Quanto di voi nella vita si sono ritrovati a fare  conti con un sistema di truffe di questo tipo?  Sono passati diversi anni, dal giorno della sua prima invenzione, ma ancora oggi ne esistono e crediamo che ne verranno inventati sempre di nuovi.

L’ultima e più famosa versione di questo schema che analizziamo nel corso di questa guida è quello di Bernard Madoff.

Di seguito analizziamo nel dettaglio i diversi modi per difendersi dallo schema Ponzi.

Bernard Madoff lo possiamo identificare come l’ultimo grande truffatore almeno per il momento.

Anche lui, come tanti prima di lui, ha utilizzato uno schema Ponzi.

Ma di cosa si tratta effettivamente?

In questo senso, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha diramato una lista di 7 cose a cui fare attenzione per difendersi dallo schema ponzi.

Prima di procedere on l’analisi della truffa vera e propria,  cerchiamo di capire cosa è uno schema ponzi.

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Schema ponzi

Cos’è lo schema Ponzi?

Per prima cosa, devi prestare attenzione al fatto che ti viene proposto come una promessa di forti guadagni nel breve periodo. Questo è il primo segnale a cui devi prestare molta attenzione.

Molte volte, non si capisce bene come questi sistemi ti offrano un reale guadagno. Non è molto chiaro come vengano prodotti e le tecniche che vengono utilizzate per guadagnare.

Diverso è invece il caso delle tecniche utilizzate per fregare soldi. Queste sono sempre le stesse e sono segrete e per altro molto complesse.

Ecco dunque il perché oggi, ti diciamo che a nostro avviso sarebbe opportuno valutare attentamente prima di intraprendere un tipo di investimento di questo genere.

Tanto vale lasciar perdere e fidarsi! In fondo una possibilità di soldi facili alletta quasi chiunque soprattutto oggi.

Ma il punto su cui ci si deve focalizzare e che in realtà non c’è nessun investimento.

Tutti possono ottenere dei guadagni senza troppi sforzi anche perché la promessa di facili guadagni non si basa su degli investimenti veri e propri ma sui soldi dei nuovi investitori che entrano nel gioco.

Se analizziamo bene la strategia che viene utilizzata, possiamo riassumerla con questo sistema:

Un “promotore” vi propone un investimento sicuro e garantito. Nota che questo investimento proposto, ti offre un rendimento altissimo in aggiunta alla possibilità di ottenere un guadagno in poco tempo.

A te non resta che accettare o meno.  Se accetti sei consapevole che devi effettuare un investimento. Per effettuare un investimento devi comunque versare del denaro.

Ora, il tuo promotore, rispetterà i patti e ti conferma che potrai ottenere un guadagno in una data X.

A questo punto il promotore deve scegliere 2 differenti strade:

  1. Effettua il pagamento anche andando in perdita;
  2. Può effettuare i pagamento nel momento in cui meccanismo comincerà a funzionare, girando a voi parte del denaro avuto da altre persone che come voi si saranno fatte convincere.

In altri termini, una sorta di catena di Sant’Antonio …

Questo sistema messo in pratica non farà altro che crescere la sua reputazione nei confronti degli altri investitori i quali, come te entreranno nel gioco, e dopo di loro ancora altri, creando un circolo vizioso .

In alcuni casi sono gli stessi partecipanti a trovarne nuovi clienti.

Come si dice molto spesso … il gioco è bello finché dura poco! Peccato che qui non parliamo di un gioco ma di investimenti finanziari, di investimenti del tuo capitale.

Infatti, il gioco regge fino a quando nuove vittime cadono nella rete. Ma cosa succede quando nessuno ci si iscrive?

Semplicemente non guadagni più! Logico!

Il meccanismo, si inceppa e di conseguenza la truffa viene scoperta! In questo caso il gioco finisce.

E il tuo investimento iniziale, che fine farà?

Il tuo come quello di tantissimi altri trader rimane nelle mani del tuo promotore e tu non potrai far altro che constatare che hai perso tutto il tuo denaro.

Schema Ponzi: perché viene definito con questo termine?

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Schema Ponzi

Lo schema Ponzi viene così definito, in quanto esso è strutturato su uno schema. Alla base effettivamente non vi è nessuno investimento che genera valore e profitto.

