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FTSE MIB GIU’ DEL 4,5%, COMPLICI CROLLO INDICI DI WALL STREET E FORTE VOLATILITA’
Settimana nera per l’ indice Ftse Mib che lascia sul terreno circa 4,5 punti percentuali, facendo registrare una chiusura di ottava a 22.166 punti, non molto lontana dal minimo a 5 sedute, toccato a quota 21.982 punti. E’ stata una settimana caratterizzata dal ritorno della forte volatilità con escursioni di prezzo repentine, anche nell’ ordine del 2-3% nel giro di qualche ora.
Una discesa settimanale così ampia non accadeva dal 2016, mentre il range tra massimo e minimo a 5 giorni è stato di ben 1.121 punti di indice.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER L’ INDICE FTSE MIB
La debacle del principale listino azionario della borsa milanese non ha fatto storia a sé, poiché il Ftse Mib è riuscito a contenere le perdite rispetto ad altri listini europei, uno su tutti il Dax 30, in calo del 5,2%. Ancora una volta le borse del Vecchio Continente sono stati trainati al ribasso dal panic-selling scatenato a Wall Street, dove i future sui principali indici, Dow Jones 30 ed S&P 500 sono arrivti a perdere anche oltre il 6% nell’ intraday.
La pioggia di vendite sulla borsa newyorkese è stata alimentata dal forte rally dell’ indice Vix ( +300% ), l’ indice che percepisce la volatilità sull’ indice S&P 500, conosciuto anche come” indice della paura “ poiché un suo apprezzamento coincide quasi sempre con un profondo calo dell’ equity.
Le cause che hanno scatenato il panico tra investitori e trader di tutto il globo sono d ricercare principalmente, oltre che nello scarico del forte ipercomparto che ha consentito agli indice americani di battere un record storico dietro l’ altro, nelle possibili future mosse delle banche centrali mondiali, che potrebbero essere costrette ad alzare i tassi d’interesse ad un ritmo maggiore del previsto.
Una veloce risalita dei tassi potrebbe essere dannosa per le società quotate con elevati debiti in bilancio, che sarebbero costrette a finanziarsi sul mercato del credito a tassi più alti del previsto. Non a caso, a Piazza Affari, sono state le utilities, con a capo i Big del settore Enel, Snam e Terna, a far registrare le perdite più accentuate nel corso dell’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Gli organi di stampa finanziaria hanno inoltre reso noto che nella settimana che si è conclusa il 7 Febbraio sono stati riscattate quote di fondi azionari, pari a 30 miliardi di dollari, mentre le entrate nei fondi obbligazionari nello stesso periodo di tempo ammontano a 4 miliardi di dollari.
Non a caso, il rendimento sull’ obbligazionario USA, il T-Bond ha sfiorato i 3 punti percentuali.
Tornando al Ftse Mib, i titoli del comparto bancario sono riusciti a contenere le perdite, supportati da buoni conti trimestrali, in primis quelli sfornati dai due istituti di credito maggiori, Intesa Sanpaolo ed Unicredit, che hanno fatto registrare un Q4 2017 migliore delle aspettative degli analisti. Male anche la galassia delle azioni del settore OIL, penalizzati dal brusco dietrofront settimanale dei prezzi del petrolio.
Dal punto di vista macro il Ftse Mib è stato indebolito dall’ inaspettato calo subite dalle vendite al dettaglio italiane e dalla discesa dell’ indice della fiducia dei consumatori e delle imprese. Secondo quanto reso noto dall’ Istituto di Statistica Nazionale, a Dicembre, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,3%, sia in termini di volume che di valore, mentre le attese degli analisti erano per un calo più modesto, pari a-0,2%. Rispetto allo stesso periodo del 2016, invece, la discesa è stata dello 0,1% e dello 0,9%, rispettivamente in termini di valore e di volume.
La lettura ISTAT della fiducia dei consumatori e delle imprese, relativa al mese di Gennaio, ha invece evidenziato una discesa su base mensile, dopo l’ottimo dato fatto registrare nel mese di Dicembre. Segno “ meno “ anche per l’ indice composito, penalizzato dal calo della fiducia nel settore dei servizi, mentre quella relativa al comparto manifatturiero si è mostrata piuttosto stabile, in linea con la precedente rilevazione mensile.
Dalla periodica indagine curata dall’ ISTAT sulla dinamica dell’ inflazione secondo le stime dei consumatori è invece emerso che la percentuale di coloro che si aspettano dei rincari è balzata al 52,3%, portandosi sul valore più elevato da Ottobre 2016. Più stabili e leggermente al di sotto dell’ ultima stima di inizio Gennaio, invece le stime sui prezzi dei prodotti delle imprese manifatturiere che producono beni destinati al consumo finale, mentre a Dicembre, l’ indice destagionalizzato della produzione industriale ha evidenziato un aumento dell’ 1,60%, rispettoal mese di Novembre, e di ben +4,9 punti percentuali su base annua.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Dopo aver fallito l’attacco alla resistenza posta in area 24.000 punti, l’indice Ftse Mib è stato vittima di pesanti prese di beneficio, che hanno fatto ripiombare il principale listino azionario milanese sui forti supporti in area 22.000 punti. Per l’ ennesima volta, il sostegno appena citato ha fatto il proprio dovere, respingendo ulteriori attacchi ribassisti, che con molte probabilità avrebbero potuto generare dei cali più profondi, verso area 21.400-21.300 punti.
La borsa milanese dopo aver raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500-23.000 punti, sembrava aver recuperato nuovamente quell’ appeal tra gli investitori, divenendo il listino azionario europeo più performante da inizio anno. Bilancio che dal primo Gennaio 2018 sta facendo segnare un modesto +1,5%, dopo il + 8% momentaneo di appena 2 settimana fa.
Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 21.500 punti, che negli ultimi mesi ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi dal 2015 spingendosi fino a 24.050 punti. Il quadro rialzista in costruzione ( +49% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai agli attuali massimi ), dopo la battuta d’ arresto di questi giorni, tuttavia non risulta ancora compromesso, poiché la chiusura settimanale oltre i 21.500 punti ha contribuito a far mutare in positivo il quadro di medio-lungo periodo.
Finché l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 21.800-21.500 punti in chiusura settimanale, si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 24.500-25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo appena citato, invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Ancora una settimana da incorniciare per il nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato tutti i target price pronosticati dalla strategia Long ( 7 su 7 ), quindi sia nella versione che Over, nonché i 2 obiettivi della strategia Long attivata sulla debolezza.
La strategia rialzista si attiva nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 22.195 punti, Target Price attesi in area e 22.275 e 22.415 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 20.980 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.415 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.500 e 22.640 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.195 punti in chiusura di candela oraria.
Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.640 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.725 punti e successivamente a 22.865 punti, estesi a 23.005 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.330 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.265 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.400 e successivamente a 21.530 punti, estesi a 21.615 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.000 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La strategia ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 21.980 punti, con obiettivi attesi a 21.900 e 21.830 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.195 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.830 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.745 punti e successivamente a 21.615 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.120 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 21.615 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.530 e 21.400 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.265 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.980 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.005 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 22.865 punti e successivamente a 22.725 punti, estesi a 22.640 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.235 punti.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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