Perché si parla di broker no ESMA? Dall’estate del 2018 sono entrati in vigore i nuovi vincoli imposti dall’ESMA sul trading online dei clienti retail, che hanno limitato i CFD e hanno vietato le opzioni binarie.
Per i trader professionisti nulla è cambiato, mentre i trader al dettaglio (o retail nella forma inglese) hanno dovuto cambiare la propria operatività, mentre altri più restii hanno iniziato a guardare verso i broker extra europei.
Cos’è l’ESMA? Essa è l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, ma il nome in inglese da cui deriva l’acronimo è European Securities and Markets Authority.
Da queste premesse possiamo partire spiegando cosa sono i broker no ESMA, se sono legali, quali sono i vincoli dell’ESMA entrati in vigore dal 2018 per gli investitori CFD al dettaglio ed elencheremo alcuni broker No ESMA, fra i più noti sul mercato.
Indice
Cosa sono i Broker No ESMA?
I broker no ESMA semplicemente sono gli intermediari finanziari che non hanno una licenza europea, ovvero in uno dei Paesi membri dell’UE.
I broker no ESMA non devono quindi seguire i vincoli dell’ESMA e possono offrire il trading binario, in quei Paesi dove le opzioni binarie non sono vietate. Allo stesso modo, se il Paese dove sono regolamentati glielo contente, i broker no ESMA possono offrire il trading con leva finanziaria alta.
Quali sono i vincoli ESMA?
Abbiamo parlato di broker no ESMA. Ora spieghiamo quali sono i vincoli imposti dall’ESMA e il motivo che ha spinto l’autorità europea ad agire in questo senso.
Se da una parte le opzioni binarie sono state completamente vietate per i trader al dettaglio, i CFD sono stati solo limitati. Sostanzialmente il vincolo più importante riguarda la leva finanziaria.
La leva finanziaria per i trader retail infatti dal 1° agosto 2018 non può superare una determinata entità per specifici asset, tutti i broker CFD europei hanno dovuto adeguarsi a questa regola. Per maggiore comprensione vi spieghiamo i limiti alla leva finanziari imposti ai clienti al dettaglio di broker europei con il seguente elenco:
- 30:1 per le coppie di valute principali, ovvero quelle che comprendono il dollaro americano, come per esempio EUR/USD o GBP/USD.
- 20:1 per per le coppie di valute secondarie, ossia quelle che non comprendono il dollaro, come per esempio EUR/CHF; per l’oro e gli indici azionari più importanti del mondo.
- 10:1 per tutte le altre materie prime e gli indici azionari secondari.
- 5:1 per i titoli azionari.
- 2:1 per le criptovalute, come il Bitcoin.
Perché l’ESMA è intervenuta in questo senso? Principalmente per tutelare i clienti retail europei, dato che una percentuale che varia dal 65% al 89% di loro perde denaro investendo tramite i CFD. Il dato ha allarmato l’autorità europea che ha trovato nello scorretto uso del trading con leva finanziaria, dato che spesso quest’ultima era molto alta e non era sostenibile per molti investitori al dettaglio.
Un’importante novità consiste anche nella protezione del saldo negativo, ovvero che ogni cliente retail non può indebitarsi col broker, non si può quindi perdere più dell’investimento effettuato.
I trader professionisti non hanno questi vincoli, dato che sono indicati solo per i trader retail, dunque per loro non è cambiato assolutamente nulla.
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I Broker no ESMA sono legali?
Qui è necessario fare una premessa. I broker no ESMA, come abbiamo visto, possono essere tutti quei broker senza licenza europea. Fra questi possono esserci dunque sia quelli con una regolare licenza all’estero, come i broker australiani, ma anche i broker senza licenza o con una licenza di un Paese non così autorevole.
I broker no ESMA per noi affidabili sono solamente quelli che hanno ottenuto la licenza in un Paese autorevole, come per esempio l’Australia o gli Stati Uniti d’America. Diffidiamo di tutti i broker no ESMA senza licenza o registrati in Paesi poco autorevoli.
Tecnicamente un broker no ESMA non può contattare clienti nell’Unione Europea, ma questa è solamente una legge europea, alla quale però i broker no ESMA non devono sottostare.
Dunque sono legali? Tecnicamente per chi è residente in Europa no, ma per gli altri utenti sì, sempre se sono registrati presso un ente regolatore.
Broker no ESMA: come scegliere?
Chi non è residente nell’UE e non è soddisfatto dei nuovi vincoli dell’Authority europea può valutare l’ipotesi di registrarsi presso un broker non europeo. Ad essere insoddisfatti dai vincoli dell’ESMA sono soprattutto i clienti retail che fanno trading scalping, dato che grazie alla leva finanziaria elevata potevano ottenere profitti in breve tempo.
Diffida sempre di chi è un broker europeo, ma propone opzioni binarie o trading con leva finanziaria superiore a quella imposta dall’ESMA, si tratta di truffe.
Conviene fare trading sempre con broker regolamentati dalle autorità competenti e non fidarti di chi non ha ottenuto la licenza necessaria per offrire servizi di trading.
Fra i broker no ESMA è infatti bene sceglierne uno che ha ottenuto l’autorizzazione a operare. Quali sono le licenze extra UE da prendere in considerazione? Riassumiamole con un elenco:
- ASIC: Australian Securities and Investments Commission. È l’autorità di vigilanza dei mercati dell’Australia, i broker australiani per poter operare devono chiedere l’autorizzazione a questo ente.
- CFTC: Commodity Futures Trading Commission. È l’agenzia governativa degli Stati Uniti d’America. Regola principalmente il mercato delle commodities e dei futures.
