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INDICE FTSE MIB SBATTE CONTRO RESISTENZA IN AREA 19.800 PUNTI: PESANO DEBOLI DATI MACRO ED AUMENTO SPREAD
Dopo quattro settimane consecutive di rialzi si arresta la corsa dell’ indice Ftse Mib, che nelle ultime 5 sedute ha lasciato sul terreno quasi l’1,20%, terminandogli scambi dell’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle a quota 19.577 punti circa ( -0,78% ).
Le quotazioni del principale listino azionario milanese, dopo aver toccato un nuovo massimo ad oltre tre mesi e mezzo, a circa 19.905 punti, hanno virato verso il basso, spingendosi fino ad un minimo intraday a quota 19.356 punti. Per la seconda volta, la resistenza individuata in area 19.800 punti ha fatto il proprio dovere, troncando la rincorsa verso l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 20.000 punti.
Le vendite hanno particolarmente colpito i titoli del comparto bancario, su cui ha pesato l’impennata dello Spread tra BTP e BUND, allargatosi a 258 punti base. In aumento, di conseguenza, il rendimento sul decennale, cresciuto al 2,75%.
I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB
Indice Ftse Mib che in avvio di ottava è stato sostenuto dal miglioramento fatto registrare dall’ indice del clima di fiducia dei consumatori, che a Gennaio, secondo il rapporto ISTAT, è aumentato a 114 punti dai 113,2 punti della precedente lettura ( corretta al rialzo da 113,1 punti della stima flash ).
Battute le attese degli analisti, che invece avevano indicato una contrazione a 112,8 punti. In lieve calo, invece, il sentiment economico, giù a 99,2 punti dai 99,7 punti di Dicembre, anche in questo caso rivisti al ribasso dai 99,8 punti della prima comunicazione. Il sentiment di fiducia sulle imprese del settore manifatturiero ha invece rivelato una contrazione a 102,1 punti dai 103,a punti di Dicembre ( corretto al ribasso da 103,4 punti della lettura flash ), mentre gli analisti si aspettavano un minor calo, a 103 punti.
Indice Ftse Mib penalizzato dalla battuta d’ arresto fatta registrare dal PIL italiano nel quarto trimestre 2018, in calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, facendo peggio delle attese, che ipotizzavano una minor contrazione, pari a-0,1%.
Rivista al ribasso la stima finale del Prodotto Interno Lordo del terzo trimestre, assestatati a +0,6% da +0,7% della lettura precedente. Su base annua, il PIL del Q4 2018 è invece aumento dello 0,1%, deludendo le attese che invece indicavano una crescita dello 0,3%. La variazione annua del PIL stimato su dati trimestrali grezzi ha rivelato un aumento dell’1%, mentre la stima corretta degli effetti di calendario scende allo 0,8%. La stima acquisita per il 2019, ovvero il risultato in caso di successivi trimestri con crescita zero, si è invece assestato a -0,2%.
L’ Istituto Nazionale di statistica ha inoltre rivelato che il tasso di disoccupazione, secondo la stima preliminare di Dicembre, è sceso al 10,3%, in miglioramento rispetto al 10,5% della lettura finale di Novembre e rispetto all’aumento al 10,6% pronosticato dagli analisti. In lieve aumento, invece, il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, assestatosi al 31,9% dal 31,8% della precedente rivelazione mensile. Il tasso di occupazione, sempre a Dicembre, si è invece portato al 58,8% dal 58,7% di Novembre, mentre il tasso di inattività è rimasto invariato al 34,3%.
Il paniere delle Blue Chips italiane, sul finire della settimana è stato invece penalizzato dalla brutta lettura fatta registrare dall’ indice PMI relativo al settore manifatturiero, crollato, a Gennaio, sul valore più basso da Maggio 2013, ovvero a 47,8 punti, dai 49,2 punti di Dicembre.
Gli analisti, invece, avevano pronosticato una minor contrazione, a 48,8 punti. Il suddetto indicatore si è assestato per la quarta rilevazione mensile consecutiva al di sotto dei 50 punti, soglia che indica contrazione del comparto in esame. Dai dettagli contenuti nel report sul Purchasing Managers Index Manifatturiero, elaborato da Markit, è emerso che sul debole andamento del settore ha continuato a pesare il calo fatto registrare dai nuovi ordini, giù per il sesto mese consecutivo. In flessione in Gennaio anche le sotto-voci relative a produzione, attività di acquisto ed occupazione, quest’ ultima in calo per la prima volta da oltre quattro mesi. Unica nota positiva, la riduzione dei prezzi di vendita, in calo per la prima volta dopo oltre due anni, grazie all’ indebolimento del tasso d’inflazione dei prezzi d’acquisto.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.
Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.
La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti ha prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti. Sul brevissimo, il recupero oltre area 19.000 punti potrebbe contribuire a favorire un ulteriore recupero verso area 20.000-20.200 punti e nella migliore delle ipotesi il ritorno verso area 20.500-20.600 punti.
Lo scenario di breve-medio potrà ritornare positivo soltanto in caso di stabile recupero oltre quota 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato 4 target price pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.
La strategia rialzista prevede l’apertura diposizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 19.615 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 19.690 e 19.810 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 19.540 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 19.810 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 19.885 e 20.005 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 19.615 punti in chiusura di candela oraria.
Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 20.005 punti, e che prevedono Target Price prima a 20.085 punti e successivamente a 20.125 punti, estesi a 20.330 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 19.810 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 18.905 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 19.085 e successivamente a 19.035 punti, estesi a 19.270 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 18.715 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La strategia ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 19.540 punti, con obiettivi attesi a 19.420 e 19.345 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 19.615 punti.
Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 19.345 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 19.270 punti e successivamente a 19.155 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 19.575 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 19.155 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 19.035 e 18.905 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 18.790 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 19.550 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 20.330 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 20.125 punti e successivamente a 20.005 punti, estesi a 19.885 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 20.535 punti.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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