FTSE MIB TRASCINATO AL RIBASSO DA TRIMESTRALI DELUDENTI E SENTIMENT NEGATIVO SULL’ AZIONARIATO MONDIALE NEL BREVE TERMINE DOPO RINVIO TAGLI FISCALI NEGLI USA
Dopo due settimane consecutive all’insegna del rialzo arriva una decisa battuta d’ arresto per l’ indice Ftse Mib, che archivia l’ottava con un calo che sfiora i 2 punti percentuali. Il principale listino azionario dopo un buon avvio di scambi settimanali che lo hanno portato a toccare un massimo a 5 sedute a quota 23.133 punti, è stato oggetto di prese di profitto, in scia ai cali fatti registrare anche dalle altre borse del Vecchio Continente, ed alle perdite degli indici di Wall Street appesantiti dal rinvio al 2019 dei tagli alle tasse promesse dal presidente Trump.
Il listino delle Blue Chips italiane, inoltre, ha dovuto fare i conti con una serie di trimestrali che hanno letteralmente azzoppato alcuni titoli, come Leonardo, in calo di oltre il 20% dopo la revisione al ribasso dell’outlook 2017. Chiusura settimanale a 22.560 punti, non molto lontana dal minimo a 5 giorni a circa 22.530 punti, che quindi ci costringe ad alzare il livello di allerta dal punto di vista tecnico, poiché vicina al supporto dinamico ed ex resistenza in area 22.400 punti.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB
Come anticipato tra le righe del capitolo precedente, le quotazioni del Ftse Mib sono state influenzate dalla diffusione di numerose trimestrali relative ai conti di alcune “ Big Cap “ del listino. Ha destato sicuramente scalpore, condizionando il sentiment del mercato, il -21,54% subito dalle azioni Leonardo, crollate sul minimo dell’ anno a quota 11,03, dopo che il management della società aerospaziale ha diffuso risultati dei primi nove mesi dell’ anno in calo rispetto alle stime, per circa mezzo miliardo di euro, che hanno costretto i vertici del gruppo a rivedere l’ outlook previsto per l’ intero 2017.
Conti grici anche per Telecom, il cui titolo è stato preda della volatilità. Prima sospese per eccesso di ribasso, in calo di 5 punti percentuali, le azioni del gestore telefonico subito dopo la riammissione agli scambi hanno ribaltato la situazione venendo sospese per eccesso di rialzo. La seduta di Venerdì 10 Novembre si è poi comunque conclusa in rosso con un calo dell’ 1,66%, con scambi per circa 4 volte superiori alla media giornaliera dell’ultimo mese, con 253 milioni di titoli che sono passati di mano.
Meglio la performance del settore creditizio, sostenuto dalla buona intonazione dei titoli a maggior capitalizzazione, Unicredit ed Intesa SanPaolo, e dell’ exploit di alcune azioni di banche minori come Banca Bper, premiata dagli investitori con un +9%, lo scorso Giovedì, per gli sforzi protratti per ripulire il proprio bilancio dai crediti deteriorati, attesi in calo di un ulteriore 35% da qui al 2020.
Il comparto bancario in generale è stato sostenuto dall’ intervento della Commissione Europea che ha comunicato alla BCE la possibilità di imporre nuovi requisiti patrimoniali sui crediti a rischio, valutando le diverse situazioni per ogni singolo istituto di credito, quindi caso per caso. La Commissione Europea, inoltre, si è espressa ritenendo che eventuali nuove regole sui crediti deteriorati decise dalla BCE dovrebbero essere estese soltanto ai crediti in sofferenza di nuova generazione, a partire da una futura data, escludendo quindi la retroattività.Il capo della vigilanza della BCE, DanièleNouy, prendendo atto dei moniti della Commissione Europea, potrebbe far slittare la decisione sui nuovi requisiti sugli NPL ( Non PerformingLoans ), la cui portata potrebbe essere modificata rispetto al progetto iniziale che prevedeva una stretta più gravosa per le banche con in pancia crediti ad alto rischio.
Per quanto riguarda l’ aspetto macro, i primi dati arrivati nel corso della scorsa ottava hanno evidenziato l’ inaspettato calo della produzione industriale italiana, che nel mese di Settembre è calata dell’ 1,3% rispetto alla rivelazione mensile precedente, dopo una serie di ben 4 rialzi mensili consecutivi. La lettura su base annua ha evidenziato un aumento del 2,4%, tuttavia minore rispetto al +5,8% della rilevazione di Agosto. Le attese degli analisti erano per un calo mensile contenuto al -0,3%, mentre il dato tendenziale annuo era stato pronosticato in crescita al 4,8%. Hanno particolarmente deluso il comparto energetico ( -6,3% ), il settore dei beni intermedi ( -3% ) e quello dei beni strumentali ( -2% ), in salita dello 0,4%, invece, il comparto dei beni di consumo.
