La prima cosa che salta subito in mente quando si parla di trading online riguarda il concetto di analisi tecnica e analisi grafica, e delle figure dell’analisi grafica.
Per coloro che sono alle prime armi, i concetti di figure dell’analisi grafica e dell’analisi tecnica possono sembrare molto simili, tanto da essere confuse, da essere utilizzate come sinonimi; in realtà però, essi rappresentano 2 concetti estremamente differenti. Per questo abbiamo voluto realizzare questa guida, proprio per aiutare i trader a:
- studiare i prezzi di mercato per prevederne l’andamento;
- stabilire il momentum più giusto per entrare e uscire dal mercato;
- tracciare livelli di supporto e resistenza affidabili;
- interpretare i segnali dei grafici di trading;
- conoscere e sfruttare i pattern di prezzo più importanti.
Prima di procedere in questo, precisiamo che:
- l’analisi tecnica, è la tecnica utilizzata per prevedere l’andamento futuro dei prezzi, attraverso lo studio dei dati storici di un determinato mercato;
- l’analisi grafica invece è una parte integrata dell’analisi tecnica che riguarda esplicitamente il grafico, nonché la formazione dei grafici che poi andranno ad essere rappresentati sull’asse cartesiano.
Indice
Figure dell’analisi grafica: cosa devi imparare
La nostra guida, si basa su alcuni punti essenziali dell’analisi grafica. Prima di procedere con la spiegazione dell’analisi grafica, precisiamo alcuni punti che sono di fondamentale importanze e che bisogna tenere sempre presente:
- stabilire il momentum più giusto per entrare ed uscire dal mercato è un aspetto indispensabile se si vuole avere successo;
- l’analisi grafica è lo studio dei prezzi di mercato con l’intento di prevederne il futuro andamento;
- 2 motivi permettono all’analisi grafica di esistere; essi sono:
- i trend di mercato;
- i trend tendono a persistere;
- livelli di supporto e resistenza tendono a facilitare la previsione dell’andamento del prezzo;
- una delle caratteristiche più importanti dell’analisi tecnica è la presenza di pattern, i quali hanno un valore predittivo;
- i gap sono semplicemente delle aree di prezzo sui grafici nelle quali le negoziazioni non sono arrivate;
- il volume rappresenta il numero di unità negoziate durante un dato periodo;
- le medie mobili smussano l’azione del prezzo rendendo più semplice il modo di individuare i trend sottostanti;
- gli oscillatori sono utilizzati per identificare condizioni di mercato di ipercomprato e di ipervenduto;
- i ratio possono essere applicati all’analisi tecnica ed un loro attento monitoraggio può avvisare il trader di imminenti inversioni.
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Cos’è l’analisi grafica?
L’analisi grafica consente di individuare per tempo, la formazione di figure che si formano sulla base dell’andamento del prezzo. In altri termini possiamo definire l’analisi grafica come la ricerca di forme particolari, di strutture grafiche. Questo è utile sia per compiere degli studio sull’andamento del prezzo, sia per formulare delle eventuali ipotesi d’evoluzione.
Figure dell’analisi grafica
Ora, premesso quanto sopra, possiamo suddividere le figure dell’analisi grafica in 2 gradi gruppi:
- Figure analisi grafica di continuazione
Appartengono a questo gruppo le seguenti forme:
- triangoli (nello loro varie forme);
- rettangoli;
- flag o bandiere;
- pennant;
- wedge o cunei.
Queste figure si sviluppano nel corso di una fase di tendenza, o anche durante un assestamento delle quotazioni.
- figure analisi grafica di inversione
Appartengono a questo gruppo, le seguenti figure:
- testa e spalle;
- doppio massimo;
- doppio minimo;
- saucer bottom;
- spike;
- diamanti;
- formazioni broadening.
Queste figure sono così definite perché indicano il cambio di direzione del mercato, e solitamente si vanno ad incontrare al termine di una tendenza.
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Grafici analisi tecnica
Il grafico in analisi tecnica, altro non è se non un’interpretazione di quelle che sono le figure dell’analisi grafica.
Questo andrà quindi a rappresentare quelle che sono le dinamiche dei prezzi, relativi ad un determinato strumento finanziario, riferito ad un dato periodo di tempo.
