Azioni Eni: valore più giusto è 15 euro? Morgan Stanley taglia a equalweight

La seduta di borsa di oggi non offre grandi spunti. Eccezion fatta per il titolo Telecom Italia che svetta in cima al Ftse Mib con un balzo di oltre il 3 per cento, tutti gli altri titoli segnano progressioni molto contenute o sono addirittura in rosso. Tra questi ultimi c’è anche Eni che, a metà mattinata, lascia sul parterre circa mezzo punto percentuale attestandosi a quota 13,6 euro. Il leggero ribasso della quotata del Cane a Sei Zampe non intacca la prestazione mensile che resta in verde dell’1 per cento ma allarga il passivo accumulato nell’ultimo anno. Rispetto ad un anno fa, le azioni Eni valgono oltre il 12 per cento in meno. Basterebbe questo raffronto per accendere la lampadina delle occasioni. Eni, in virtù dei suoi prezzi più convenienti rispetto a quelli di inizio 2024, è un titolo da comprare o è meglio restare prudenti?

Per provare a rispondere a questa domanda si può dare un occhio a quelle che sono le valutazioni degli analisti. L’anno è da poco iniziato ma il titolo Eni è uno dei pochi ad essere già finito nel mirino di broker e banche d’affari. Proprio ieri gli esperti di Morgan Stanley sono intervenuti sul titolo. Possiamo già anticipare che il loro giudizio non è stato per niente positivo e così anche una notizia potenzialmente positiva arrivata oggi come l’aumento della capacità rinnovabile di Plenitude in Spagna, è passata in secondo piano.

Prima di fare il punto della situazione, ricordiamo che il broker eToro ha dato poco lanciato il servizio di trading nazionale grazie al quale è possibile speculare sulle azioni italiane (tra cui la stessa Eni) senza costi di conversione valutaria. Questo è un grande vantaggio rispetto a tanti altri broker internazionali che non hanno il conto in Euro.

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Fin dove possono salire le azioni Eni secondo Morgan Stanley

In un report diffuso nelle scorse ore, gli analisti di Morgan Stanley hanno tagliato il rating sulle azioni Eni dall’overweight assegnato a inizio dicembre a equalweight riducendo anche il target price a 15 euro. Alla luce della nuova valutazione, Eni diventa il classico titolo neutrale. Di certo meglio di un giudizio sell (vendere) ma equalweight sta a significare che la quotata si muoverà in linea con l’andamento del mercato o del settore di riferimento senza alcun motivo di visibilità.

Insomma, stando al nuovo punto di vista di Morgan Stanley, la stima su Eni è del tutto incolore. Il fatto che gli esperti della banca Usa abbiano poi ridotto il prezzo obiettivo, implica un minore potenziale di upside rispetto a quello di prima. Si tratta di uno scenario che di certo non invoglia i trader all’acquisto.

La posizione neutrale di Morgan Stanley non è isolata. Anche una seconda importante banca d’affari Usa come Bank of America ML ha di recente ribadito il suo rating hold (mantenere) sia pure alzando il target price sulle azioni Eni a 15,7 euro (maggiore potenziale di rialzo).

Vantano invece una view bullish sulle azioni Eni gli analisti di altre due banche americane: Goldman Sachs e JP Morgan. Per i primi le azioni Eni sono da comprare anche perchè possono salire fino a quota 17 euro mentre per i secondo non solo il titolo è buy ma il target price è anche molto più avanzato rispetto ai prezzi attuali attestandosi a 18,5 euro. Tra gli analisti che coprono le azioni Eni, JP Morgan è uno dei più ottimisti.

Per tradurre le valutazioni bullish sulle azioni Eni in strategie operative non è per forza obbligatorio acquistare titoli veri del Cane a Sei Zampe. Una valida alternativa è infatti il trading con i CFD.

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Plenitude aumenta la capacità rinnovabile in Spagna

E veniamo adesso alla notizia, potenzialmente positiva, che però sembra essere passata in secondo piano tanto da determinare la netta prevalenza delle vendite sulle azioni Eni nella sessione odierna di borsa.

Il Cane a Sei Zampe, attraverso attraverso la sua controllata Plenitude, ha annunciato un significativo ampliamento della propria capacità installata da fonti rinnovabili in Spagna, aggiungendo 400 MW nel 2024. Questo aggiornamento porta il totale dei progetti fotovoltaici ed eolici di Plenitude in Spagna a circa 950 MW, più del doppio rispetto al 2023.

Scendendo più nel dettaglio, l’espansione comprende:

• impianto di Caparacena (Granada): 150 MW di capacità, realizzati attraverso tre parchi fotovoltaici da 50 MW ciascuno.
• parchi solari di Renopool (Estremadura) e Guillena (Andalusia): complessivamente 250 MW di nuova capacità installata.

Entrambi i progetti sono la dimostrazione dell’impegno di Plenitude nel contribuire alla transizione energetica, sfruttando al meglio le risorse solari e la favorevole posizione geografica della Spagna.

Alla luce di questo ampliamento, Eni ha raggiunto il traguardo di 4 GW di capacità installata a livello globale nel 2024. Si tratta di un risultato che, ancora una volta, dimostra il ruolo centrale delle energie rinnovabili nella strategia di decarbonizzazione del colosso energetico italiano.

Plenitude, controllata di Eni, continua a consolidare il proprio ruolo nel settore delle energie rinnovabili, combinando tecnologie innovative e una forte presenza internazionale. Ricordiamo che l’obiettivo della società è supportare la transizione energetica globale, riducendo le emissioni di CO₂ e promuovendo una crescita sostenibile. Anni fa Eni provò anche a far sbarcare Plenitude su Borsa Italiana ma il progetto di IPO venne ritirato e congelato. Da allora, puntualmente, tornano spesso le indiscrezioni sulla possibile quotazione a Piazza Affari di Plenitude.

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