Non vi è un reale investimento, i tuoi soldi non sono investiti da nessuna parte!

Vi è solo ed esclusivamente uno spostamento di denaro.

Nota bene:

Il denaro viene SPOSTATO da un punto del sistema rappresentato dai nuovi entrati ad un altro punto del sistema che sei tu, ovvero il vecchio partecipante.

E l’investimento? Non esiste e non è mai esistito. Non c’è nessuna gestione competente (del tuo e di quello di altri) di denaro.

Il sistema potrebbe essere considerato come una strategia o meglio un abile gioco di prestigio.

Purtroppo questi venditori di fumo sono molto abili e il fumo negli occhi permette a uno schema Ponzi di funzionare solo fino a quando viene prodotto e si crede a:

  • promessa di alti guadagni a breve termine;
  • essere in grado di far credere a gli investitori di avere in mano la gusta strategie vincente, per altro segreta e di grande potenza finanziaria;
  • il tuo promotore è in grado di mantenere le promesse e farti pensare che si tratta realmente di un ottimo affare, di un ottimo investimento e di pensare di essere entrati nel giro giusto.

A tutto questo si deve aggiungere anche un approccio ai mercati finanziari scarso. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’offerta viene rivolta a un pubblico non competente in materia finanziaria.

Sulla base di quanto fin qui detto, passiamo ora ad analizzare la storia di Bernard Madoff e come questa sia stata considerata come una grande eccezione a questo principio.

Nella sua rete, infatti, sono cascate anche istituzioni finanziarie e grandi banche.

ATTENZIONE:

In Italia, Stati Uniti e altri Paesi, una pratica di questo tipo è un reato ed è identificata come una truffa a tutti gli effetti!

Da dove deriva il termine SCHEMA PONZI?

Questo schema prende il nome da Charles Ponzi.

Questo soggetto non è stato il primo a utilizzarlo, ma bensì il primo a diventare famoso per averlo fatto.

Ponzi non era altro che un Italiano che immigrato negli Stati Uniti nel 1903, a 21 anni di età, si insediò a Boston. Al suo arrivo, nella città non possedeva altro che 2 dollari e 50 centesimi.

Tutto il suo denaro lo perse a bordo della nave a seguito delle scommesse che fece durante il viaggio in mare.

Diverse sono state le sue peripezie, tanto che lo hanno portato dalla costa Est degli Stati Uniti, fino al Canada per poi tornare nuovamente a Boston.

Nella sua lunga vita ha passato anche qualche anno in carcere per truffa. A questo punto mette in atto una grande truffa basata sullo schema che porta il suo nome.

Questo strumento di investimento, almo questo era quanto lui affermava, coinvolse ben 40.000 persone, tanto che lo resero immediatamente ricco. Questo però li costò caro, in quanto venne arrestato nuovamente e costretto a tornare in Italia.

Infine, passo i suoi ultimi giorni in Brasile, a Rio de Janeiro, presso l’ospedale dei poveri.

BERNARD MADOFF: reinventa lo schema ponzi

Sulla base di questo schema, Madoff mette in pratica una nuova truffa, ancor più complessa. Questa non si basa solo sullo schema Ponzi ma anche su di uno strumento che permette di mascherare lo schema.

Questo infatti, viene tessuto intorno alla storia e alla credibilità finanziaria del protagonista. Ma ovviamente anche in questo caso non si tratta altro che di una truffa.

Bernard Madoff nacque il 29 aprile del 1938 a New York, negli Stati Uniti, da una famiglia di origine ebraica e di classe media.

La sua carriera propriamente finanziaria è iniziata nel 1960, quando riuscì a reinvestire i soldi che aveva guadagnato lavorando come bagnino a Long Island, quella che poi diventerà la Bernard Madoff Investment Securities.

Questa società prevede un ampio raggio di azione, spazia infatti dalla intermediazione finanziaria allo sviluppo di piattaforme per il trading di azioni e derivati, finanche alla gestione della più grande truffa di tutti i tempi.

Madoff divenne in breve tempo uno degli investitori più credibili del tempo, tanto che egli venne soprannominato Jewish Bond.

