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IL FTSE MIB SCIVOLA NUOVAMENTE SOTTO AREA 19.000 PUNTI SOTTO IL PESO DI DATI MACRO ITALIANI SOTTOTONO E DEBOLEZZA WALL STREET
L’ indice Ftse Mib dopo essersi spinto sui massimi delle ultime 7 settimane, toccando un top intraday a quasi 19.680 punti, è stato respinto con forza verso il basso, scivolando su un minimo a 18.585 punti, per poi chiudere l’ ottava a 18.745 punti, circa.
Variazione settimanale negativa pari a -2,3%,dopo l’ impennata di oltre due punti percentuali nella sessione d’ esordio del mese di Dicembre, in cui il principale indice azionario italiano aveva beneficiato sia del calo della tensione tra governo italiano e Bruxelles che della tregua sui dazi tra USA e Cina siglata al G20 di Buenos Aires. Spread BTP-BUND in calo in area 285 punti, ma titoli finanziari in calo in scia al vento di recessione che aleggia a Wall Street dovei principali listini azionari hanno subito ingenti cali.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB
Brutti segnali per l’ economia italiana sono arrivati con il quinto calo consecutivo fatto registrare dall’ indice PMI manifatturiero, che nel mese di Novembre si è portato a 48,6 punti dai 49,2 punti di Ottobre. Pertanto l’ indicatore dell’ attività legata al comparto della manifattura si è trattato del secondo mese consecutivo sotto la soglia dei 50 punti, che indica che il settore sta attraversando una fase di contrazione.
Il risultato reso noto da Markit ha inoltre evidenziato il più basso valore di Purchasing Managers Index manifatturiero italiano da Dicembre 2014. Le attese degli analisti erano per un calo a 48,8 punti. In lieve controtendenza, invece, il sotto-indice relativo ai nuovi ordini, in aumento a 46,6 punti dai 46,2 punti di Ottobre. Ritorna sopra la soglia di espansione dei 50 punti, invece, l’ indice PMI servizi italiano, che sempre a Novembre è aumentato a 50,3 punti, portandosi sopra i 49,2 punti di Ottobre ed i 49,3 punti pronosticati dagli analisti. In linea con i valori di Ottobre, ma oltre le attese degli analisti ( 49,1 punti ) la lettura dell’ indice PMI Composito, che si è confermato a 49,3 punti. Il suddetto indicatore è frutto della media tra PMI manifatturiero e PMI servizi.
L’ ISTAT nel suo consueto rapporto mensile sulla congiuntura ha reso noto che a Novembre l’ indicatore anticipatore dell’ economia italiana ha evidenziato un risultato in linea con quello del mese precedente, rivelando una ben augurante stabilizzazione rispetto ai cali riscontrati nelle precedenti singole letture mensili del terzo trimestre.
Incoraggiante anche il lieve aumento fatto registrare dalle vendite al dettaglio nel mese di Ottobre, cresciute dello 0,1% in termini di valore e dello 0,2% in termini di volume. Da ulteriori dettagli rilasciati dall’ ISTAT è inoltre emerso che le vendite di beni alimentari hanno evidenziato una contrazione dello 0,1% in valore ed un +0,2% in volume; mentre le vendite di beni non alimentari hanno mostrato un incremento sia in termini di valore che di volume, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%. Il suddetto indice, su base trimestrale ha evidenziato un risultato sostanzialmente stabile sui valori del secondo trimestre.
I beni alimentari hanno registrato un calo delle vendite dello 0,1% in valore e dello 0,2% in volume; mentre le vendite di beni non alimentari sono cresciute dello 0,2% in valore e dello 0,4% in volume. Il risultato su base annua, ha invece mostrato vendite al dettaglio in aumento dell’1,5% in termini di valore ed in crescita dell’1,6% in termini di volume. La sotto-voce relativa ai beni alimentari è aumentata dell’1,8% in valore e dell’1,2%in volume; mentre il sotto-indice relativo alla vendita di beni non alimentari ha rivelato +1,3% in valore e +1,9% in volume.
Le vendite di beni non alimentari sono state trainate quasi omogeneamente da tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di Cartoleria, libri, giornali e riviste ( -0,9% ), giochi, giocattoli, sport e campeggio ( -0,7% ) e Prodotti farmaceutici ( -0,1% ). Gli aumenti maggiori hanno invece riguardato Dotazioni per l’ informatica, telecomunicazioni, telefonia ( +5,7% ), Elettrodomestici, radio, tv e registratori ( +3,8% ) ed altri prodotti ( +3,0% ). Vero e proprio motore è stato il commercio elettronico in forte crescita del 24,4%. Il risultato su base tendenziale ha fatto registrare un incremento dell’1,1% per le vendite nella grande distribuzione ed un aumento dello 0,5% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Pericolosa sotto l’aspetto tecnico la nuova discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000 punti, con le quotazioni che potrebbero nuovamente puntare verso il basso, sui recenti minimi plurimensili in area 18.450-18.400 punti.
Dopo aver raggiunto il sostegno di medio in area 18.500-18.400 punti, il rimbalzo ha trovato un forte ostacolo tecnico a quota 19.600 punti, soccombendo in un secondo momento sotto la forte pressione al ribasso che ha ricondotto le quotazioni sotto area 19.000 punti. La perdita dei minimi appena indicati potrebbe scatenare un ulteriore ondata di vendite con terget in area 17.800-17.500 punti, con step intermedio in area 18.000 punti.
L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.
Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, risulta essersi decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib manda definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) ha già contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti. Lo scenario di breve potrà ritornare positivo soltanto in caso di stabile recupero oltre quota 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha in un primo momento preso profitto su 5 dei 7 obiettivi pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over; e successivamente ha centrato ben 6 dei 7 target price indicati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.
Lo scenario Long si attiva nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 18.810 punti, in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 18.925 e 19.000 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 18.695 punti.
Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 19.000 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 19.070 e 19.145 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 18.810 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 19.145 punti, e che prevedono Target Price prima a 19.220 punti e successivamente a 19.305 punti, estesi a 19.425 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 18.925 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 18.030 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 18.210 e successivamente a 18.325 punti, estesi a 18.440 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 17.850 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario Short, invece, consiglia di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 18.695 punti, con obiettivi attesi a 18.625 e 18.510 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 18.810 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 18.510 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 18.440 punti e successivamente a 18.395 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 18.745 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 18.395 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 18.325 e 18.210 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 18.030 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 18.585 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 19.425 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 19.305 punti e successivamente a 19.220 punti, estesi a 19.075 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 19.655 punti.
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