockdown e delle numerose restrizioni anti-Covid, infatti, le vendite al dettaglio cinesi sono calate dell’11,1% mentre, di contro, la disoccupazione è salita al 6,1%, sfiorando i massimi storici.
L’incrocio valutativo dei dati di cui sopra ha spinto lo yuan a quota 6,7924 per dollaro, ai minimi da ottobre 2020. Peraltro, i dati cinesi hanno penalizzato anche il petrolio. I segnali di rallentamento dell’economia cinese hanno infatti spinto il Brent a perdere l’1,6% sotto quota 110 dollari al barile, mentre il Wti americano ha perso l’1,5% a 108,8 dollari. Per quanto poi concerne il prezzo del gas, le quotazioni ad Amsterdam segnano una flessione a 94,14 euro per Mwh, in contrazione del 2,8% rispetto alla chiusura di venerdì.
All’interno dei confini europei, si attendono nuove indicazioni sulle mosse della Bce, anche se nelle ultime settimane diversi membri del board hanno suggerito un rialzo già a luglio. Molto potrebbe dedursi dalle parole di Christine Lagarde, presidente della Bce, domani.
In questo scenario, Milano perde lo 0,26% in apertura, facendo meglio dei cali di Londra (- 0,7%), Francoforte (- 0,72%) e Parigi (- 0,92%).
Sotto il profilo tecnico, il FTSE MIB ha il suo primo livello di supporto a quota 23.237,8 punti, superato il quale gli orsi cercheranno di puntare al test a 22.427,3 punti. Di contro, se lo scenario dovesse invertirsi in senso positivo, la prima resistenza da testare è quella a 24.453,5 punti, superata la quale si testerà la resistenza chiave posta a 25.669,3 punti.
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