Egli divenne anche consigliere della Sy Syms School of Business della Yeshiva University, e membro del Cultural Institutions Group. Infine divenne presidente del NASDAQ, il listino dei titoli tecnologici statunitensi.

Chi meglio di lui poteva essere considerato un grande Investitore finanziario?

La fine di un impero e dello schema Ponzi

Purtroppo non sempre le storie hanno un lieto fine.

Madoff viene arrestato l’11 dicembre 2008 da un gruppo di agenti federali con l’accusa di truffa.

A denunciarlo, furono proprio i suoi 2 figli:  Andrew e Mark.

Fu lui stesso ad annunciare ai figli che la parte di gestione patrimoniale della sua società era una gigantesca truffa.

Non è mai esistito e non esisterà mai un vero fondi di investimento. Nessuna strategia esatta ma solo un rinnovamento dello schema ponzi.

Il suo fondo di investimento altro non era che la base di un solido sistema di investimento denominato schema Ponzi.

Madoff era un grande uomo economico e chi meglio di lui, poteva convincere persone e istituzioni di ogni Paese ad investire?

Nella sua rete ci sono cascati : magnati russi, università, banche europee, ricchi italiani con il tesoretto in Svizzera, fondi pensione, attori, registi, premi Nobel,ecc.

Furono in tanti coloro che gli avevano affidato intere fortune.

Tra gli Italiani che si erano fidati di Madoff vi sono:

  • il colosso Unicredit con un’esposizione diretta di 75 milioni e indiretta di 805 milioni;
  • il Banco popolare con 8 milioni di esposizione diretta e 60 di esposizione indiretta;
  • Ubi Banca con una perdita sostanziale di 60 milioni;
  • Mediobanca con un’esposizione totale di circa 670.000 dollari.

Sulla base di questi dati è possibile affermare dunque che si trattasse di uno schema ben strutturato.

Madoff aveva studiato tutto molto bene e nei minimi dettagli, tanti che neanche i grandi management delle banche se ne sono accorti.

Ora, ci si potrebbe porre 2 domande:

  1. O il sistema era ben strutturato tanto che nessuno poteva prevedere una truffa del genere;
  2. Oppure i manager delle banche Italiane non ne capivano molto di investimenti.

Nota bene:

Madoff aveva fatto le cose tutte secondo le regole.

La sua società era registrata, ed anche il suo fondo, presso le autorità federali.

Aveva in mano tutta la documentazione circa l’attività del fondo e tutto era regolare.

Tutto era riportato secondo determinate regole ben precise ed in maniera dettagliata ed esatta.

Peccato però che si trattava di una documentazione del tutto falsa.

Le verità nascoste sullo schema ponzi di Madoff

Il fondo di Madoff non era mai esistito. Soprattutto non era mai stato quello che prometteva di essere.

Per altro, visto e considerato che gli altri hedge fund registravano profitti del 20/30% l’anno, e il suo fondo “solo” del 10/15%, ha deciso bene di innalzare la posta in gioco, strutturando meglio il sistema.

Uno schema Ponzi di solito dura pochi anni, mentre la truffa di Madoff è rimasta in piedi per circa 20 anni.

Ecco forse anche il perché nessuno se ne mai reso conto. Forse una tale tecnica è stata messa in atto per non dare troppo nell’occhio. Se poi analizziamo anche la strategia di acquisizione di nuovi clienti allora, è possibile notare come questa non sia stata una delle più appariscenti.

Tutto è stato messo appunto nei minimi dettagli. Nulla è stato lasciato al caso, e tutto era svolto a piccoli passi proprio per evitare di dare nell’occhio. Per altro, Bernard faceva molto da solo e prediligeva i contatti diretti.

Era lui, l’unico in grado di creare desiderio, rendendo il suo fondo quasi un circolo esclusivo dove entrare era un privilegio per pochi.

Sulla base di queste caratteristiche erano solo i grandi magnati delle finanze che si potevano permettere un investimento con lui. Infatti, il suo target di clientela era di un certo livello.

Per altro, egli aveva un carattere che Rassicurava e quindi non sembrava un predatore. Ecco forse il perché meglio di altri si sono fidati soprattutto gli istituti di credito. Gli unici che potevano permettersi un investimento di queste dimensioni.

