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SI SMORZANO LE TENSIONI SUL DEBITO ITALIANO ED IL FTSE MIB CENTRA IL RIMBALZO RICONQUISTANDO I 22.000 PUNTI
L’ indice Ftse Mib centra il rimbalzo settimanale facendo registrare un progresso del 3,9%, rispetto alla chiusura della precedente ottava.
Un bilancio che poteva essere ancora sostanzioso se non fossero scattate le prese di beneficio che nella seduta di Venerdì 15 Giugno hanno spinto l’ indice delle Blue Chips a chiudere gli scambi giornalieri in calo dell’1,32%, a quota 21.190 punti. Il passo sulla buona performance settimanale dell’ indice Ftse Mib è stata scandito dalla miglior ottava fatta registrare dal BTP decennale, in progresso del 4,5%, in scia al netto calo dello Spread tra BTP e BUND, assestatosi in area 220 punti.
LE NOTIZIE E I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’INDICE FTSE MIB
Accantonate le paure che aleggiavano sul neo-governo a trazione Lega-M5S, dopo le rassicurazioni che non esiste un piano che prevede l’ uscita dell’ Italia dall’euro, arrivate nello scorso fine settimana per bocca del Ministro dell’ Economia, Giovanni Tria, gli investitori hanno ridato nuovamente fiducia a Piazza Affari.
Nel corso della settimana, gli acquisti sono stati inoltre incentivati dalle mosse della BCE, che a margine del meeting tenutosi a Riga, in Lettonia, ha lasciato invariati i tassi d’ interesse dell’ Eurozona ed ha confermato l’ acquisto di asset fino a Dicembre di quest’anno. Sul calo di fine ottava ha invece inciso la brutta performance dei listi azionari di Wall Street appesantiti dalla minaccia di una nuova stratta commerciale degli USA ai danni della Cina. L’ amministrazione Trump ha infatti reso noto che nuovi dazi per un valore di 50 miliardi di dollari potranno essere comminati alle merci provenienti da Pechino.
Sotto l’ aspetto macro, quella che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata un’ottava molto densa di indicazioni macro. L’ ISTAT ha reso noto che la produzione industriale italiana nel mese di Aprile ha subito una contrazione dell’ 1,2% rispetto al mese di Marzo. Si è inoltre trattata di una lettura peggiore delle attese degli analisti, che invece avevano indicato un calo più contenuto, pari a -0,5%. La media calcolata sul trimestre febbraio-Aprile ha invece messo in luce un calo dello 0,7% rispetto alla media dei tre mesi precedenti.
Da ulteriori dettagli compresi nel report diffuso dall’ istituto nazionale di statistica è inoltre emerso che il calo ha interessato quasi tutti i comparti: energia ( -4,8% ), beni di consumo ( -1,3% ) e beni intermedi ( -1,1% ), fatta eccezione il settore dei beni strumentali ( +0,7% ).
Lettura stabile per l’ occupazione in Italia nel primo trimestre del 2018, sostanzialmente in linea con i dati dell’ ultimo trimestre 2017. È quanto rivelato dall’ ISTAT, che ha inoltre visto crescere il numero dei dipendenti a termine, in aumento di 69 mila unità ( +2,4% ) e nello stesso tempo diminuire i lavoratori con contratto indeterminato, in calo di 23 mila unità ( -0,2% ). In flessione anche i lavoratori, diminuiti di 37 mila unità ( -0,7% ).
Il tasso di occupazione, invece, si è mantenuto stabile al 58,2%, così come quello relativo alla disoccupazione, rimasto invariato all’ 11,1%. Per quanto riguarda le imprese, invece, si è verificata una crescita congiunturale della domanda di lavoro per ciò che riguarda le figure lavorative dipendenti, in Aumento dello 0,8% rispetto al precedente trimestre, e del 3,3% su base annua. Sceso il ricorso alla cassa integrazione, mentre i salari sono aumenti dello 0,1% su base trimestrale, ma rimasti stabili su base annua.
