La chiusura della scorsa settimana per il cambio euro dollaro è stata poco movimentata e… non è certo una sorpresa. Le attese degli investitori erano tutte per il G20 giapponese, e dunque l’invariabilità del cross non deve stupire. Rimane invece di maggiore interesse cercare di comprendere come le valutazioni in buona parte rassicuranti ottenute in seguito al meeting di Osaka potranno impattare sul cambio EUR/USD nei prossimi giorni.

Analisi tecnica EUR/USD 1-5 luglio 2019 – il trend

Iniziamo con il ricordare che, come già avevamo anticipato nei nostri precedenti focus, le implicazioni di medio periodo dell’euro contro la divisa statunitense sembrano confermare la presenza di un trend rialzista.

È anche vero che sul breve periodo ci potrebbe essere un esaurimento della forza positiva, con livelli di resistenze posti a 1,139 e primo supporto  a 1,136. Dunque, potrebbe esserci un’inversione negativa di breve termine verso quota 1,135.

Come detto, però, le previsioni vanno aggiornate alla luce delle recenti novità giapponesi che, in parte, hanno però ricalcato attese già scontate dal mercato.

Analisi tecnica EUR/USD

Da un punto di vista di analisi tecnica, il cross ha mostrato una notevole resilienza nei pressi della media mobile a 200 giorni, che dovrebbe continuare ad essere un punto chiave per i trader rialzisti. Il rialzo, tuttavia, è rimasto limitato da una linea di tendenza discendente sul grafico a 1 ora. La combinazione del supporto e della resistenza che abbiamo menzionato nel precedente paragrafo sembra ora poter favorire la formazione di un triangolo discendente. Anche se tipicamente considerato come un modello di continuazione durante un trend discendente ben consolidato, ci sono comunque delle ipotesi in cui il modello a triangolo discendente può formarsi alla fine di un trend rialzista.

Prima di assumere posizioni è comunque necessario attendere una rottura convincente intorno a 1,135 e, soprattutto, nella seconda are a 1.1330-25, al fine di confermare in modo più solido le proprie convinzioni. D’altra parte i trader rialzisti attenderanno probabilmente un movimento sostenuto al di là della resistenza del triangolo, vicino alla regione 1.1390-1.1400, che se confermata potrebbe negare il set-up ribassista a breve termine, e spianerà la strada per un’estensione del recente slancio positivo della coppia.

Analisi fondamentale EUR/USD

Per quanto attiene l’analisi fondamentale, l’assenza di un fermo orientamento direzionale recentemente sperimentato potrebbe essere attribuito quasi esclusivamente alla riluttanza degli investitori a piazzare scommesse aggressive prima del vertice chiave del G20, dove l’esito di un incontro cruciale tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping aveva un ruolo importante nell’influenzare il sentimento a breve termine intorno al dollaro USA.

Dunque, non possiamo che aggiornare tale visione con quanto avvenuto nel recente weekend, sottolineando come il risultato discretamente positivo potrebbe ora costringere gli investitori a moderare le scommesse immediate su un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, che a sua volta dovrebbe sostenere la domanda di dollari USA ed esercitare una nuova pressione al ribasso.

Trump, un tranquillo weekend per riaccendere le relazioni

Come abbiamo anticipato, buona parte del merito della nuova view sui cambi valutari è da ricercarsi sulle positive novità che sono emerse nel corso dell’ultimo  weekend, con il presidente Donald Trump che ha di fatto ribadito quelle che erano le anticipazioni della stampa della vigilia del G20, chiarendo univocamente che per il momento non intende imporre dazi su altri prodotti cinesi importati. Certo, il fatto che abbia sottolineato con vigore che tale posizione è da riservarsi “almeno per il momento” lascia intendere che tutto potrebbe cambiare ancora una volta in maniera repentina. Per il momento, però, i mercati portano a casa il fatto che i negoziati commerciali con Pechino riprenderanno da dove erano stati interrotti.

“Per il momento non ci saranno nuovi aumenti di dazi, ma ripartiranno i negoziati” – ha dunque affermato il presidente Donald Trump, parlando dell’incontro avuto con il presidente Xi Jinping, non prima di aver fornito il giusto contentino alla propria parte nazionale, rammentando che i cinesi “spenderanno molti soldi” per poter comprare prodotti agricoli e cibo americani, “fin da subito, già durante i negoziati”.

Per quanto poi attiene la grana Huawei, Trump ha annunciato che la compagnia cinese potrà tornare ad acquistare i prodotti dai fornitori americani», e che dunque le società statunitensi potranno nuovamente vendere attrezzature a Huawei, se tali rapporti non implicano dei problemi per la sicurezza nazionale.

Un altro fronte aperto che si è evoluto nel migliore dei modi sembra essere altresì il favoreggiamento a una relazione trilaterale tra Trump e le due Coree. Il presidente Trump aveva infatti improvvisamente aperto a un incontro con il leader nordcoreano Kim Jong Un, il quale ha risposto positivamente a tale invito. A Panmunjon, dunque, i due leader si sono incontrati e si sono pubblicamente stretti la mano. Quindi, Trump ha compiuto un simbolico ingresso in territorio nordcoreano, nella cosiddetta Joint Security Zone, l’unico luogo in cui i soldati delle due Coree si trovano a pochi metri di distanza e dove peraltro già lo scorso anno si è avuto luogo il vertice tra Kim e il sudcoreano Moon Jae-In.

Archiviata la celebrazione con il presidente nordcoreano, Trump ha poi compiuto un salto verso il territorio sudcoreano, con un colloquio informale di 50 minuti, al termine del quale entrambi hanno annunciato l’intenzione di riprendere i colloqui sul programma nucleare nordcoreano e, più in generale, sulla sicurezza nella Penisola. Trump ha altresì annunciato che inviterà Kim alla Casa Bianca.

Insomma, in un weekend che avrebbe potuto offrire ben altri spunti, sembra che Trump sia riuscito nel doppio intento di favorire una positiva relazione nei fronti più caldi, come quello cinese e quello coreano. Rimane ora da capire se questi nuovi allaccia costituiranno un tentativo duraturo di mantenere un congruo sviluppo dei rapporti o se, come avvenuto in passato, si tratterà di una vana apertura che sarà contraddistinta da un passo indietro alla prima difficoltà.

Per il momento, i mercati sembrano scommettere timidamente sulla buona prosecuzione di questi auspici, ma la prudenza non può che essere, per lo meno, un invito da tenere a mente.

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