Azioni Juventus: è crollo dopo KO con Atalanta. Addio Champions vale il sell-off

Apertura drammatica per le azioni Juventus che iniziano la settimana di borsa nel peggiore dei modi. Dopo neppure un’ora e mezza dall’avvio degli scambi, il passivo per il team bianconero è già del 3 per cento con le azioni che galleggiando appena sopra ai 3 euro. Il fortissimo ribasso determina una contrazione del verde accumulato nell’ultimo mese che, dopo l’aggiornamento di oggi, si riduce al 30 per cento. Per la cronaca, su base annua, le azioni Juventus sono in rialzo del 26 per cento. La situazione della Juventus è quella classica di un titolo dall’andamento decisamente forte sia nel medio che nel lungo termine che sembra essere incappato in una seduta molto negativa.

In realtà, però, il quadro è decisamente più complesso e non è da escludere che proprio il sell-off odierno possa essere il segnale che si è rotto qualcosa nel trend positivo che fino a venerdì ha caratterizzato la quotata. Se così dovesse essere, sulle azioni potrebbe scattare un inevitabile ritracciamento.

A prescindere dal caso specifico “Juve”, nel momento in cui una quotata si ritrova in una situazione simile viene quasi naturale la tentazione di lasciar perdere tutto. In realtà i crolli possono essere occasioni di acquisto se le prospettive sono positive oppure di vendita se invece le stime sono per un ribasso (rispettivamente long e short trading). Per operare in entrambi i modi dalla stessa piattaforma, è sufficiente usare strumenti come i CFD ora disponibili su broker come Eigfhtcap (citiamo spesso questa piattaforma perchè di recente ha inserito le azioni italiane del Ftse Mib nella sua proposta).

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Perchè le azioni Juventus stanno crollando?

Oggi è lunedì e se una quotata che fa riferimento ad un team di calcio crolla, è palese che qualcosa sul campo sia andato malissimo. In effetti dietro al sell-off che sta affondando il titolo Juve c’è la sonora batosta ricevuta ieri dai bianconeri sul campo. La Juventus ha infatti perso in caso per 4 a 0 nella sfida clou con l’Atalanta. Una grande performance degli orobici ha praticamente mandato al tappeto gli strisciati. Ovviamente la squadra è finita nella bufera ma, ciò che conta di più, potrebbe aver pregiudicato il cammino verso la Champions.

A preoccupare i bianconeri (e soprattutto gli investitori) è la classifica. L’Inter guida a 61, poi c’è il Napoli a 60 e quindi proprio l’Atalanta a 58. Quarto posto per la Juve a 52. Quella di ieri era quindi una sfida clou in ottica terzo posto. Se i bianconeri avessero vinto, sarebbero saliti a 55 a quel punto stessi punti degli orobici sconfitti. Così non è stato e che il mercato (oltre che i tifosi bianconeri) sia rimasto molto deluso lo si comprende proprio dal crollo del titolo.

Quello che potrà succedere al titolo Juve adesso sarà per forza di cose legato al campo. La Juventus dovrà riscattarsi per evitare di complicare il suo cammino verso la Champions anche perchè nella sciagurata ipotesi in cui i bianconeri non si dovessero qualificare sarebbe una tragedia non solo per i tifosi ma soprattutto per gli introiti. La mancata partecipazione alla competizione più prestigiosa a livello europeo impatterebbe sul conto finanziario della Juve e di conseguenza sui prezzi in borsa. Tra l’altro le quotazioni, al di là del crollo di oggi, sono anche belle gonfie e la delusione porterebbe ad un inevitabile prolungato ribasso.

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Tether Investments all’8,2% del capitale della Juve

La scorsa settimana la Juventus ha ufficializzato che la quota detenuta da Tether Investments è salita all’8,2 per cento, dopo l’ingresso nel capitale del club avvenuto a metà febbraio. L’operazione era stata all’inizio comunicata come acquisizione del 5 per cento ma era stata poi già aggiornata nella relazione finanziaria semestrale della società.

Secondo il documento ufficiale della Juventus, la distribuzione del capitale del club è attualmente la seguente:

• Exor N.V. (società controllante): 65,4%
• Lindsell Train Ltd.: 8,7%
• Tether Investments: 8,2%
• Flottante in Borsa: 17,7%

Ricordiamo che Tether è la società che emette USDT, la stablecoin più utilizzata a livello globale, con circa 400 milioni di utenti nei mercati emergenti. Attualmente la Tether Investments presenta una capitalizzazione di mercato di 140 miliardi di dollari e ha chiuso l’ultimo esercizio con un profitto di 14 miliardi di dollari.

Nel comunicato diffuso al momento dell’acquisizione, Tether aveva definito il suo investimento nel capitale della Juve come una tappa significativa per la propria strategia. L’obiettivo dichiarato dal CEO Paolo Ardoino è quello di unire tecnologie emergenti come asset digitali, intelligenza artificiale e biotecnologie con il mondo dello sport per innescare un cambiamento globale.

Dal punto di vista operativo, l‘ingresso di un player come Tether nel capitale della Juve era stato salutato positivamente dal mercato proprio per via dei potenziali sviluppi. Certo se la Juventus non dovesse entrare in Champions, non ci sarebbe Tether che potrebbe reggere alla delusione dei trader….

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