L’indice ha chiuso la scorsa settimana in ribasso, con una seduta andata in archivio con una flessione dello 0,98%. L’indice di giornata era stato soddisfacente per il principale indice di Borsa di Milano, che aveva segnato un primo prezzo a 26.119 punti, vicino ai massimi del 16 settembre, per poi perdere gradualmente forza nell’arco della riunione.
A questo punto è lecito immaginare che la situazione di medio periodo del FTSE MIB venga confermata come tendenzialmente ribassista. Nel breve termine potrebbero però non essere escluse delle impennate da parte dell’indice, con possibile prima resistenza da testare a quota 26.090,8 punti, superata la quale bisognerà fare i conti con la resistenza chiave posta a 26.408,3 punti. Di contro, il primo supporto sarà a 25.773,3 punti, superato il quale si testerà quello a 25.582,7 punti.
Per quanto attiene gli eventi della settimana, molto dipenderà dalla Germania, a condizionare quanto avverrà nell’eurozona. I tedeschi si stanno avvicinando a delle elezioni a loro modo storiche, considerato che chiudono il lungo ciclo di guida di Angela Merkel, e non è chiaro quale coalizione finirà con il guidare il Paese al termine della tornata. Proprio dalla Germania arrivano inoltre le principali preoccupazioni sull’evoluzione dell’inflazione, con l’impennata che ha scoraggiato i listini del Continente.
Secondo il Financial Times, alcuni calcoli interni all’Eurotower suggerirebbero che l’andamento dei prezzi nell’area dell’euro potrebbe raggiungere l’obiettivo del 2% entro il 2025. Uno scenario che permetterebbe alla Bce di cominciare a incrementare i tassi di interesse già entro la fine del 2023. Ma è davvero così? Per il momento dalle parti di Francoforte vige il massimo riserbo, ma è evidente che ogni novità in tal senso potrebbe impattare sui mercati.
A proposito di mercati, continuerà a tenere banco l’evoluzione del coronavirus. Per il momento Italia e resto d’Europa sembrano reagire piuttosto bene a questa ondata di contagi, generando un vantaggio rispetto agli Stati Uniti che, invece, sono alle prese con nuove infiammate delle infezioni.
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