La scorsa settimana si è chiusa con una performance piuttosto debole del FTSE MIB, il principale indice della Borsa di Milano, che ha concluso la sessione sostanzialmente stabile (- 0,04%). L’avvio di giornata è stato invariato rispetto alla conclusione del giorno precedente, e i successivi movimenti sono stati in range per l’intera riunione. Cosa attendersi dalla nuova settimana oggi in inizio?
Analisi tecnica indice FTSE MIB
Come stiamo ricordando oramai da alcune settimane, la tendenza di breve termine dell’indice FTSE MIB sembra essere positiva, di rafforzamento. Uno scenario che è cambiato non solamente dalla variazione del clima politico nazionale, che i mercati (per ora) hanno dimostrato di apprezzare, quanto anche in virtù delle crescenti attese per il ruolo che la BCE eserciterà sul fronte delle “nuove” policy monetarie, e in virtù di un apparente rasserenamento nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con i negoziatori cinesi che hanno confermato nuove tappe di discussione con Washinghton, anche se la fiducia per un accordo immediato rimane molto bassa.
Detto ciò, e ribadendo che al momento esprimiamo un sentimento di potenziale rafforzamento del principale indice nazionale, la prima area di resistenza dovrebbe trovarsi intorno a 22.135 punti. nel caso di superamento di tale soglia, soprattutto se accompagnata da forti volumi, si aprirebbero le porte per un potenziale raggiungimento a quota 22.700 punti.
Di contro, qualora dovesse avviarsi un trend negativo e di debolezza, il primo supporto sarà a quota 21.579 punti, superato il quale il nuovo argine si troverà a quota 21.211 punti.
Analisi fondamentale indice FTSE MIB, settimana fondamentale per la BCE
La settimana ha preso il via con quella che è, evidentemente, una giornata interlocutoria sui mercati internazionali, un po’ come era stata la giornata di chiusura della scorsa settimana. Rimane particolarmente alta l’attesa sull’Italia, proprio mentre il governo Conte bis sta domandando la fiducia alla nuova maggioranza PD + M5S.
A livello internazionale la sorpresa negativa è arrivata dall’export cinese: si attendeva un calo, ma non così significativo. In risposta immediata a questa evoluzione, la Banca centrale cinese ha iniettato nel sistema finanziario liquidità per 17 miliardi di dollari, mediante emissione di pronti contro termine a 7 giorni. Una mossa che ha spinto le contrattazioni asiatiche, dove gli scambi hanno chiuso in positivo, trascinando in parte le piazze finanziarie. Alla Borsa di Milano il listino principale cresce dello 0,3%, con i migliori titoli rappresentati dai petroliferi, da Pirelli e da Juventus. Maluccio Recordati, che paga il giudizio negativo degli analisti di Goldman Sachs.
Ad ogni modo, il focus degli investitori non potrà che essere incentrato prevalentemente sulle decisioni della BCE. In attesa, passano in secondo piano i dati macro, come il Pil del Giappone che viene rivisto in ribasso da + 1,8% a + 1,3% nel secondo trimestre dell’anno, così come la bilancia commerciale tedesca, cresciuta dello 0,7% sul fronte export a luglio, con surplus a 21,4 miliardi di euro.
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