L’Average True Range è un indicatore di volatilità che misura quanto il prezzo di un asset si sia mosso in un certo numero di periodi o, in altre parole, quanto è volatile l’asset.
L’ATR è stato creato da J. Welles Wilder, ed è stato descritto nel suo libro “New Concepts in Technical Trading System” per la prima volta: originariamente era stato progettato come un indicatore di volatilità in grado di colmare le lacune nelle materie prime, ma l’ATR può ben essere utilizzato anche per azioni, indici e valute.
E così, i trader possono oggi utilizzare l’ATR per poter determinare il loro obiettivo di profitto e il livello di prezzo ottimale per l’immissione di stop loss, prevedendo (o cercando di farlo) quanto l’asset possa muoversi.
L’Average True Range è più comunemente calcolato su una base di 14 periodi, ma, come per la maggior parte degli altri indicatori, può essere regolato in base al sistema di trading unico di ogni trader.
Ricordiamo anche che l’ATR è un indicatore senza direzione, ed è fondamentalmente un tipo di media mobile del movimento del prezzo dell’asset per un certo periodo di tempo. Il che, ovviamente, non indica la direzione della tendenza.
Come è calcolato l’Average True Range
L’Average True Range è calcolato stimando il True Range per ciascuno dei periodi inclusi e trovando poi la loro media utilizzando una formula che mostreremo a breve.
Il True Range è a sua volta definito come il più grande dei seguenti elementi:
- la differenza tra il valore massimo e il valore minimo;
- la differenza tra il valore massimo della sessione corrente e la chiusura della sessione precedente;
- la differenza tra il valore minimo della sessione corrente e la chiusura della sessione precedente.
Generalmente, il primo scenario viene utilizzato quando il massimo della sessione corrente è superiore al massimo del periodo precedente e il minimo corrente è inferiore al minimo del periodo precedente. Il secondo e il terzo scenario vengono invece utilizzati quando si è verificato un gap di valore, o quando il periodo corrente viene “inghiottito” dal periodo precedente.
Dopo aver calcolato il True Range per ciascuno dei periodi che abbiamo deciso di rintracciare, dobbiamo ora calcolare l’Average True Range aggiungendo questi valori e calcolando la loro media (come abbiamo già detto, l’ATR è una media mobile dei valori TR!).
Come accennato in precedenza, l’impostazione del periodo più comunemente usata e impostata come default nella maggior parte delle piattaforme di trading è quello di 14 periodi. Dopo aver stimato l’ATR per i 14 periodi iniziali, dobbiamo quindi utilizzare il seguente algoritmo per stimare i valori futuri:
ATR corrente = [(ATR precedente x 13) + TR corrente] / 14
Come usare l’ATR
Abbiamo già ricordato che l’Average True Range agisce come uno strumento che misura il grado di interesse o disinteresse in un movimento di prezzo. Questo significa che le mosse che dovrebbero ispirare il trader all’azione sono spesso accompagnate da valori elevati di TR.
Ad esempio, un’inversione di prezzo, accompagnata da un aumento del valore ATR, suggerirebbe un forte sentimento di mercato verso quella mossa, e dovrebbe rafforzare i segnali di inversione, mentre un ATR debole suggerirebbe di procedere con cautela.
Questo vale anche quando il prezzo sfonda un supporto o una resistenza. Se il breakout è supportato da un aumento dell’ATR, sarà molto probabilmente una mossa reale e non un falso segnale, ma il calo del supporto dell’indicatore potrebbe suggerire che il breakout potrebbe essere falso.
Take profit
Considerato che l’ATR misura quanto il prezzo di un bene si è spostato in un certo numero di periodi, questo indicatore può essere utilizzato per prevedere quanto il prezzo cambierà anche nel prossimo futuro, dandoci un suggerimento su dove dovrebbe essere il nostro obiettivo di profitto. Se l’indicatore mostra che il prezzo si è spostato in media di 50 pip durante il periodo monitorato e il mercato ha superato quei 50 pip durante il periodo corrente, allora potremmo assimilare come informativa quella di una possibile inversione di prezzo.
Leggi anche >>> Stop Loss e Take Profit: guida a come funzionano e come usarli
Stop loss
Allo stesso modo in cui l’ATR viene utilizzato per impostare un obiettivo take profit, può servire anche come strumento per posizionare lo stop loss dall’altro lato dell’azione dei prezzi. Se la fascia di prezzo medio durante gli ultimi 14 periodi è stata ad esempio di 50 pip, allora potete impostare il vostro stop loss 50 pip al di sotto o al di sopra dell’apertura del periodo corrente, a seconda del tipo di posizione che state assumendo. Peraltro, si noti come l’utilizzo dell’Average True Range durante il posizionamento dello stop loss permette di evitare efficacemente il rumore casuale generato dal mercato.
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