Snobbato dal mercato, invece, il giudizio negativo arrivato a metà ottava da Fitch, che ha abbassato le stime di crescita economica italiana per il 2018, portandole all’1,3% dall’1,5% della precedente stima.
Accelera l’ inflazione italiana nel mese di Maggio, in crescita dello 0,3% su base mensile e dell’1% su base annua. Il dato diffuso dall’ ISTAT ha evidenziato un deciso progresso rispetto al 0,1% su mese ed al +0,5% annuo fatti registrare ad Aprile. Lievemente deluse le aspettative ed i dati preliminari che invece indicavano +0,4% m/m e +1,1% a/a. Lo scatto in avanti dell’ indice dei prezzi al consumo in Italia è stato principalmente favorito dall’ aumento dei prezzi dei beni alimentari, cresciuti del 2,4% ( Aprile +0,7% ) e dal rialzo dei prezzi dei beni legati all’ energia, in salita del 5,3% ( Aprile +2,75 ). Buono anche il contributo arrivato dai servizi relativi ai trasporti, aumentati dell’1,7% da -0,7% di Aprile e dall’ aumento dei prezzi dei tabacchi, in crescita del 3,4% ( Aprile +2,8% ). La cosiddetta inflazione di fondo, al netto di energetici ed alimentari freschi è aumentata dello 0,5%, mentre quella filtrata soltanto dei beni legati all’ energia ha fato registrare +0,8%.
Rallenta il fatturato dell’ industria italiana nel mese di Aprile, che secondo quanto reso noto dall’ ISTAT, è cresciuto soltanto dello 0,3%, frenando dal +0,6% di Marzo. L’ indice complessivo, nella media degli ultimi tre mesi ha invece rilevato un calo dello 0,6% rispetto al risultato dei tre mesi precedenti. Gli ordinativi hanno subito una flessione congiunturale dell’1,3%, mentre per quanto riguarda la media degli ultimi tre mesi, la flessione si è allargata a -2,9%. Da ulteriori dettagli si è venuto inoltre a conoscenza che l’ andamento congiunturale di Aprile è stato condizionato da un calo dello 0,2% del fatturato interno, mentre il mercato estero ha evidenziato un aumento dell’ 1,2%. Per quanto riguarda gli ordinativi, invece, il maggior calo ha interessato le commesse provenienti dl mercato estero, in discesa dell’1,6%, mentre quelli raccolti sul mercato interno sono diminuiti dell’1%.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
L’indice Ftse Mib dopo aver rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti, si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.
Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la battuta d’ arresto subita nelle ultime settimane e la discesa verso il forte supporto in area 21.500-21.400 punti risulta essersi indebolito. Tuttavia, finche le quotazioni si manterranno sopra il sostegno appena segnalato in chiusura settimanale, rimane valida la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, potrebbe mettere nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.500-21.400 punti ), invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Buona la performance settimanale realizzata dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto su 3 obiettivi pronosticati dalla strategia rialzista: 2 nella versione intraday ed 1 nella versione Over; nonché su 3 target price indicati dalla strategia Short; 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.
La visione Long consiglia di attivare posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 22.285 punti, Target Price attesi in area e 22.370 e 22.510 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.145 punti.
Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.510 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.595 e 22.730 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.285 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.730 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.820 punti e successivamente a 22.960 punti, estesi a 23.100 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.500 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.300 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.440 e successivamente a 21.575 punti, estesi a 21.710 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.095 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione short, invece, suggerisce l’ apertura di posizioni ribassiste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 22.145 punti, con obiettivi attesi a 22.065 e 21.930 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.285 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.930 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.800 punti e successivamente a 21.710 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.190 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 21.710 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.575 e 21.440 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.300 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.925 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.100 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 22.960 punti e successivamente a 22.820 punti, estesi a 22.730 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.335 punti.
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