Sui listini di oggi è arrivato l’atteso dato che certifica il rallentamento economico della Cina nel quarto trimestre dello scorso anno. Tuttavia, l’intensità della frenata è stata inferiore alle attese, tanto che i listini azionari europei non sembrano soffrirne e, anzi, veleggiano in tiepido rialzo nella giornata odierna, caratterizzata dalla chiusura di Wall Street e dalle indicazioni miste provenienti dall’Asia.
In ogni caso, nonostante un rallentamento inferiore alle attese, la Banca centrale cinese si è messa in moto supportando mercati finanziari ed economia reale, mediante una riduzione dei tassi di interesse per la prima volta negli ultimi due anni. Una mossa che mette la Banca di Pechino in contrasto con le altre Banche centrali, che con rare eccezioni stanno progettando il rialzo dei tassi.
I dati dalla Cina
La Cina registra nel quarto trimestre un Pil in rialzo del 4% annuo (meno del 4,9% di luglio-settembre), in incremento rispetto al +3,6% atteso dagli analisti, con una chiusura di anno pari all’8,1%, il ritmo più alto da un decennio a questa parte.
Tuttavia, nonostante la buona crescita, l’economia cinese ha di fronte una triplice pressione: la contrazione della domanda, lo shock dell’offerta e le aspettative più deboli. Dunque, non mancano gli ostacoli che potrebbero rendere arduo il mantenimento del ritmo di crescita, dalla crisi energetica alle strozzature della catena dei rifornimenti, dalla crisi del settore immobiliare ai nuovi focolai di Covid-19.
A maggior ragione si osservino gli altri dati macroeconomici pubblicati. Le vendite al dettaglio della Cina sono infatti salite di appena l’1,7% su base annua, peggio delle attese degli analisti, che erano per una crescita pari a +3,7%.
La decisione della Banca centrale cinese
Dinanzi a questo scenario si è mossa la Banca centrale cinese, che ha ridotto i costi di finanziamento dei suoi prestiti a medio termine per la prima volta da aprile 2020, a dispetto delle aspettative dei mercati. A sorpresa, pertanto, la Pboc ha ridotto il tasso su 700 miliardi di yuan (148,6 miliardi di dollari) di prestiti a medio termine (Mlf) a 1 anno ad alcune istituzioni finanziarie di 10 punti base al 2,85%, dal 2,95% nelle operazioni precedenti.
L’andamento dei listini europei
Come anticipato, i mercati europei si confermano in cauto rialzo. Milano sale dello 0,2%, con un listino in cui spicca la flessione di Tim, dopo il piano di Cdp per il riassetto. Sotto attenzione anche Generali, con una nuova dimissione nel cda.
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