
Moody’s Ratings ha alzato il rating a lungo termine del Corporate Family Rating (CFR) e del Probability of Default Rating (PDR) di Saipem S.p.A. (BIT:SPMI) da Ba2 a Ba1. Anche i rating di Saipem Finance International B.V., la controllata finanziaria di Saipem, sono stati migliorati. L’outlook per entrambe le entità rimane positivo.
Il miglioramento riflette la migliore performance operativa di Saipem, con i margini EBITDA saliti a circa 9,2% nel 2024, rispetto all’8,6% nel 2023 e al 4,3% nel 2022. Questo miglioramento, insieme alla crescita dei ricavi, ha contribuito a ridurre il rapporto debito lordo/EBITDA rettificato da Moody’s a 2,3x alla fine del 2024, rispetto al 3,2x dell’anno precedente. La ripresa di Saipem è stata sostenuta dalla forte domanda di servizi e dai progressi nei contratti precedentemente in perdita.
Nei prossimi 12-18 mesi, Moody’s prevede che i margini EBITDA di Saipem raggiungeranno la doppia cifra bassa, grazie alla crescente quota di contratti recenti con margini più elevati. Tuttavia, il rapporto debito/EBITDA dovrebbe ridursi solo moderatamente verso 2,0x, poiché l’aumento dell’EBITDA e la diminuzione del debito lordo saranno parzialmente compensati da un incremento degli impegni di leasing. Questi impegni dovrebbero salire a 1,3 miliardi di euro nel 2025, rispetto a 832 milioni nel 2024, a causa della strategia dell’azienda di noleggiare più attrezzature e navi per i suoi progetti di costruzione.
L’ambiente operativo di Saipem resta solido, come dimostrato dal suo portafoglio ordini (backlog), che ha raggiunto i 34 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 30 miliardi del 2023 e ai 24 miliardi del 2022. Il backlog esistente copre oltre il 90% dei ricavi del 2025 e il 70% di quelli del 2026, garantendo un’elevata visibilità sui ricavi.
Saipem punta a ottenere un rating investment-grade nel medio termine. L’azienda si impegna a mantenere almeno 1 miliardo di euro di liquidità disponibile in bilancio e prevede di ridurre il debito lordo di circa 650 milioni di euro (escludendo le passività da leasing) entro la fine del 2027.
Alla fine del 2024, Saipem ha riportato una liquidità disponibile pari a 1.688 milioni di euro. A ciò si aggiunge una linea di credito revolving da 600 milioni, completamente disponibile e con scadenza a febbraio 2028, e una generazione di flusso di cassa operativo prevista di circa 1,1 miliardi nel 2025, che dovrebbe coprire i fabbisogni giornalieri di cassa, 500 milioni di spese in conto capitale, 398 milioni di scadenze di debito e un dividendo di 333 milioni per l’anno.
L’outlook positivo tiene conto anche della fusione proposta tra Saipem e Subsea7 S.A., annunciata nel primo trimestre 2025. Se approvata, la fusione raddoppierebbe l’EBITDA dell’azienda, portandolo a circa 2 miliardi di euro pro forma a fine 2024, e migliorerebbe il profilo di business, la diversificazione dei ricavi e dei prodotti. Si prevedono sinergie di costi e investimenti fino a 300 milioni di euro.
Le dimensioni, il profilo aziendale e la performance operativa in miglioramento della nuova entità combinata potrebbero supportare un rating investment-grade, a condizione che venga mantenuto un bilancio prudente e una solida esecuzione dei progetti.
Tuttavia, il CFR di Saipem potrebbe essere declassato se il rapporto debito lordo/EBITDA rettificato da Moody’s peggiorasse oltre 3,25x, se tornasse a generare flussi di cassa negativi, se la liquidità peggiorasse, o se si verificassero ulteriori ritardi o costi aggiuntivi nell’esecuzione dei progetti.
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