In discesa la lettura dell’ Indice PMI servizi del mese di Ottobre, in calo a 52,1 punti, rispetto ai 53,2 punti della precedente rilevazione mensile. Il dato è stato inferiore anche ai pronostici degli analisti, che avevano indicato un valore pari a 52,9 punti.
Buone notizie per l’ economia italiana sono arrivate con l’ aumento delle vendite al dettaglio del mese di Settembre, cresciute, secondo quanto reso noto dall’ ISTAT, dello 0,9% su base mensile. Nel dettaglio le vendite di beni alimentari sono aumentate dello 0,9%, mentre quelle di beni non alimentari dell’ 1%. Su base annua, quindi rispetto Settembre 2016, la lettura delle vendite al dettaglio ha evidenziato una crescita del 3,4% in valore e del 2,7% in termini di volume. L’Istituto di Statistica Italiano ha inoltre rafforzato la view sull’economia del nostro Paese. Nel comunicato diffuso dall’ ISTAT si legge che l’ indicatore evidenzia segnali di ripresa in tutti i settori produttivi, nonostante l’ inflazione stenti a decollare. Ripresa italica evidenziata dal report della BCE sul Prodotto Interno Lordo di Paesi dell’ Eurozona. L’ istituto centrale europeo ha infatti alzato le proprie stime sul PIL dell’ Italia, portandolo all’ 1,5% dallo 0,9% per il 2017 ed all’ 1,3% dallo 0,9% per il 2018, mentre ha confermato all’1% le attese per il 2019.
Il consueto rapporto mensile sul debito diffuso dalla Banca d’Italia, ha reso noto che nel mese di Ottobre il debito Target2 del nostro Paese è diminuito a 412,4 miliardi di euro, dai 432,5 miliardi di euro della precedente rilevazione, che rappresentava il massimo storico.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Grazie al balzo in avanti fatto registrare a cavallo delle due ultime settimane di Ottobre e la prima settimana del mese in corso, l’indice Ftse Mib, da inizio anno è arrivato ad apprezzarsi di oltre il 20%, facendo registrale la migliore performance tra le Borse dei Paesi più sviluppati. La borsa milanese ha inoltre raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500-23.000 punti.
Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 21.500 punti, che nelle ultime settimane ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi dal 2015 spingendosi fino a 23.133 punti. Il ritorno in chiusura settimanale oltre i 20.500 punti, aveva gettato le basi per il rialzo che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. Il quadro rialzista in costruzione ( +44% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti fino ai massimi oltre i 23.000 punti), dopo la battuta d’ arresto che aveva fatto ripiombare le quotazioni in area 19.500 punti, ha superato il proprio obiettivo ideale, identificato tra 21.500 punti.
La chiusura settimanale oltre l’ ultimo livello di prezzi appena citato ( 21.500 punti ), ha contribuito a far mutare anche il quadro di medio-lungo periodo, ritornato ad essere positivo. Raggiunto il primo obiettivo in area 22.500 punti, le quotazioni del Ftse Mib si sono spinte oltre i 23.000 punti circa. Supporto di breve che sale in area 21.500-21.800 punti, che ha già resistito nel recente passato a più attacchi ribassisti. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 21.400-21.500 punti in chiusura settimanale, una volta raggiunto il Target di medio-lungo periodo ( 22.500-23.000 punti ), si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 23.500-24.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Buona la performance settimanale per il nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato 5 dei 7 obiettivi al ribasso pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.
Lo scenario rialzista consiglia l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 22.655 punti, Target Price attesi in area e 22.740 e 22.830 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.515 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.830 punti,per sfruttare possibili allunghi in area 22.885 e 22.965 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.600 punti in chiusura di candela oraria.
Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.965 punti, e che prevedono Target Price prima a 23.055punti e successivamente a 23.110 punti, estesi a 23.340 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.740 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.845 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.925 e 22.065 punti, estesi a 22.155 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.600 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria minore di 22.515 punti, con obiettivi attesi a 22.460 e 22.375 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.655 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 22.375 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 22.290 punti e successivamente a 22.155 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 22.560 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 22.155 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 22.065 e 21.925 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.845 punti; Stop Loss in caso diclose orario maggiore di 22.375 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.340 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo prima a 23.110punti e successivamente a 23.055 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.500 punti.
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