Il grafico dei prezzi come qualsiasi altro grafico viene rappresentato su di un piano cartesiano, dove sull’asse delle ascisse abbiamo la variabile tempo, mentre su quello delle ordinate la variabile prezzo.
Trading online: analisi tecnica o analisi fondamentale?
La previsione dell’andamento del prezzo è la prima cosa da fare per poter guadagnare sui mercati finanziari. Al fine di raggiungere questo obiettivo ci sono 2 tipi di analisi:
- analisi fondamentale;
- analisi tecnica.
L’ analisi fondamentale è basata sul tradizionale studio dei fattori che generano la domanda e l’offerta, che a loro volta influenzano i prezzi di mercato. A tale scopo, gli analisti fondamentali analizzano gli utili aziendali, i deficit commerciali e le variazioni nell’offerta di denaro. L’obiettivo di questo approccio è stimare il valore intrinseco di un mercato per determinare se questo è sopra o sotto valutato.
L’analisi tecnica o grafica, invece, si basa sull’azione del mercato stesso. Mentre l’analisi fondamentale studia le cause che muovono il mercato, l’analisi tecnica studia l’effetto: Il movimento dei prezzi.
Il secondo passo che bisogna compiere nel trading online è il market timing, ovvero stabilire il momentum più giusto per entrare ed uscire dal mercato. Questo è un aspetto indispensabile per avere successo. Il giusto tempismo può essere fornito soltanto dall’analisi tecnica. Possiamo per tanto dedurre che conoscere le nozioni di questa analisi diventa un aspetto cruciale, considerando anche che i mercati si muovono in trend.
Analisi tecnica: trend di mercato
I grafici, che analizzeremo uno ad uno di seguito, rivelano l’esistenza di un trend di mercato e questi facilitano di molto le previsioni. Molte delle tecniche utilizzate dagli analisti tecnici hanno proprio l’obiettivo di identificare i trend più importanti e quando gli stessi stanno per cambiare direzione.
I trends sono caratterizzati da una serie di massimi e minimi. Un trend rialzista è formato da una serie di massimi e minimi crescenti, mentre un trend ribassista mostra massimi e minimi decrescenti. I trends sono solitamente classificati in 3 grandi categorie:-
- Maggiori: durano più di un anno;
- Secondari: durano da 1 a 3 mesi;
- Minori: durano qualche settimana o meno.
I grafici nell’analisi tecnica
Il tipo di grafico più popolare è quello giornaliero, nel quale ogni barra rappresenta una giornata di traging. I grafici a candele giapponesi sono diventati popolari recentemente ed hanno sostituito i classici grafici a linea.
Le candele sono formate da un corpo, che è la parte centrale, ed unisce l’apertura del giorno con la chiusura. Le linee che escono dal corpo indicano, il massimo raggiunto in quella seduta (linea che esce al di sopra), ed il minimo (linea che esce al di sotto). Di solito un minimo precedente tende a formare un livello di supporto.
Un supporto è un livello al di sotto del prezzo di mercato dove la pressione degli acquirenti supera quella dei venditori, ed il ribasso viene fermato. Contrapposto al supporto è invece la resistenza.
Una resistenza è formata da un massimo precedente. Una resistenza è un livello al di sopra del prezzo di mercato dove la pressione dei venditori eccede quella dei compratori, facendo arrestare il trend rialzista.
I supporti e le resistenze si invertono il ruolo dopo che sono stati perforati. Cioè, un supporto sotto il livello di prezzo diventa resistenza al di sopra del prezzo e viceversa. Più recente è la formazione di un livello di supporto/resistenza e maggiore sarà la sua forza.
Anche le trendlines sono degli strumenti molto utilizzati dagli analisti tecnici in quanto rappresenta il più semplice e prezioso strumento disponibile.
Una trendline rialzista è una linea che collega dei minimi crescenti. Questa linea è tracciata in maniera che tutta l’azione del prezzo si svolga sopra la trendline.
Una trendline ribassista collega massimi decrescenti, ed è tracciata in modo che tutta l’azione del mercato si svolga sopra.
