Il cambio EUR/USD è salito a un nuovo massimo pluriennale di 1,2177 questa settimana, un livello che è stato visto l’ultima volta nell’aprile 2018.
La scorsa settimana gli operatori di mercato hanno avuto diverse notizie da smaltire, a partire da un fattore abbastanza incoraggiante: martedì scorso, infatti, un gruppo di legislatori bipartisan statunitensi ha raggiunto l’intesa per un nuovo pacchetto di aiuti COVID-19 da 908 miliardi di dollari. I colloqui tra la Presidente della Camera Nancy Pelosi e il leader della maggioranza del Senato Mitch McConnell sono rimasti in stallo prima delle elezioni presidenziali, ma le trattative hanno avuto una prevedibile accelerazione, con il nuovo importo che triplica di fatto la precedente proposta.
Tuttavia, i leader dei partiti hanno versato un po’ di acqua sul fuoco delle speranze, dato che il leader di maggioranza del Senato Mitch McConnell ha respinto la proposta, ma ha proposto un nuovo piano di soccorso di circa 500 miliardi di dollari. Il presidente della Federal Reserve americana Jerome Powell e il segretario del Tesoro Steven Mnuchin avevano esortato il Congresso ad approvare un programma di aiuti, per sostenere l’economia durante l’inverno. Le notizie relative agli stimoli non sono state sufficienti per rilanciare le azioni, dato che Wall Street ha passato la maggior parte della settimana in rosso.
Sul fronte del coronavirus, diverse aziende hanno ricevuto l’autorizzazione d’emergenza per i loro vaccini preventivi o sono in procinto di farlo. Le notizie incoraggianti hanno parzialmente oscurato il fatto che il virus è oramai fuori controllo negli Stati Uniti: il Paese continua a registrare giornalmente numeri record di contagi e di decessi e ha annunciato che potrebbe iniziare l’immunizzazione già da questo mese, anche se non è stata ancora fissata una data precisa. Il Regno Unito e la Russia hanno annunciato che la vaccinazione inizierà nei prossimi giorni. La situazione di COVID-19 in Europa è migliore degli USA, anche se in diversi Paesi rimangono in vigore misure restrittive.
Donald Trump
Il presidente americano Donald Trump ha rilanciato le tensioni commerciali con la Cina, minacciando di eliminare le imprese cinesi da Wall Street. La Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge che impedirebbe alle aziende che si rifiutano di aprire i loro libri contabili alle autorità di regolamentazione contabile statunitensi di fare trading sui mercati statunitensi. Il presidente eletto Joe Biden ha invece affermato che non ha alcun intenzione di alzare i dazi a breve termine, osservando che la costruzione di un’alleanza viene prima di tutto.
I dati macroeconomici
Il calendario macroeconomico della scorsa settimana comprendeva alcuni accenni critici sulla crescita economica. Markit ha pubblicato le versioni finali delle sue PMI di novembre, mostrando che la produzione manifatturiera e dei servizi è stata rivista al ribasso per la Germania ma al rialzo per l’UE e gli USA. L’ISM Manufacturing PMI ufficiale degli Stati Uniti è sceso a 57,5, mentre l’indice dei servizi è sceso a 55,9, fallendo le aspettative del mercato, e danneggiando ulteriormente il dollaro.
L’UE e la Germania hanno riportato le vendite al dettaglio di ottobre, migliori del previsto, e le stime preliminari dell’inflazione di novembre. In Germania, l’IPC annualizzato si è contratto a -0,3%, mentre l’inflazione dell’Unione Europea è stata anch’essa a -0,3%. Sul finire della settimana gli Stati Uniti hanno pubblicato i dati sull’occupazione di novembre: il report Nonfarm Payrolls ha mostrato che il Paese ha aggiunto solo 245 mila nuovi posti di lavoro a novembre, molto al di sotto dei 469 mila previsti. Il tasso di disoccupazione si è contratto al 6,7%, meglio del previsto.
Per quanto concerne la prossima settimana, non ci sono molti dati macro. L’evento principale sarà l’incontro di politica monetaria della BCE giovedì. Il Presidente Christine Lagarde ha già da tempo anticipato che un maggiore allentamento della crisi economica dell’Unione europea verrà a sostenere l’economia dell’Unione per tutta la durata della pandemia.
La Germania pubblicherà il sondaggio ZEW di dicembre sul sentiment economico, che si prevede si contrarrà ulteriormente, mentre gli Stati Uniti rilasceranno la stima preliminare del Michigan Consumer Sentiment Index di dicembre. L’UE rilascerà la lettura finale del prodotto interno lordo del terzo trimestre, mentre l’UE e gli USA offriranno le ultime versioni dei dati sull’inflazione di novembre.
Analisi tecnica EUR/USD
Il quadro a lungo termine per EUR/USD è rialzista, secondo il grafico settimanale. In particolare, la coppia ha un livello di supporto immediato a 1,2100, seguito dal massimo dell’anno precedente a 1,2011. Al di sotto della cifra di 1,2000, la coppia potrebbe entrare in un declino correttivo ribassista più sostenibile ed estenderlo verso 1,1860. Sopra 1,2185, la coppia potrebbe estendere i suoi guadagni fino a 1,2300 nei prossimi giorni.
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