Il cambio euro dollaro è scambiato sopra quota 1,11, godendo dell’atmosfera positiva che si sta alimentando sui mercati in vista della firma dell’accordo commerciale di fase uno tra Stati Uniti e Cina. Il dollaro statunitense per il momento sembra rimanere sulla difensiva, dopo la debolezza dei dati sui posti di lavoro in chiusura della scorsa settimana.
Analisi tecnica
Da un punto di vista dell’analisi tecnica, il cambio euro dollaro ha mostrato ancora una volta una certa resilienza vicino alla soglia dei 50 giorni di media mobile venerdì scorso. Tale supporto si avvicina al 61,8% del livello di Fibonacci 1,0981-1,1239, seguito da vicino dal supporto che comprende la media a 100 giorni e la parte inferiore del canale di tendenza ascendente sui tre mesi. Una rottura di questo supporto potrebbe essere interpretato dai mercati come un forte fattore ribassista e aprire così margini di diminuzione del cambio.
Dal lato opposto, qualsiasi ulteriore recupero sembra ora dover fare i conti con la resistenza nel range 1.1140 – 50. Una rottura decisa sopra questa barriera potrebbe eliminare qualsiasi pregiudizio ribassista a breve termine e porre le basi per un trend rialzista verso quota 1.1200.
Analisi fondamentale
Come abbiamo anticipato qualche riga fa, il dato sul mercato del lavoro statunitense ha evidenziato come l’economia del Paese abbia aggiunto “solo” 145 mila posti di lavoro a dicembre rispetto ai 164 mila previsti, e peggio della lettura al ribasso del mese precedente, che era stata rivista al ribasso di 256 mila (266 mila in precedenza). Inoltre, anche i salari orari medi sono stati inferiori alle aspettative del mercato e hanno mostrato un modesto incremento dello 0,1% nel mese in esame. Il tasso di crescita annuale dei salari è così sceso al 2,9% rispetto al 3,1% del mese precedente, contribuendo alla delusione sorta sui mercati, anche a fronte di un tasso di disoccupazione costante al 3,5%.
L’attenzione del mercato si sposta ora sulla potenziale firma della prima fase dell’accordo di trading USA-Cina alla fine di questa settimana, che insieme a una serie di importanti dati in uscita dagli Stati Uniti (soprattutto) e dall’Eurozona potrebbe giocare un ruolo chiave nel determinare la prossima tappa di un movimento direzionale della coppia. ist T
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