Una trendline può essere tracciata a partire da 2 massimi/minimi; tuttavia e consigliabile aspettarne almeno 3 per convalidarla. Le trendlines hanno 2 grandi scopi; permettono di identificare supporti e resistenze mentre il mercato è in trend, e quando vengono perforate permettono di capire la fine del trend.
Analisi tecnica: pattern
Una delle caratteristiche più importanti dell’analisi tecnica è la presenza di pattern, i quali hanno un valore predittivo. I pattern di prezzo si dividono in 2 gruppi:
- pattern di inversione;
- pattern di continuazione.
Nel primo caso, essi indicano che il trend in atto sta per invertirsi; nel secondo caso, che i pattern rappresentano una pausa cheil mercato si sta prendendo prima di continuare nella stessa direzione.
Il testa e spalle è probabilmente il pattern di inversione più famoso ed affidabile. Il testa e spalle sul massimo è formato da 3 massimi, quello centrale (la testa) è il più alto dei 3. Una trendline, detta neckline, deve essere tracciata sotto i due minimi, e la sua perforazione dà il segnale di entrata. Il contrario vale per un testa e spalle sui minimi.
Il triplo massimo o minimo è molto simile al testa e spalle, l’unica differenza è che i 3 massimi o minimi si trovano all’incirca allo stesso livello. Anche l’interpretazione dei 2 patterns è la stessa. Il doppio massimo o minimo mostra due massimi o minimi invece di 3.
Il doppio massimo mostra 2 massimi, e l’impossibilità del secondo di superare il primo è un segnale di debolezza, quando poi il grafico ritraccia fino a perforare il minimo centrale il doppio massimo è completo.
Il doppio minimo è lo specchio del doppio massimo.
Un chiodo rialzista preannuncia un’improvvisa inversione di tendenza. Ciò che contraddistingue un chiodo è l’assenza di un periodo di transizione, infatti questo pattern segna una drammatica inversione senza dare segnali di allarme.
Il piatto, invece, rivela un’inusuale lenta inversione di trend. È probabilmente il pattern di inversione più graduale ed è chiamato così perché la sua forma ricorda quella di un piatto. I pattern di continuazione sono così chiamati perché di solito si risolvono nella stessa direzione del trend originario.
I pattern di continuazione più diffusi sono i triangoli. Ce ne sono 3 tipi:
- il triangolo simmetrico;
- triangolo ascendente;
- triangolo discendente.
Il triangolo simmetrico si distingue dalla presenza di 2 linee convergenti. La linea superiore è discendente e quella inferiore crescente. Questo pattern descrive una situazione di equilibrio tra compratori e venditori.
Il triangolo ascendente ha la linea superiore piatta e quella inferiore crescente, indicazione che i compratori sono più aggressivi dei venditori.
Il triangolo discendente con la linea superiore discendente e quella inferiore piatta, indica che i venditori sono più forti dei compratori.
La bandierina è solitamente orizzontale ed è formata da due linee convergenti. La bandiera invece assomiglia ad un parallelogramma e si muove nella direzione opposta al trend.
I gaps sui grafici
I gaps sono semplicemente delle aree di prezzo sui grafici in cui le negoziazioni non sono arrivate. Un gap rialzista avviene quando il minimo di una seduta è superiore al massimo della seduta precedente, viceversa per un gap ribassista.
Ci sono 3 tipi di gaps differenti, che si sviluppano in momenti del trend differenti e sono:
- di rottura;
- di fuga;
- di esaurimento.
Il gap di rottura si forma al termine di un importante pattern e segnala un significativo movimento di mercato. Il gap di fuga di solito si verifica dopo che il trend è ben avviato e spesso appare a metà del suo movimento. Il gap di esaurimento avviene praticamente alla fine del trend e rappresenta l’ultimo gap del trend.
I trends di mercato raramente si muovono in linea retta. Molti trends mostrano avanzamenti a zig-zag, con importanti correzioni nella direzione opposta al trend originario. Queste correzioni di solito ritracciano di percentuali prevedibili, la più comune è del 50%. Ciò significa che a volte i trend secondari o minori ritracciano della metà del trend principale.
