Come sempre avviene alla fine di ogni anno, ecco che l’attenzione degli investitori già si rivolge a quello che potrebbe accadere in quello successivo. Quali potrebbero essere i migliori investimenti 2025? Una domanda simile avrebbe bisogno di una enciclopedia per essere trattata. E allora è necessario restringere il campo solo ad alcune asset class altrimenti si rischia di diventare troppo dispersivi.
In questo articolo la nostra analisi sarà indirizzata su tre strumenti di investimento che è frequentissimo ritrovare nei portafogli di investimento dell’investitore italiano medio ossia azioni, bond e conti deposito. E’ inutile girarci attorno: il piccolo investitore italiano sarà sempre restio ad imbarcarsi su asset class che magari possono offrire rendimenti più alti ma che presentano un profilo di rischio più alto. E allora focus su tre classici: azioni, bond e conti deposito.
Indice
Come saranno gli investimenti nel 2025
Partiamo dal quadro di riferimento. E’ bene che tutti gli investitori dimentichino il contesto favorevole di cui hanno beneficiato nel corso del 2024. Gli investimenti nel 2025 saranno molto diversi da quelli dell’anno che si sta per chiudere. Da un lato ci saranno le banche centrali che hanno avviato la riduzione dei tassi di interesse mentre dall’altro sarà necessario fari i conti con l’oramai spiccato rallentamento economico dell’area Euro. In mezzo a queste due variabili dovranno essere collocate le scelte operative degli investitori.
A livello geografico, l’area Euro potrebbe fare i conti con un ritorno dell’inflazione che oggi è si sotto-controllo ma non è da escludere che in futuro possa regalare delle fiammate anche di una certa intensità. E poi ci saranno le tensioni tensioni geopolitiche con la guerra in Ucraina che ha superato i 1.000 giorni, e che continua a pesare sull’economia, in particolare di quella tedesca. A Berlino è atteso cambio di rotta dopo le elezioni di febbraio. Per quello che riguarda l’Italia il focus sarà sul consolidamento fiscale e sulla gestione del debito pubblico. A proposito di paesi europei, l’unico che presenta un certo tasso di crescita grazie ad un settore dei servizi che è sempre più dinamico è la Spagna.
Questo il contesto di fondo che non potrà non condizionare le scelte di investimento nel 2025.
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Meglio investire in azioni o obbligazioni nel 2025?
Alla luce della situazione che abbiamo descritto nel precedente paragrafo, è meglio investire in azioni o in obbligazioni nel 2025? Anche in questo caso è necessario effettuare una diversificazione per area geografica.
Per quello che riguarda l’azionario, la borsa di Wall Street appare di molto sopravvalutata. Anche il 2024 è stato un anno record per le azioni Usa grazie al rally dell’intelligenza artificiale e alle attese di un taglio dei tassi. In questo contesto, però, i titoli Usa sembrano davvero avere valutazioni troppo alte e a prescindere dalla questione bolla o non bolla è chiaro che l’azionariato Usa ha minori margini per una crescita futura. Per quello che invece riguarda le borse europee, Piazza Affari sarà protagonista anche nel 2025 grazie alla forza dirompente dei bancari. L’OPS di Unicredit su Banco BPM ha rilanciato il risiko del settore e questo offrirà molti spunti operativi ai trader. In generale, secondo Morningstar, i mercati europei sono leggermente a sconto e comunque più attraenti rispetto a quelli globali.
Per quanto concerne invece l’azionario, le obbligazioni potranno essere ancora uno strumento di investimento remunerativo. In un contesto caratterizzato dal calo dei tassi di interesse, i rendimenti obbligazionario continueranno a calare mentre le quotazioni saliranno ancora con le nuove emissioni che per forza di cose non potranno che offrire cedole più basso rispetto a quelle precedenti. Insomma forse è meglio scordare le cedole belle consistenti che molte obbligazioni di nuovo collocamento hanno offerto per buona parte del 2024 (e ancora prima nel 2023). Il ragionamento riguarda tutto l’obbligazionario quindi anche i titoli di stato.
La risposta alla domanda che dà il titolo a questo paragrafo (meglio obbligazioni o azioni nel 2025) è quindi molto sfaccettata e legata a quelle che sono le necessità di ogni trader e il suo livello di rischio. Con i broker indicati nella tabella in basso è possibile investire su tante diverse asset-class con il vantaggio di poter operare da una sola piattaforma.
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Addio conti deposito nel 2025
E concludiamo questo rapido vademecum sugli investimenti 2025 dal punto di vista del piccolo investitore con un riferimento ai conti deposito. Il 2024 è stato un pò il loro anno (come lo era stato anche quello precedente). I rendimenti di molti conti hanno rappresentato una fonte di remunerazione sicura per molti investitori pochi inclini a farsi carico di rischi. Gli alti interessi proposti dai conti deposito (per la verità non quelli delle banche tradizionali che sono rimasti nulli) sono stati possibili grazie agli alti tassi di riferimento della BCE.
Per il 2025 è inutile farsi illusioni perchè con la discesa dei tassi, i conti deposito non saranno più l’opzione più redditizia per i risparmiatori. Il trend è già emerso proprio negli ultimi mesi del 2024. Con i primi tagli al costo del denaro da parte dell’EuroTower (il primo a giugno e poi a settembre), molte banche hanno rivisto al ribasso l’interesse offerte sui depositi sia quelli vincolati che quelli liberi.
In questo contesto i piccoli investitori che sono interessati a maturare flussi di reddito costante dovrebbero spostarsi su altre classi di attivi. Ad esempio proprio sulle obbligazioni che hanno uno stesso livello di rischio e garantiscono tranquillità con le cedole periodiche (comunque in ribasso sulle nuove emissioni come visto in precedenza).
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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