L’indice FTSE MIB ha chiuso la scorsa settimana con un rialzo dello 0,81%, grazie a un avvio deciso a 26.437,9 punti, sopra i massimi della seduta precedente. Durante la giornata si è manifestato un graduale indebolimento che ha condotto a una chiusura vicino ai minimi della sessione, a quota 26.277,6 punti.
Sotto il profilo strettamente tecnico, il breve periodo sembra offrire l’occasione di un prolungamento della fase positiva, con test immediato alla prima resistenza posta a 26.534,3 punti, superata la quale la Borsa di Milano potrà puntare alla resistenza posta a 27.093,1 punti. Di contro, se dovesse prendere piede un trend di breve periodo negativo, occorrerà verificare il primo supporto posto a 25.975,6 punti e, quindi, a 25.673,7 punti.
Per quanto concerne la settimana, non sono tantissimi i dati macroeconomici di rilievo nel calendario. Ma questo non significa, naturalmente, che non vi siano occasioni di impatto per i listini del mercato azionario italiano.
In particolar modo, continuerà a tenere banco la vicenda Ita-Alitalia, con l’avvenuto lancio della nuova compagnia aerea di bandiera. Continuerà a tenere banco anche diverse vicende legate all’esecutivo, alle prese con la gestione delle polemiche per il Green Pass e al varo del decreto fiscale che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei ministri.
Infine, non bisogna dimenticarsi che si sta avvicinando il periodo delle trimestrali. In tal senso, è di interesse notare come un report Citi abbia sviluppato un modello secondo cui delle 268 società campione, ben 202 dovrebbero battere le stime del consenso sugli utili nel corso delle prossime settimane (tra il 18 ottobre e il 12 novembre le società saranno tenute a pubblicare i dati intermedi). Di contro, sono 66 le società che mancheranno le aspettative. L’EPS è inoltre stimato in crescita per oltre l’80% delle aziende.
Per quanto riguarda i settori, energetici, finanziari, salute, utilities e tecnologici sembrano superare più agevolmente le attese, come peraltro già avvenuto durante le pubblicazioni di luglio e agosto. Invece, beni di consumo di base, industriali e servizi di comunicazione dovrebbero avere qualche difficoltà in più.
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