La correzione minima è solitamente di 1/3 del trend primario, e 2/3 è considerata la correzione maggiore. Un ritracciamento superiore ai 2/3 può essere un segnale di allarme dell’inversione del trend. Si deve segnalare anche la presenza dei ritracciamenti di Fibonacci, i quali ritracciano del 38% e del 62%.
Andiamo ora ad esaminare quelle che sono le figure dell’analisi tecnica di continuazione.
1. Triangolo
La prima figura che andremo ad esaminare riguarda il triangolo.
Innanzitutto dobbiamo tenere presente che il triangolo può essere simmetrico, ascendente o anche discendente.
Questa rappresenta una figura di consolidamento ed è utile a verificare la continuazione del trend principale.
Questa figura, è la più diffusa in analisi tecnica, e tratta di un pattern, la cui durata non si protrae per oltre 3 mesi. Il triangolo, si caratterizza per delle peculiarità:
- Il triangolo possiede minimo quattro punti di reazione;
- due superiori, il quale tracciano la trendline superiori;
- due inferiori, necessari a disegnare la linea di tendenza inferiore.
Il triangolo è caratterizzato da un limite temporale per la sua risoluzione. Di solito i prezzi rompono il triangolo in un punto compreso tra i due terzi e i tre quarti della profondità del triangolo.
Triangolo simmetrico
Il triangolo simmetrico si caratterizza per via delle sue trendline convergenti; le trendline superiori sono di natura discendente, mentre le inferiori di natura ascendente.
Triangolo ascendente
Il triangolo ascendente è anche esso caratterizzato dalla formazione di una linea superiore piatta e una linea inferiore, definita appunto ascendente. Questa figura rappresenta un trend rialzista
Triangolo discendente
Infine l’ultimo triangolo che esaminiamo riguarda il triangolo discendente, caratterizzato da una linea piatta, questa volta quella inferiore e un trend ribassista nella parte superiore
2. Rettangolo
La seconda figura che andremo invece ad analizzare è il rettangolo.
Questa figura rappresenta una figura semplice da interpretare, in quanto individua una fase di congestione dei prezzi.
In questo caso, come meglio possiamo vedere dall’immagine, i prezzi si muovono all’interno di una banda fissa, in modalità orizzontale individuata da un supporto e da una resistenza.
In questa figura, generalmente i volumi si intervallano tra alti e bassi, ed i trader, sfrutteranno queste oscillazioni per vendere quando sono al massimo e acquistare quando invece sono al minimo.
Solitamente il trade attende due diversi momenti:
- attendere che i prezzi fuoriescono dalla zona di congestione, in quanto andranno poi a caratterizzarsi da un aumento dei volumi e quindi della loro volatilità;
- sfruttare il movimento laterale dei prezzi; in questo modo il trader può acquistare a ridosso del supporto e vendere nel quando il volume è al top.
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3. Flag o bandiere
Questa figura è una figura molto comune nell’analisi grafica. Questa ha una caratteristica che è quella di andare ad aprire vicino alla fine di un trend, caratterizzato da una breve pausa del mercato dopo diversi movimenti accentuati. Questi movimenti sono conosciuti come flagpole.
Il flag quindi si presenta come un parallelepipedo, ecco perché definito bandiera, in quanto la sua caratteristica è composta da 2 trendline parallele ed opposte.
Quindi avremo un flag al ribasso in un trend rialzista ed un flag al rialzo in un trend ribassista.
La sua formazione si conclude in un periodo compreso tra 1 e 3 settimane massimo e solitamente appare a metà strada del movimento completo. Infine questa figura è molto importante in quanto si andrà ad individuare quello che sarà definito come obbiettivo di prezzo. Di conseguenza si assisterà ad una rottura del della trendline a causa della diminuzione del volume.
4. Pennant o Gagliardetto
Questa figura, si presenta come un un triangolo simmetrico, della durata massima di 3 settimane. Anche questa figura si trova a metà strada tra un movimento rialzista e un movimento ribassista; anche il volume durante tutto il corso della sua formazione è molto basso, per poi aumentare al momento della rottura della trendline.
5. Wedge o cuneo
Infine, l’ultima figura che andremo ad analizzare in merito ai grafici di continuazione è la figura del wedge o cuneo.
Questa figura è molto simile al triangolo, quindi bisogna destare molta attenzione, in quanto oltre alla forma in comune hanno anche il tempo che bisogna impiegare per formarsi.
