La revisione al ribasso era nell’aria oramai da settimane ma adesso c’è anche l’ufficializzazione: le previsioni sul posizionamento dell’S&P 500 a fine anno sono state riviste al ribasso. Il principale indice azionario della borsa di Wall Street, quindi, dovrebbe crescere meno delle attese formulate nei mesi passati. Un esito inevitabile tenendo conto del già profondo sell-off che ha fin qui caratterizzato l’azionario Usa. Ma nonostante il ritracciamento, la flessione potrebbe non essere finita e da qui le nuove previsioni ribassiste sull’S&P 500 per il 2025.

Il punto è che lo scenario generale è oramai completamente diverso rispetto quello che venne elaborato alla fine del 2024. Non solo ma l’S&P 500, come tutti gli altri principali indici globali, è cresciuto davvero tanto negli anni passati e quindi la correzione, per certi versi, è anche inevitabile.
Qualcuno dopo essere arrivato fin qui con la lettura dell’articolo, magari perchè preso dalla scoraggiamento, potrebbe essere indotto a pensare che sia meglio allora lasciar perdere. Se le previsioni sono negative, perchè allora non guardare altrove? In realtà facciamo notare che è proprio nelle fasi di enorme incertezza si celano le migliori occasioni operative. Per provare a coglierle si devono usare strumenti derivati come i CFD che consentono di fare trading in tutte le direzioni quindi sia al rialzo che al ribasso. Il broker IQ Option, uno dei più importanti al mondo, consente di fare trading con i CFD sull’S&P 500 con un investimento minimo di 1€.
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Indice
S&P 500 previsioni 2025: inevitabile revisione al ribasso
Gli analisti di Wall Street iniziano a suonare il campanello d’allarme sull’andamento dell’indice di riferimento. Come abbiamo accennato in precedenza, le previsioni sull’S&P 500 per la fine dell’anno sono state drasticamente riviste al ribasso. Secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, la media delle proiezioni per l’indice di riferimento è scesa dell’8 per cento nel mese di aprile rispetto a marzo.
Il consenso aggiornato si attesta ora a quota 6.047, in calo rispetto ai 6.539 del mese precedente. Sebbene questo target implichi ancora un potenziale rialzo del 15 per cento rispetto alla chiusura di mercoledì, si tradurrebbe in un guadagno annuo di appena il 2,8 per cento. Se questa stima dovesse essere confermata si tratterebbe della prestazione più debole dal 2022 per il paniere di riferimento Usa.
Tagli drastici: JP Morgan guida la revisione
Dei 21 strateghi intervistati da Bloomberg, ben 13 hanno rivisto al ribasso le proprie stime. Tra i più pessimisti figura Dubravko Lakos-Bujas di JP Morgan, che ha effettuato il taglio più drastico: la sua previsione sull’S&P 500 a fine 2025 è passata da 6.500 a 5.200, con un ridimensionamento del 20 per cento. Si tratta del taglio più basso tra le 21 ipotesi del consensus.
Anche altre grandi banche d’affario hanno seguito una linea simile. Evercore ISI, Oppenheimer, Bank of America e Ned Davis Research hanno abbassato le loro stime di oltre il 15 per cento segnalano in loro recenti report una crescente incertezza tra i principali attori del settore finanziario.
Mercati contrastati, occhi puntati sui colloqui internazionali
Nonostante il clima di cautela, i mercati statunitensi hanno chiuso giovedì in modo misto. I titoli Eli Lilly e Apple hanno registrato buoni risultati, contribuendo a sostenere l’azionario in un contesto di tensione. Gli investitori hanno accolto con moderato ottimismo le parole del presidente Donald Trump, che ha parlato di “grandi progressi” nei negoziati commerciali con il Giappone.
Trump ha inoltre dichiarato di attendersi un accordo anche con la Cina, pur senza fornire dettagli sulle modalità di riavvio delle trattative.
Verso la fine della sessione di ieri, l’S&P 500 ha però perso parte dei guadagni accumulati in giornata a dimostrazione del clima di incertezza persistente. La volatilità e la prudenza degli investitori riflettono anche la poca voglia degli investitori in vista del lungo weekend pasquale.
Oggi, come in occasione di ogni Venerdì Santo, Wall Street è infatti chiusa per festività. Mercati regolarmente aperti, invece, il lunedì di Pasquetta quando Piazza Affari sarà ancora chiusa. Dal 21 aprile, quindi, si potrà tornare a fare trading sulle azioni e gli indici Usa.
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