L’unica cosa, che non era possibile conoscere era la strategia utilizzata. Questa è rimasta per tutti gli anni misteriosamente segreta.

Purtroppo nessuno ne è mai venuto a conoscenza, forse il motivo risiede nel fatto che non è mai esistita nessuna strategia.

Cosa succede con la crisi finanziaria?

Nel 2007 è scoppiata la crisi finanziaria americana. Forse questo evento è stato il motivo principale che ha indotto troppi investitori a richiedere indietro i propri capitali.

Quindi?

Madoff non aveva abbastanza denaro per rimborsare tutti! Di conseguenza lo schema è venuto meno e la truffa è venuta a galla facendo crollare un sistema consolidato che ha retto per oltre 20 anni.

Il 29 giugno 2009, il tribunale del distretto di Manhattan ha condannato Madoff a una pena di 150 anni (la massima possibile), da scontare in un penitenziario di massima sicurezza.

A questo si è aggiunto anche l’esproprio di tutti i beni personali, fino a 171 miliardi di dollari.

Che il sistema facesse qualche piccola perdita, lo si è scoperto già nel 2001, quando qualcuno cominciava a nutrire dubbi sull’operato di Madoff, e in particolare su come facesse a produrre rendimenti così costanti.

Questi però non furono abbastanza convincenti per spingere a indagare davvero. Per altro chi mai potesse dubitare e considerare il presidente del NASDAQ un truffatore?

Per altro, oggi, non possiamo affermare con certezza che il sistema sarebbe crollato. Magari era ancora in piedi.

Non tutti i mali dunque vengono per nuocere e quindi anche la crisi finanziaria ha risolto una delle truffe più grandi di tutti i tempi.

Di seguito potete visionare uno dei migliori servizi tratto da una puntata di Report di quegli anni.

Video

Come capire se siamo di fronte ad uno schema PONZI?

A questo punto, una volta che abbiamo compreso la storia e le diverse truffe messe in atto con questo sistema, non ci resta che concludere la nostra analisi.

Per farlo ti lasciamo alcuni consigli che crediamo siano essere molto utili al fine di riconoscere una truffa basata sullo schema ponzi.

Questi nostri consigli sono anche stati elaborati a seguito della pubblicazione, da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) ovvero dell’agenzia del governo federale che ha il compito di vigilare sull’operato dei mercati e dell’industria finanziaria degli Stati Uniti di ben 7 cose a cui fare attenzione per non incappare in uno schema Ponzi.

Vediamo quali sono.

BASSO RISCHIO E ALTO RENDIMENTO

Solitamente, quando vorrai fare degli investimenti, devi stare attento a quello che ti propongono.

Lo schema Ponzi ti viene presentato proprio in questo modo: Basso rischio ed alto investimento. Quindi? Meglio lascia perdere.

Una forma di investimento che garantisce alti guadagni e bassa propensione al rischio, non può essere che una truffa.

Nel mondo dei soldi, alti rendimenti sono sempre legati ad altrettanto alti rischi. Questo è ben visibile anche agli occhi di tutti. Ecco perché noi ti consigliamo solo di investire con piattaforme di trading online regolamentate ed autorizzate.

RENDIMENTO COSTANTE NEL TEMPO

Nei mercati finanziarie e anche nel trading online non possono esistere dei guadagni che in base alle loro promesse sono considerati costanti. Anche in questo caso, meglio diffidare.

Sui mercati finanziari, nulla e prevedibile con una certezza del 100%.

Ci possono essere delle alte percentuali di successo, ma tutti gli investimenti sono considerati comunque a rischio.

Solo nel caso in cui parliamo delle classiche forme di investimento a reddito fisso, come ad esempio i titoli di stato o conti deposito, allora possiamo parlare di rendite fisse.

Purtroppo i mercati finanziarie  tutti gli investimenti ad essi legati non sono in grado di garantire guadagni costanti nel tempo. Soprattutto se poi si tratta di investimenti legati ai mercati azionari.

INVESTIMENTI NON REGISTRATI

Molta attenzione deve essere prestata nel caso in cui si tratti di investimenti non registrati,.

