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INDICE FTSE MIB RITRACCIA DAI TOP DELL’ANNO: S&P LASCIA INVARIATO GIUDIZIO DEBITO SOVRANO ITALIANO
Settimana con il freno tirato per l’ indice Ftse Mib, che ha ripiegato dell’1%, a fronte di un close di Venerdì 26 Aprile a circa 21.738 punti ( +0,08% ).
La mancata rottura in chiusura settimanale della forte resistenza in area 22.000 punti ha già provocato le prime prese di beneficio, che hanno fatto scivolare le quotazioni su un minimo a 5 sedute pari a 21.590 punti, nonché valore più basso degli ultimi 15 giorni.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER L’ INDICE FTSE MIB
Sentiment degli investitori molto cauto sul principale listino azionario della borsa milanese, in attesa che a mercati chiusi, lo scorso Venerdì l’ agenzia di rating Standard & Poors si pronunciasse sul rating del debito italiano. Un po’ inaspettatamente, considerato che in molti si aspettavano un declassamento, S&P, invece, ha ribadito la propria valutazione a BBB, confermando l’ outlook negativo. L’ agenzia statunitense ha inoltre ribadito che l’ Italia rimane un’ osservato speciale, in quanto ha già conosciuto la recessione tecnica nel secondo semestre del 2018.
S&P per il 2019 ha previsto che il PIL italiano si espanderà solo dello 0,1% in termini reali, riflettendo anche un effetto negativo dovuto al calo della seconda metà del 2018.
Tutto rimandato a d Ottobre per una decisione finale, quando Standard & Poors si esprimerà valutando la prossima manovra correttiva del governo Conte.
Sul fronte obbligazionario, lo Spread tra BTP e BUND ha terminato l’ ottava in area 260 punti, con il rendimento sul BTP decennale intorno al 2,59%.
Va inoltre ricordato che nel corso della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle, sei titoli quotati sul Ftse Mib hanno staccato il dividendo, tra cui Unicredit ed FCA.
Tra le singole storie si segnala il rimbalzo di Telecom Italia, che dopo la sotto-performance delle ultime settimane, rispetto al Ftse Mib, ha ritrovato un po’ di brio, in attese che nel corso del CDA del prossimo 6 Maggio si faccia il punto sullo stato delle trattative con Open Fiber.
Negativi i titoli del settore bancario, indeboliti dall’ aumento dello Spread; male anche le azioni del comparto OIL, con la triade Eni, Tenaris e Saipem, penalizzata dal calo del prezzo del petrolio, che ha ritracciato dai massimi dell’anno.
Sul fronte macro, l’ Istat ha comunicato che a Marzo, il saldo della bilancia commerciale estero extra europeo ha evidenziato un avanzo di 3,415 miliardi di euro, ma tuttavia in rallentamento dal surplus di 3,833 miliardi di euro dello stesso periodo del 2018. Da ulteriori dettagli rilasciati dal report dell’Istituto Nazionale di Statistica è inoltre emerso che l’ export è sceso del 2,7% su base annua, ed allo stesso tempo l’ import è calato dello 0,5%.
Dai dati rilasciati da Unioncamere ( InfoCamere ) è invece emerso che nel primo trimestre dell’ anno in corso il saldo tra le aperture e le chiusure delle imprese in Italia ha registrato una contrazione dello 0,4%, rispetto alla fine del 2018. In termini assoluti, si è avuto un saldo negativo di 21.659 imprese, causato dall’ aumento delle cessazioni ( 136.069 contro le 126.628 del 2018 ), non compensato dall’ incremento delle aperture, pari a 114.410 contro 113.227 dell’ anno scorso ).
VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB
Il ritorno in chiusura settimanale oltre area 20.000 punti ha cambiato il sentiment di breve-medio periodo dell’ indice Ftse Mib, ritornato ad essere rialzista, ed aprendo la strada a nuovi massimi di periodo, poco sopra area 22.000 punti.
Il principale listino azionario milanese, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.
Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti.
La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.
La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti aveva invece prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti.
Sul brevissimo, il recupero oltre area 20.000 punti ha spianato la strada al recupero di area 20.500-21.000, ma tuttavia per scacciare in maniera quasi definitiva uno scenario nuovamente ribassista, si renderà necessaria una stabile conferma oltre area 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.000-22.500 punti.
CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB
Discreta la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto sul primo target price della strategia Long Intraday e sui 2 obiettivi della strategia Short Intraday.
Lo scenario rialzista prevede l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 21.760 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 21.840 e 21.975 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 21.625 punti.
Mantenere la posizione Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 21.975 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.060 e 22.195 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.735 punti in chiusura di candela oraria.
Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.195 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.335 punti e successivamente a 22.460 punti, estesi a 22.605 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.975 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 20.845 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 20.975 e successivamente a 21.105 punti, estesi a 21.325 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 20.640 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 21.625 punti, con obiettivi attesi a 21.545 e 21.410 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 21.750 punti.
Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.410 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.325 punti e successivamente a 21.185 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.625 punti in chiusura di candela oraria.
Ed ancora Short con la perdita di quota 21.185 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.105 e 20.975 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 20.845 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.410 punti.
Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 22.605 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 22.460 punti e successivamente a 22.335 punti, estesi a 22.195 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.840 punti.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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