Bufera alla Borsa australiana: maxi-acquisizione senza il sì degli azionisti

La Australian Securities Exchange (ASX) ha annunciato lunedì che rivedrà i requisiti di approvazione degli azionisti per le grandi acquisizioni societarie da parte di società quotate, dopo che alcuni investitori hanno sollevato dubbi sull’accordo da 8,75 miliardi di dollari di James Hardie Industries per l’acquisto della statunitense AZEK.

• L’ASX ha concesso una deroga al produttore James Hardie per evitare il voto degli azionisti
• Gli investitori si sono opposti alla mancanza di consultazione
• È stata riconosciuta la preoccupazione degli investitori istituzionali riguardo alle regole attuali.

La ASX aveva concesso al produttore di fibrocemento una deroga per evitare il voto degli azionisti sull’operazione, provocando la rabbia degli investitori che si erano opposti all’accordo.

“In ASX riconosciamo che gli investitori istituzionali australiani sono preoccupati che le attuali regole relative ai requisiti di approvazione degli azionisti non offrano loro voce sufficiente”, si legge in una nota ufficiale.

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Gli investitori chiedono regole più eque sulle acquisizioni

Un gruppo di investitori aveva chiesto una revisione delle regole di quotazione, sostenendo che fosse ingiusto permettere alle società di emettere un gran numero di azioni per acquisizioni senza il via libera degli azionisti.

• Gli investitori vogliono maggiori tutele contro la diluizione delle loro quote
• Chiedono una revisione delle regole di emissione di nuove azioni
• Temono cambiamenti nei loro diritti senza la possibilità di voto.

Gli investitori hanno affermato che l’operazione di James Hardie per AZEK avrebbe diluito gli interessi degli azionisti esistenti e modificato i loro diritti senza alcun voto.

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James Hardie prevede inoltre di trasferire la propria quotazione primaria a New York dopo l’operazione, una mossa che secondo gli azionisti potrebbe ridurre la loro capacità di controllare il management.

James Hardie ha dichiarato lunedì che sottoporrà a voto degli azionisti il trasferimento della quotazione principale a New York. L’operazione AZEK e l’emissione di nuove azioni procederanno comunque senza necessità di approvazione degli azionisti.

Alcuni investitori di James Hardie hanno inoltre sostenuto che la società quotata in Australia abbia accettato di pagare troppo per AZEK in un momento in cui il mercato immobiliare statunitense è debole.

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