Come possiamo vedere è formata da due trendline convergenti ed il corso della sua formazione varia fino ad arrivare ad un massimo di 3 mesi. Una delle differenze maggiori per non confonderla con il triangolo è data dalla sua forte inclinazione, fortemente rialzista o ribassista, come possiamo notare dall’immagine.
Per maggiori approfondimenti, sull’utilizzo dell’analisi tecnica, consulta la nostra sezione interamente dedicata.
6. Testa e spalle
Questo grafico, viene inteso come uno dei grafici più affidabili.
Infatti come possiamo notare dal grafico, il testa e spalle si presenta quasi sempre alla fine di una tendenza al rialzo per poi andare a divenire ribassista. La figura si sviluppa in 3 massimi consecutivi, dove quello centrale è più alto rispetto agli altri.
Il completamento della figura, si ottiene poi, con una perforazione della linea, chiamata Neckline la quale può essere orizzontale o inclinata nello stesso senso del trend da invertire.
Infine possiamo vedere che dopo la rottura si assiste a un movimento di ritorno dei prezzi verso la neckline medesima, in una dinamica chiamata pullback.
Vediamo di capirne il suo funzionamento:
- in una prima fase si assiste alla formazione di un massimo, quindi volumi volatili ed elevati;
- segue una fase di ribasso, parziale per poi far risalire i prezzi fino al raggiungimento del massimo;
- segue una nuova riduzione dei volumi;
- segue ancora un rialzo dei prezzi,più basso rispetto al precedente.
Questa figura, può essere vista come una figura ribassista o anche rialzista.
Il caso contrario si verifica invece quando abbiamo un grafico rovesciato; in questo caso abbiamo un testa e spalle rovesciato formato da 3 minimi consecutivi, dove il trend in essere si deteriora tra la testa e la spalla destra.
7. doppio minimo e doppio massimo
Anche queste figure, insieme alle precedenti sono le più ricercate nell’analisi tecnica e in particolare nell’analisi grafica.
Il doppio minimo, come possiamo vedere si trova al culmine di una tendenza ribassista, caratterizzato da un minimo, seguito da un rimbalzo, per poi andare a ripiegare fino al primo minimo.
Di conseguenza avremo che i volumi risultano in crescita durante la formazione del primo minimo, mentre saranno in calo nel rimbalzo seguente, per poi aumentare ancora.
8. saucer bottom e spike
Questa figura, rapprenseta in analisi tecnica una delle figure più difficili.
Infatti la sua caratteristica è un movimento lento e graduale che percorre sui minimi, con un movimento ribassista, poi va a ribassarsi lievemente per poi proseguire lateralmente fino ad avere un movimento crescente. Questo lo possiamo meglio individuare su quei grafici con un termine di scadenza più lungo, ma non possiamo affermare con certezza la chiusura della figura.
Lo spike invece, anche se essa è una figura molto particolare, mostra una repentina inversione delle quotazioni. Questa figura è ancora più difficile da individuare.
9. Diamanti
La figura del diamante, anch’esso rientra nella categoria, molto semplice da utilizzare e da individuare.
Graficamente il diamante può essere meglio visto come l’unione di due figure precedentemente illustrate, ovvero, una broadening e un triangolo simmetrico.
Attenzione perché la sua forma non sempre è simmetrica, in quanto la seconda metà può anche andare a prolungarsi nel tempo in misura maggiore rispetto alla precedente. Questo infine è caratterizzato da un mercato dinamico.
Il diamante lo possiamo ritrovare in 2 circostanze ben precise:
- al termine di un trend rialzista il quale determina un Diamond Top;
- al termine di un trend ribassista; Diamond Bottom.
10. Formazioni broadening
Infine, l’ultima figura che andremo ad analizzare riguarda la formazione broadening o megafono, ovvero una figura rara,meglio intesa come una variante del triangolo, aperta al contrario con trendline divergenti.
Quando ci troviamo di fronte una figura del genere, siamo in presenza di un mercato fuori controllo con il volume che si va ad espandere gradualmente insieme all’incremento dell’oscillazione dei prezzi.
