Le ultime giornate sui mercati finanziari hanno messo in luce una crescente incertezza. Dopo un’apertura promettente, le borse statunitensi hanno invertito la rotta, cancellando i guadagni iniziali e oscillando intorno alla parità. Questo andamento riflette un clima di avversione al rischio che, secondo gli analisti, potrebbe intensificarsi nelle prossime settimane.
Indice
Investitori in attesa del CPI
Gli operatori di mercato sembrano aver adottato un approccio prudente in vista della pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di domani, un dato cruciale per valutare le prossime mosse della Federal Reserve. Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades, sottolinea che il CPI sarà determinante per capire se la Fed potrà proseguire il ciclo di tagli dei tassi d’interesse nel corso dell’anno.
Performance contrastate su Wall Street
Tra i titoli principali, Eli Lilly ha guidato le perdite con un calo di oltre il 7% dopo il taglio delle previsioni di profitto per il quarto trimestre. Anche Nvidia e Meta hanno registrato ribassi significativi, rispettivamente del 2% e del 3%, con Meta che ha annunciato una riduzione del 5% del personale. D’altra parte, le banche si sono mantenute stabili in attesa della pubblicazione dei risultati trimestrali di JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley entro giovedì.
La Sterlina e le preoccupazioni fiscali del Regno Unito
Nel frattempo, la sterlina britannica ha toccato i minimi da novembre 2023, scivolando a $1,216. Le preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale del Regno Unito, insieme a un aumento dell’offerta di titoli di Stato, hanno pesato sul sentiment. Gli analisti avvertono che i dati sui prezzi al consumo britannici, attesi per mercoledì, potrebbero influenzare ulteriormente i mercati, soprattutto se l’inflazione si dimostrasse più persistente del previsto. Un contesto di inflazione elevata potrebbe ridurre le aspettative di tagli dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra, esercitando ulteriore pressione sull’economia del Regno Unito.
Prezzi alla produzione e rendimento dei Treasury
Negli Stati Uniti, i prezzi alla produzione hanno registrato un aumento dello 0,2% su base mensile a dicembre 2024, al di sotto delle aspettative. Tuttavia, su base annua, l’inflazione dei prezzi alla produzione è salita al 3,3%, il livello più alto dal febbraio 2023. Nonostante questi dati, i rendimenti dei Treasury statunitensi hanno continuato a salire, con il tasso del decennale che ha raggiunto il 4,8%, il massimo da ottobre 2023. Questo andamento riflette le aspettative di una politica monetaria meno accomodante da parte della Fed.
Prospettive per il 2025
Le dinamiche di mercato sono ulteriormente complicate dalle prospettive di politiche fiscali pro-inflazione dell’amministrazione Trump, insieme a possibili dazi commerciali. Tuttavia, l’impatto di queste misure potrebbe essere attenuato dalla forza del dollaro, che neutralizza gli effetti di eventuali politiche protezionistiche. Secondo Berlinzani, “la Fed non mollerà l’osso tanto facilmente”, sottolineando che l’equilibrio tra politica monetaria e fiscale sarà determinante per il futuro economico.
In sintesi, i mercati globali si trovano in una fase di incertezza, con investitori che adottano un approccio cauto in attesa di dati economici chiave. Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per valutare l’evoluzione delle politiche monetarie e fiscali nei principali blocchi economici.
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