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L’ INDICE FTSE MIB CROLLA SUI MINIMI A DUE ANNI E PUNTA VERSO SUPPORTO STRATEGICO IN AREA 18.000 PUNTI
L’ indice Ftse Mib arriva alla pausa natalizia in calo di circa 1 punto percentuale, a 18.397 punti, in parziale recupero, dopo aver toccato nuovi minimi dal 2016 a quota 18.280 punti. Il bilancio dell’ intera ottava ha fatto registrare un rosso del 2,7%.
Il principale listino italiano è stato letteralmente tirato giù dal tracollo di Wall Street che ha vissuto una delle peggiori settimane degli ultimi anni, principalmente a causa dei timori di rallentamento della crescita mondiale e per il crollo del prezzo del petrolio.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB
È svanito presto, pertanto, l’ effetto positivo che si era creato sul Ftse Mib, volato su un massimo a quota 19.021 punti, dopo l’ accordo raggiunto tra la Commissione Europea ed il governo italiano, sul rapporto Deficit/ PIL. Grazie all’ intesa su un valore di disavanzo al 2,04% del Prodotto Interno Lordo, corretto dal 2,40% precedente, è stata per il momento archiviata la possibile apertura di infrazione per debito eccessivo contro l’ Italia. Chiusura di ottava a circa 257 punti per lo Spread tra BTP e BUND, in lieve risalita dai minimi in area 250 pb, con il rendimento sul decennale che si è assestato al 2,83%.
Indice Ftse Mib che aveva momentaneamente approfittato della buona lettura fatta registrare dalla bilancia commerciale di Ottobre, in surplus per 3,874 miliardi di euro. Deciso il miglioramento evidenziato rispetto all’avanzo di 1,274 miliardi di euro della precedente lettura di Settembre. I numeri relativi alla sola Unione Europea hanno invece mostrato un saldo pari a +744 milioni di euro, in frenata rispetto a +1,183 miliardi di euro del mese di Settembre.
L’ Istituto Nazionale di Statistica ha inoltre rivelato che le esportazioni, in via congiunturale, sono cresciute del 2,5%, mentre la lettura relativa alle importazioni ha evidenziato un progresso del 2,1%. Da ulteriori dettagli è inoltre emerso che l’Export verso i paesi extra-Euro è aumentato del 5,3%. Nel periodo Agosto-ottobre le esportazioni sono cresciute dell’1%, mentre le importazioni sono aumentate del 2,7%. Ed ancora l’ export di Ottobre, su base annua, ha fatto registrare un progresso del 9,6%, di cui + 11,5% verso i Paesi extra-UE e +8,1% verso i Paesi UE.
Forte anche la crescita dell’ import su base annua, cresciuto del 14,2%, per effetto del traino delle importazioni dai Paesi UE ( +24,8 ). L’ISTAT ha inoltre reso noto che le esportazioni sono principalmente aumentate verso: Stati Uniti ( +22,3% ), Germania ( +7,7% ), Svizzera ( +16,2% ), Francia ( +4,6% ) e Paesi Bassi ( +20,8% ). A livello settoriale, l’ export del mese di Ottobre è stato supportato da: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici ( +45,0% ); macchinari e apparecchi n.c.a. ( +10,0% ); metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti ( +8,9% ); e sostanze e prodotti chimici ( +12,7% ). In frenata, invece, le esportazioni di autoveicoli ( -8,1% ) e di prodotti dell’ agricoltura ( -5,6% ).
Battuta d’ arresto peri prezzi alla produzione industriale del mese di Novembre, in calo dello 0,8% su base mensile, ma in crescita del 5,7% su base annua. Il calo è stato principalmente causato dalla frenata dei prezzi legati all’ energia. La rivelazione al netto del comparto energetico è invece rimasta invariata rispetto ad Ottobre, ma è cresciuta dell’1% su base annua. Il suddetto dato, sempre lo scorso mese, per quanto riguarda la dinamica congiunturale con l’ estero, ha evidenziato un progresso dello 0,1% per l’area euro, mentre è rimasta stazionaria per quanto riguarda l’area non euro. Su base annua, invece, l’ aumento tendenziale si è assestato a +1,8%, di cui +1,4% per l’area euro e +2% per quella non euro.
Nel trimestre Settembre-Novembre, l’ incremento dei prezzi alla produzione è stato pari a +1,7% rispetto al bilancio dei tre mesi precedenti. A sostenere la dinamica congiunturale dei prezzi alla produzione hanno contribuito principalmente quelli relativi al mercato interno ( +2,3% ), piuttosto che quelli relativi all’estero ( +0,2% ).
Sul calo del Ftse Mib a fine ottava ha inoltre pesato la flessione dell’ indice di fiducia dei consumatori, che nel mese di Dicembre è sceso a 113,1 punti dai 114,7 punti della precedente stima ( corretta lievemente al ribasso da 114,8 punti ).
Deluse anche le attese degli analisti, che si aspettavano un minor calo a 114 punti. In frenata anche l’ indicatore composito del clima di fiducia delle imprese, in calo a 99,8 punti dai 101 del mese di Novembre, a sua volta rivisto dai 101,1 punti della prima comunicazione. Da ulteriori dettagli, è inoltre emerso che, in riferimento alle imprese, il clima di fiducia nel settore manifatturiero è sceso da 104,3 punti ( rivisto da 104,4 punti ) a 103,6 punti.
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Sotto l’aspetto tecnico la conferma della discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000 punti ha prodotto un ritorno sui precedenti minimi di periodo, che come anticipato tra le righe del paragrafo precedente sono stati ulteriormente violati al ribasso, a quota 18.280 punti. Le vendite, considerata la forte pressione potrebbero continuare anche nelle prossime sedute.
Dopo aver raggiunto il sostegno di medio in area 18.500-18.400 punti, il rimbalzo ha trovato un forte ostacolo tecnico a quota 19.600 punti, soccombendo in un secondo momento sotto la forte pressione al ribasso che ha ricondotto le quotazioni sotto area 19.000 punti. La perdita dei sostegni appena indicati potrebbe scatenare un ulteriore ondata di vendite con terget in area 17.800-17.500 punti, con step intermedio in area 18.000 punti.
L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.
Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, risulta essersi decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib manda definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) ha già contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti. Lo scenario di breve potrà ritornare positivo soltanto in caso di stabile recupero oltre quota 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato 6 dei 7 target price indicati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.
La visione Long si attiva nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 18.450 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 18.565 e 18.745 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 18.335 punti.
Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 18.745 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 18.820 e 18.935 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 18.400 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 18.935 punti, e che prevedono Target Price prima a 19.040 punti e successivamente a 19.230 punti, estesi a 19.350 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 18.745 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 17.395 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 17.680 e successivamente a 17.790 punti, estesi a 17.970 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 17.910 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione Short, invece, consiglia di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 18.335 punti, con obiettivi attesi a 18.225 e 18.080 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 18.450 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 18.080 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 17.970 punti e successivamente a 17.790 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 18.335 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 17.790 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 17.680 e 17.500 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 17.395 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 18.100 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 19.350 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 19.230 punti e successivamente a 19.040 punti, estesi a 18.935 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 19.600 punti.
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