Utilizzare l’analisi grafica e il volume
Infine, un ultima variabile che dobbiamo valutare, in analisi grafica e tecnica, riguarda proprio il volume. Il volume è un elemento molto essenziale, posto solitamente in un istogramma sotto la curva dei prezzi.
Esso rappresenta l’ammontare degli scambi ed è solitamente utilizzato in un determinato time frame. Ancora, è utilizzato come elemento che conferma il trend di una dinamica di prezzo, in quanto rappresenta l’intensità di un movimento.
Il volume, insieme al prezzo, sono 2 strumenti basilari per lo studio dell’analisi tecnica. Infatti, anche se il prezzo è il più importante, il volume svolge un ruolo rilevante, ed è quello di conferma del movimento di prezzo.
Il volume rappresenta il numero di unità negoziate durante un dato periodo. È il numero di azioni che sono state scambiate nel corso di una seduta. Quando usato in unione con il prezzo, fornisce importanti informazioni riguardo la forza e la debolezza del trend in atto. Di regola, alti volumi dovrebbe registrarsi nella direzione del trend principale. Quindi in un trend rialzista dovremmo osservare alti volumi durante le salite e bassi volumi sulle correzioni, viceversa nei trends al ribasso.
Gli analisti hanno diversi indicatori per misurare il volume delle negoziazioni. Uno dei più semplici e diffusi è l’on-balance volume (OBV).
L’OBV è calcolato in questo modo: Ogni giorno che il mercato chiude in rialzo, il volume di quel giorno viene sommato al totale cumulato. Ogni volta che il prezzo chiude al ribasso, il volume viene sottratto al totale. Un OBV al rialzo indica un trend rialzista e viceversa. L’idea è infatti che l’OBV confermi il trend di mercato, un mercato al rialzo ed un OBV al ribasso è spesso un segnale di allarme che il trend in atto possa invertirsi.
L’approccio massimo-minimo si basa sull’idea di partire da una visione più ampia del mercato per poi restringere il campo su livelli sempre più specifici. Questo approccio richiede un’analisi a tre livelli.
Si inizia con una visione d’insieme del mercato, per determinare se il mercato è al rialzo o al ribasso e se è un buon momento per investire. Si passa poi all’analisi dei settori per individuare quali sono i settori in questo momento più performanti. Infine si passa all’analisi dei singoli titoli che fanno parte dei settori più forti.
L’intento del primo passo nell’approccio “massimo-minimo” è quello di determinare il trend del mercato globale. La presenza di un trend rialzista indica che ci troviamo in un ottimo momento per investire, al contrario se il mercato è al ribasso. Per fare ciò è consigliabile lo studio di importanti indici di mercato come l’S&P500 o l’Eurostoxx.
Il mercato azionario è diviso in settori, i quali a loro volta si suddividono in gruppi industriali. Ciascuno di questi settori può essere a sua volta diviso in una dozzina di gruppi industriali, ad esempio il settore tecnologico può essere diviso in computer, internet, semiconduttori ecc… L’approccio migliore è quello di iniziare selezionando pochi settori e al loro interno 1 o 2 gruppi settoriali. L’idea è quella di identificare i gruppi più forti all’interno dei settori più forti. Dopo aver isolato il gruppo industriale con il più alto potenziale rialzista, i traders possono, all’interno di quel gruppo, cercare il titolo vincente.
È stato stimato che circa il 50% della direzione di un titolo è determinata dal gruppo di appartenenza, quindi una volta individuato questo, si è fatta metà del lavoro. Un altro vantaggio nel limitare la scelta del titolo nei settori e gruppi più performanti è anche il tempo guadagnato. Ci sono più di 5.000 titoli nel mercato e analizzarli tutti richiederebbe un enorme mole di lavoro.
Analisi grafica – indicatori tecnici – oscillatori
Nel mondo degli indicatori tecnici, le medie mobili occupano un ruolo molto importante e per delle buone ragioni.
Le medie mobili smussano l’azione del prezzo rendendo più semplice individuare i trends sottostanti. Segnali precisi possono essere forniti dall’interazione tra il prezzo e la media mobile o tra due medie mobili. Il loro punto di debolezza è però il fatto che si muovono in leggero ritardo rispetto al prezzo. Più corta è la media mobile e più sensibile sarà ai movimenti di prezzo, più lunga sarà la media e più lenti saranno i suoi movimenti rispetto al mercato.
