La seduta odierna prosegue con un andamento in calo per le principali Borse europee, che nonostante un recupero dai minimi segnati nelle prime ore di contrattazioni, si mantengono tutte in territorio negativo.
Il Ftse Mib, indice di riferimento italiano, si trova in territorio negativo, registrando un ribasso dello 0,4%. Non è da meno la situazione degli altri mercati europei. Il Cac40 e il Dax si muovono di pari passo, cedendo rispettivamente lo 0,19% e lo 0,29%. Il Ftse100, l’indice britannico, è leggermente più indietro, con una flessione dello 0,35%.
Il mercato italiano, rappresentato dal Ftse Mib, si presenta a 28.050 punti, registrando un ribasso dello 0,4%. Questo calo segue un momento di volatilità che ha portato l’indice a toccare un minimo intraday a 27.861 punti.
Le implicazioni delle indicazioni dalla Fed
L’andamento delle Borse europee nell’odierna seduta è stato influenzato dalle recenti indicazioni provenienti dagli Stati Uniti. Ieri sera sono state diffuse le minute della Federal Reserve (Fed), riguardanti l’ultimo incontro di politica monetaria tenutosi il 25 e 26 luglio scorsi.
Durante questo meeting, la Fed ha nuovamente aumentato i tassi di interesse dello 0,25%, portandoli al 5,25%-5,5%. Dai verbali del meeting emerge chiaramente un messaggio riguardo al futuro del costo del denaro. È stato sottolineato che esistono ancora rischi di inflazione elevata e che ciò potrebbe tradursi in ulteriori inasprimenti della politica monetaria negli Stati Uniti.
Dinamiche contrapposte: gli sviluppi futuri
È importante notare che mentre la maggior parte dei membri del Federal Open Market Committee (FOMC) concorda con questa valutazione, esistono opinioni divergenti all’interno del board. Alcuni membri, definiti “colombe“, riconoscono la resilienza dell’attività economica e la forza del mercato del lavoro, ma sottolineano che ci sono ancora rischi al ribasso per la congiuntura e al rialzo per la disoccupazione.
L’attenzione ora si sposta sul prossimo incontro di politica monetaria della Fed, previsto per il 19 e il 20 settembre. Sarà cruciale osservare se il board, guidato da Jerome Powell, opterà per un atteggiamento di inazione o se deciderà per un ulteriore incremento del costo del denaro.
Attualmente, la comunità finanziaria non prevede interventi significativi da parte della Fed nel prossimo mese, indicando che i tassi di interesse dovrebbero rimanere stabili e confermando così la fine del ciclo di inasprimento.
Previsioni di ING e impatto sul dollaro
Secondo gli esperti di ING, la recente disinflazione incoraggiante potrebbe evitare la necessità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse e potrebbe portare la Fed a optare per una lunga pausa prima di eventuali tagli nel 2024. È interessante notare che, in seguito alla diffusione delle minute del FOMC, il dollaro sta mostrando una lieve forza rispetto all’euro.
In sintesi, l’andamento odierno delle Borse europee è stato influenzato dalle indicazioni provenienti dagli Stati Uniti riguardanti i tassi di interesse e le prospettive della politica monetaria. Mentre alcune divergenze di opinione emergono all’interno del FOMC, l’attenzione è ora rivolta al prossimo incontro di settembre, che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sulle future mosse della Federal Reserve.
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