Tornano le vendite sulle azioni Stellantis. Il titolo del colosso automotive si sta avvicinando al giro di boa della 13,30 con un ribasso di un punto percentuale e mezzo scivolando a 12,66 euro. Non si tratta di una flessione di quelle pesanti, tuttavia è sufficiente per valere la maglia nera sul Ftse MIb anche perchè, di contro, il paniere di riferimento di Piazza Affari limita il rosso allo 0,3 per cento.
Come si può vedere dal grafico in basso, il nuovo calo di Stellantis ha principalmente due conseguenze: l’ulteriore allargamento della già negativa prestazione annuale (ora il rosso si aggiorna al 36 per cento) e la contrazione della debole prestazione positiva dell’ultimo mese (il verde di aggiorna ad appena il 2 per cento).
Ma come sta causando il ritorno delle vendite su Stellantis? Quali sono i motivi alla base del ribasso?
Ad impattare sul titolo potrebbero essere i nuovi negativi dati sulle immatricolazioni auto in Europa nel mese di dicembre. Non aiuta, però, neppure la decisione di Equita di tagliare il target price sulla quotata automotive che si va a sommare al downgrade sul rating deciso appena pochi fa da Mediobanca. Insomma abbiamo ben tre diverse notizie price sensitive con impatta negativo. Pensare che un titolo in difficoltà come Stellantis (tra i peggiori di tutto il Ftse Mib nel 2025) potesse riuscire ad ignorare tutto questo era un azzardo. E infatti a prevalere sono le vendite.
Uno scenario che molti investitori stanno cavalcando per fare trading sul titolo grazie anche alla possibilità di operare con strumenti derivati come i CFD.
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Giù le immatricolazioni di STLA in Europa a dicembre 2024
Il settore automobilistico europeo ha chiuso il 2024 con segnali di ripresa, ma non senza difficoltà per alcuni grandi produttori. Secondo i dati comunicati dall’ACEA (Associazione Europea dei Produttori di Automobili), le immatricolazioni di automobili nell’Unione Europea a dicembre 2024 hanno raggiunto quota 910.505 unità, segnando un aumento del 5,1 per cento rispetto alle 867.000 unità dello stesso mese nel 2023. Nonostante il positivo risultato di dicembre, l’intero anno 2024 ha registrato un incremento complessivo delle vendite di auto pari a un modesto 0,8 per cento. Questo dato è lo specchio di un mercato che continua a navigare tra le solite difficoltà nelle catene di approvvigionamento e l’aumento dei costi di produzione, bilanciate da una domanda che è solo in leggera ripresa.
In un contesto simile, ancora una volta, Stellantis ha fatto peggio del mercato chiudendo dicembre con una performance negativa. Il colosso, nato dalla fusione di PSA e FCA, ha infatti registrato un calo delle immatricolazioni del 7,3 per cento, vendendo 111.482 unità nel mese. A causa del ribasso, la quota di mercato europea del gruppo si è ridotta al 12,2 per cento. Come già avvenuto nei mesi passati, quindi, Stellantis continua a perdere terreno rispetto ai concorrenti.
Cosa si prospetta per il futuro
Il mercato automobilistico europeo si trova in una fase di transizione cruciale, con i produttori impegnati a ridurre le emissioni, sviluppare veicoli elettrici e affrontare le mutevoli esigenze dei consumatori. Il 2025 sarà un anno chiave per comprendere se la timida crescita registrata a fine 2024 potrà trasformarsi in una ripresa sostenuta o se i fattori macroeconomici, come l’inflazione e i costi energetici, continueranno a pesare e zavorrare il settore.
Per Stellantis, il nuovo anno sarà determinante per recuperare quote di mercato, soprattutto rafforzando la propria offerta di veicoli elettrici e ibridi, segmento in cui la competizione si fa sempre più agguerrita.
Meno upside di crescita sulle azioni Stellantis
Un titolo che è a buon prezzo suscita sempre qualche tentazione di acquisto. Non c’è niente di male perchè quella di comprare a sconto è sempre una strategia da considerare. Il punto è che, prima di passare dalla teoria all’azione, è sempre necessario capire se quel titolo ha o no possibilità reali di apprezzamento o se invece è pronto a perdere ulteriore valore.
Gli analisti che più di recente si sono espressi sulle prospettive di Stellantis non sembrano avere tanta fiducia sulla capacità di recupero della quotata. Equita ha infatti confermato il rating hold (quindi mantenere) rivedendo al ribasso il target price (ora pari a 14,5 euro). Prezzo obiettivo più contenuto, si traduce in un minore potenziale di upside rispetto a prima.
Precedentemente alla sim milanese erano stati gli analisti di Mediobanca a manifestare tutti i loro dubbi sulle prospettive di Stellantis. Piazzetta Cuccia pur alzando il target price a 12,5 euro aveva ridotto il rating a underperform. Si tratta di un giudizio fondamentalmente negativo non solo perchè induce a pensare che le azioni Stellantis possano fare peggio del settore di appartenenza (per la serie meglio guardare ad altrui titoli del settore automotive) ma perchè il target price assegnato, pur essendo stato rivisto al rialzo, è praticamente pari a quelle che sono le attuali quotazioni di Stellantis. In pratica per Mediobanca, Stellantis non ha più margine di crescita. Non siamo sul “sell” ma alla fine ciò che si deduce è che sia meglio stare alla larga e preferire il posizionamento su altre azioni.
Cosa significa tutto questo? Volendo tirare le somme, lo scenario più plausibile è che le azioni Stellantis possano essere oggetto di un andamento molto incerto nel futuro. Possibile volatilità che può essere sfruttata in ottica trading online. Preferendo strumenti derivati come i CFD all’acquisto di azioni reali, è possibile speculare sia al ribasso che al rialzo cavalcando così i cambi di direzione.
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