Le medie mobili più popolari sono quelle a 50 e 200 giorni. Durante un trend rialzista, il prezzo dovrebbe stare al di sopra della mm a 50 giorni, e le correzioni minori dovrebbero rimbalzarci come su un supporto. La perforazione della mm a 50 giorni dovrebbe essere un primo segnale di allarme, la sua perforazione seguita dalla perforazione della mm a 200 giorni è di solito la conferma dell’inversione di tendenza.
Gli oscillatori sono utilizzati per identificare condizioni di mercato di ipercomprato e ipervenduto. Gli oscillatori fluttuano all’interno di una banda orizzontale posta ai piedi del grafico. Quando l’oscillatore tocca il limite massimo della banda viene considerato in ipercomprato, ed è probabile il verificarsi di correzioni di breve termine. Quando invece tocca la il limite inferiore è dettò in ipervenduto e ci si deve aspettare un breve ritracciamento rialzista.
L’RSI è tracciato all’interno di una scala da 0 a 100, i livelli di 70 e 30 sono considerati rispettivamente di ipercomprato e di ipervenduto. Il settaggio più comune dell’RSI è a 9 e 14 giorni. Anche questo oscillatore è tracciato su una scala da 0 a 100, tuttavia le linee che demarcano i livelli di ipercomprato e di ipervenduto sono rispettivamente a 80 e 20. Un’altra differenza è la presenza nello stocastico di 2 linee, una più veloce ed una più lenta.
Il segnale di acquisto viene dato quando la linea più veloce incrocia al rialzo la linea più lenta ed entrambe si trovano sotto il livello di 20. Il segnale di vendita viene dato quando la linea più veloce incrocia al ribasso la linea più lenta, e l’incrocio deve avvenire al di sopra del livello 80.Sopra si raccomanda l’utilizzo della tecnica “massimo-minimo” per individuare settori, gruppi e titoli performanti. Questo può essere fatto utilizzando i ratio per determinare la forza relativa.
Quando scegliamo un gruppo, è buona norma dividere l’indice del gruppo per un indice di mercato come l’S&P500. Quando il ratio è crescente, significa che il gruppo industriale sta sovra performando il mercato, quando il ratio è decrescente, allora significa che il gruppo è più debole del mercato. Concentrarsi solo su quei gruppi che mostrano una forza relativa positiva.
Una volta identificato il gruppo industriale, puoi applicare la tecnica del ratio anche sui singoli titoli di quel gruppo. Basta semplicemente dividere il titolo all’interno del gruppo per l’indice del gruppo stesso. I titoli con un ratio positivo sono i titoli più forti del gruppo. L’idea è quella di individuare i titoli nel gruppo che mostrano la forza relativa più forte. L’analisi con i ratio può essere utilizzata anche per confrontare i grandi indici di mercato.
Essendo un indicatore contrario, un aumento della volatilità implica un ribasso sui mercati. Di conseguenza, un crollo della volatilità porta ad un rialzo dei prezzi azionari. Il VIX viene interpretato come un oscillatore, e come tale ha dei livelli massimi e minimi che vengono riscontrati rispettivamente in 30 e 20.
Figure dell’analisi grafica: opinioni finali
Il principio della conferma dice che più prove ci sono a supporto di un’analisi, più forte sarà la conclusione a cui si giungerà. Nello studio di un mercato, ad esempio, tutti i segnali tecnici dovrebbero puntare nella stessa direzione, se alcuni puntano al rialzo ed altri al ribasso, sii sospettoso. Consulta gli altri titoli dello stesso settore, se puntano tutti nella stessa direzione, allora va bene, ma se alcuni sono rialzisti ed altri ribassisti significa che c’è qualcosa che non va. Controlla i vari indicatori tecnici e chiediti:
- I pattern sono confermati dal volume?
- Le medie mobili e gli oscillatori confermano il grafico?
- Cosa mostrano i grafici settimanali e mensili?
Quando tutti questi fattori indicano la stessa direzione, si ha la probabilità più alta che la nostra previsione possa essere giusta.
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