- SFC: Securities and Futures Commission. È l’autorità di vigilanza di Hong Kong.
- FMA: Financial Markets Authority. È l’autorità di vigilanza della Nuova Zelanda.
È fondamentale scegliere un broker che ha una di queste licenze perché sono garanzia di sicurezza per i vostri fondi. Le società autorizzate da questi istituti di vigilanza devono essere trasparenti e ottemperano a tutte le richieste delle leggi dello Stato dove si trovano.
Si può avere più di una regolamentazione ESMA e no ESMA?
I broker possono avere più di una regolamentazione, può capitare che infatti un broker australiano abbia anche la regolamentazione europea per offrire il trading anche agli utenti UE. Un esempio su tutti è IC Markets, di cui parleremo in seguito.
Altri broker no ESMA famosi a livello internazionale sono anche gli australiani ( regolamentazione ASIC) Axitrader e Fpmarkets, ma anche il russo Finmax (regolamentazione IFMRRC).
In ogni caso noi di Meteofinanza.com non suggeriamo di iscriverti presso un broker no ESMA, ma crediamo sia più sicuro per voi operare con un broker europeo che segue la normativa dell’UE, come per esempio eToro.
eToro è molto popolare in Italia e in Europa ed offre trading su un vastissimo numero di mercati. Qui i trader potranno investire sia con i CFD sia senza quest’ultimi, ovvero facendo trading reale. Il broker è inoltre leader del social trading e conta oggi più di 20 milioni di account, numero in costante aumento anno dopo anno! Non perdere l’occasione di aprire un conto demo gratuito su eToro con a disposizione ben 100.000$ virtuali!
Broker leva alta
I broker no ESMA possono offrire il trading con una leva alta, se però la loro regolamentazione glielo consente.
Per esempio dal 29 marzo 2021 anche l’ASIC, in Australia, ha deciso di porre dei limiti alla leva finanziaria con i CFD, precisamente i seguenti:
Coppie Forex maggiori | 30:1 |
Indici maggiori | 20:1 |
Coppie Forex minori e Oro | 20:1 |
Indici minori | 10:1 |
Materie Prime (escluso l’oro) | 10:1 |
Azioni | 5:1 |
Criptovalute | 2:1 |
Migliori Broker detentrici anche di una licenza no ESMA
Vediamo ora quali sono i migliori broker esteri, ricordati però che possono avere una licenza europea, infatti noi di Meteofinanza.com suggeriamo di operare solo con broker regolamentati anche nel nostro Paese e nell’UE.
1 – eToro
eToro è conosciuto in tutta Italia ed Europa per la sua funzione principale, il social trading, che ti permette di commentare landamento degli asset finanziari presenti se fossi su un social network. In ogni caso il social trading può avvicinare i trader neofiti a quelli esperti, grazie a questa funzione infatti i principianti possono imparare alcune nozioni e strategie dagli investitori più preparati.
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- Regolamentazione: CySEC (Cipro), FCA (Regno Unito) e ASIC (Australia).
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2 – Plus500
Plus500 è un broker interamente CFD ed è un broker che per i clienti europei offre i limiti imposti dall’ESMA.
- Regolamentazione: CySEC (Cipro) , FCA (Regno Unito) , FMA (Nuova Zelanda), FSCA (Sudafrica), FSA (Seychelles), ASIC (Australia).
- Piattaforme: di proprietà sia webtrader che mobile.
- Deposito minimo: 100€.
- Vantaggi: Gran numero di asset finanziari e spread bassi.
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3 – IC Markets
Un broker inizialmente no ESMA era IC Markets, in attività dal 2007 in Australia e regolamentato dall’ASIC (Australian Securities and Investments Commission), che come abbiamo già spiegato è l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari dell’Australia.
In seguito anche IC Markets ha ottenuto la licenza CySEC e di conseguenza i residenti europei (italiani inclusi) possono godere delle protezioni ESMA.
I residenti australiani di IC Markets non devono seguire i vincoli dell’ESMA, ma solo quelli dell’ASIC, che come abbiamo visto sono allo stesso modo stringenti.
IC Markets è un broker ECN, dunque non fa riquotazioni e offre i prezzi di mercato così come sono senza variarli. Infatti non è un broker market maker.
IC Markets consente la registrazione di un conto demo, dedicato soprattutto ai trader neofiti o a chi vuole testare le potenzialità di questo broker.
I conti offerti dal broker IC Markets sono tre: account True ECN cTrader, account True ECN Metatrader4 e account Standard.
Ciò che caratterizza soprattutto i primi due conti è lo spread molto basso. In questa maniera il trader potrà ottimizzare il proprio guadagno, soprattutto gli scalper. Specifichiamo però che esistono commissioni per l’apertura di ogni lotto.
Le piattaforme messe a disposizione sono le stesse di Pepperstone, altro broker australiano, ossia la MT4, la MT5 e la cTrader. Gli asset su cui si può fare trading online sono numerosi: Forex, indici azionari, azioni, materie prime, criptovalute, obbligazioni e futures.
Un broker no ESMA è un intermediario finanziario che non segue le normative dell’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati). In questa categoria non rientrano solo i broker non autorizzati, ma anche i broker non europei che seguono le normative di altre autorità di vigilanza. Per esempio i broker australiani regolamentati che seguono le direttive dell’ASIC (Autorità di vigilanza dei mercati dell’Australia).
Se la loro regolamentazione glielo consente, sì.
Parliamo di broker con sede fuori dall’UE, quindi rientrano per esempio i broker australiani e statunitensi.
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