Meglio puntare su investimenti registrati presso le autorità finanziarie. Tutte le attività che si basano sullo schema Ponzi di solito non lo sono.

Al fine di operare in modo sicuro, devi richiederne la registrazione. Questa è importante perché consente di accedere a molte informazioni sul management, sui prodotti e sui servizi, se non anche sulle condizioni finanziarie di chi vi ha proposto l’investimento.

VENDITORI SENZA LICENZA

Mai e dico mai fidarsi dei broker non regolamentati.

Tutti coloro che vogliono investire nei mercati finanziari, lo possono fare con delle piattaforme di trading online regolamentate ed autorizzate. Solo quelle che hanno ottenuto licenza a livello internazione, possono garantire il tuo capitale.

Per altro la licenza è richiesta dalla legge. Meglio verificare sempre con chi si ha a che fare.

STRATEGIA FUMO NEGLI OCCHI?

No grazie!

Altra caratteristica tipica di molti investimenti che funzionano secondo lo schema Ponzi è quello che punta a contemplare strategie troppo complesse. Meglio evitare le strategie basate sui segreti.

Questo procedimento è solo un racconto falso. Meglio non fidarsi del fumo lanciato negli occhi utile solo a nascondere la frode che stanno attuando.

A nostro avviso si tratta solo di un racconto falso, messo in pratica per nascondere la frode che stanno attuando.

Meglio non credere troppo a quello che vi viene raccontato. Ricordate il gatto e la volpe di Pinocchio: i soldi non crescono sulle piante.

DOCUMENTAZIONE PROBLEMATICA

Molto importante quando si parla di trading online è la piattaforma che si utilizza per fare trading. In questo caso, le compagnie di investimento serie e affidabili hanno di solito sistemi di reporting altrettanto affidabili.

Ecco dunque che queste devono emettere un report con regolarità.

I report devono essere chiari ed esenti da errori o incongruenze.

Se non ti arrivano report con regolarità, o anche solo trovate cose poco chiare e per altro tutto ti appare poco professionale, allora ti conviene indagare bene.

Ti consigliamo di fare ricerche anche al fine di comprendere se sei finito in un truffa o meno.

DIFFICOLTA’ A RICEVERE PAGAMENTI

Anche nel caso in cui hai difficoltà a ricevere dei pagamenti è possibile che si tratti di una truffa.

Se hai anche dei problemi a ritirare i tuoi soldi o non stai ricevendo pagamenti come pattuito è possibile che tu sia stato coinvolto in uno schema Ponzi e quindi in una truffa.

Per farti un esempio, devi sapere che gestisce uno schema Ponzi a fronte di una richiesta di pagamenti che non è in grado di esaudire, ti consiglia meglio di lasciarli dove sono con la promessa di ritorni ancora migliori in futuro.

UN PO’ DI SAGGEZZA NON GUASTA MAI

Non tutte le ciambelle escono con il buco e soprattutto ogni opportunità di investimento che sembra troppo bella per essere vera, lo è!

Nel caso in cui un fondo o un titolo finanziario viene venduto come capace di raddoppiare i vostri soldi nel giro di poco tempo, a nostro avviso, vi è qualcosa di poco chiaro. Quante volte ti è capitato qualcosa del genere?

Molto probabilmente non si tratterebbe altro che di una truffa.

Se esistesse davvero un investimento del genere, nessuno sano di mente lo pubblicizzerebbe e soprattutto nessuno lo farebbe gratuitamente.

L’unica cosa da fare, in casi come questo, sarebbe investire e godersi i risultati. Ma non è così purtroppo.

Se non vi sono delle regole di base e se non vi sono delle strategie di investimento allora, non è possibile considerare serio tale investimento.

Meglio lasciar perdere e dirottare i propri investimenti altrove.

Noi ti consigliamo, anche sulla base di quelle che sono le analisi fin qui condotte, di affidarti a broker seri e affidabili come quelli di seguito riportati.

Questi, infatti, ti offrono la possibilità di fare trading con un conto demo per mettere in pratica le tue strategie e fare esperienza e star sicuri che nel caso in cui il tuo investimento viene effettuato con broker capitali reali, questi siano garantiti e protetti, secondo quanto affermato dalle regolamentazioni a cui essi fanno capo.

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