L’ INDICE FTSE MIB IN RIALZO PER LA TERZA SETTIMANA CONSECUTIVA, SI RIPORTA OLTRE QUOTA 19.700 PUNTI.

L’ indice Ftse Mib colleziona la terza ottava consecutiva in rialzo, con le quotazioni del paniere delle Blue Chips italiane, riportatesi sui massimi ad oltre tre mesi, toccando un top a 5 sedute pari a 19.723 punti. La settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle si è conclusa a 19.708 punti ( +1,22% ), con un a performance che ha fatto registrare un rialzo del 2,2%.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’INDICE FTSE MIB

L’ andamento positivo dell’ indice Ftse Mib è stato sostenuto dal calo dello Spread tra BTP e BUND, sceso sui minimi degli ultimi tre mesi e mezzo, sotto area 245 punti base, per poi chiudere la seduta di Venerdì 19 Gennaio a quasi 247 punti base.

Settimana altalenante per i titoli del comparto bancario, sui cui hanno pesato le possibili richieste della BCE agli istituti di credito dell’ Eurozona di azzerare tutti i crediti NPL entro il 2026. Bene i titoli del comparto OIL che hanno beneficiato del consolidamento del prezzo del petrolio, con il WTI che ha sfiorato i 54 dollari al barile, sui massimi ad un mese e mezzo. Il principale listino azionario di Piazza Affari ha inoltre sfruttato il rialzo di Wall Street su cui hanno inciso delle ottime trimestrali e la possibilità che Cina ed USA possano raggiungere un compromesso decisivo per porre fine alla guerra dei dazi.

Ftse Mib ben intonato grazie alla lieve ripresa fatta registrare dal fatturato dell’ industria italiana nel mese di Novembre, che secondo la stima ISTAT, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,1%, in crescita dal -0,5% di Ottobre. Stabile, invece, la rilevazione trimestrale, che si è mantenuta sui livelli del precedente bilancio a tre mesi. Ancora in calo, invece, gli ordinativi , giù dello 0,2% su base mensile, mentre la stima sui tre mesi precedenti ha rivelato un calo più accentuato, pari a -1,2%. Dai dettagli diffusi dall’ istituto di statistica nazionale è emerso che l’ andamento congiunturale del fatturato, in lieve miglioramento, è stato principalmente trainato dal mercato interno ( +0,1% ), mentre per il mercato estero la variazione è stata nulla.

La contrazione degli ordinativi è stata invece un riflesso del calo delle commesse sul mercato interno ( -1,1% ), mentre quelli provenienti dall’ estero hanno evidenziato un incremento ( +1,1% ). Ed inoltre, dall’ analisi dettagliata dell’ indice grezzo degli ordinativi, in calo tendenziale del 2%, è emerso un calo del 4,4% per il mercato interno ed una crescita dell’1,4% per il mercato estero. Rivista al ribasso la lettura di ottobre, passata a +1,8% da +2% della precedente stima. Si è inoltre appreso che a livello settoriale, la maggiore crescita tendenziale si è registrata nel comparto delle apparecchiature elettriche, in aumento del 27,4%, mentre il calo più accentuato ha riguardato il comparto dei mezzi di trasporto, giù dell’ 11,2%.

Confermata dall’ ISTAT la battuta d’ arresto per l’ inflazione italiana, che secondo la stima finale di Dicembre ha evidenziato un calo dello 0,1% su base mensile ed un aumento dell’1,1% su base annua, in frenata rispetto all’1,6% su base annua della lettura di Novembre. L’ inflazione “ Core “ al netto delle componenti più volatili, quali prezzi su beni energetici ed alimentari freschi si è invece assestata a +0,6% ( Novembre +0,7% ), così come la lettura al netto dei soli beni energetici. Sono stati pertanto i beni energetici non regolamentati ( combustibili per l’abitazione e carburanti ) a determinare principalmente la frenata della crescita dei prezzi al consumo.

Segnali negativi per il futuro andamento dell’ economia tricolore si sono invece avuti con le indicazioni del Leading Indicator Ocse, che nella stima di Novembre è sceso a 99,4 punti dai 99,5 punti della stima di Ottobre, a sua volta corretta da 99,6 punti della lettura preliminare. L’ indicatore elaborato dall’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico traccia le previsioni sull’ andamento delle tendenze economiche per un periodo compreso tra i 6 ed i 9 mesi successivi alla mensilità della in esame.

In frenata il surplus della bilancia commerciale italiana, che a Novembre, ha evidenziato un avanzo pari a +3,843 miliardi di euro, da +4,668 miliardi di euro dello stesso periodo del 2017. Dai dettagli rilasciati dall’ ISTAT è merso che le esportazioni sono aumentate dell’ 1% mentre le importazioni sono cresciute del 3,4%.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.

La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti ha prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti. Sul brevissimo il recupero oltre area 18.500 punti potrebbe contribuire ad allentare fa morsa della forza ribassista, favorendo un primo recupero verso area 19.000-19.200 punti e nella migliore delle ipotesi il ritorno verso area 20.000-20.200 punti.

Lo scenario di breve-medio potrà ritornare positivo soltanto in caso di stabile recupero oltre quota 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato 4 target price della strategia Long: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over. Preso profitto anche sul primo obiettivo della strategia Short Intraday.

La visione Long prevede l’apertura diposizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 19.725 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 19.795 e 19.915 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 19.600 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 19.915 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 19.990 e 20.110 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 19.725 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 20.110 punti, e che prevedono Target Price prima a 20.190 punti e successivamente a 20.315 punti, estesi a 20.560 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 19.915 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 18.905 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 19.095 e successivamente a 19.165 punti, estesi a 19.360 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 18.700 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, consiglia di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 19.600 punti, con obiettivi attesi a 19.525 e 19.480 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 19.725 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 19.480 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 19.360 punti e successivamente a 19.240 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 19.675 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 19.240 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 19.165 e 19.095 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 18.905 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 19.435 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 20.560 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 20.315 punti e successivamente a 20.190 punti, estesi a 20.020 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 20.800 punti.

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