Il cambio euro dollaro ha chiuso la scorsa settimana in rosso, intorno a quota 1,1700. Il calo è stato il risultato di un malumore piuttosto diffuso sul mercato, alimentato da diversi sviluppi legati alla pandemia da nuovo coronavirus che, in buona sostanza, non sembra conoscere battute d’arresto. Ci sono inoltre alte probabilità che lo scenario di avversione al rischio in corso si estenda anche durante tutta la settimana entrante, considerato che i problemi manifestati negli scorsi giorni sono previsti in peggioramento.
Gli sviluppi della pandemia preoccupano sempre di più
Numerosi sono stati gli eventi che negli ultimi giorni hanno giocato un ruolo negativo sul cambio.
Innanzitutto, il segretario del Tesoro statunitense Steven Mnuchin e la presidente della Camera Nancy Pelosi hanno avuto colloqui non particolarmente produttivi, visto e considerato che, ad oggi, non sono ancora riusciti ad accordarsi sui grandi temi che stanno bloccando le discussioni sui nuovi supporti all’economia USA.
Giovedì Mnuchin ha detto che la Casa Bianca non lascerà che le differenze facciano deragliare i colloqui sugli stimoli, e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che sosterrà un pacchetto di stimolo più grande dell’offerta più recente fatta dalla Casa Bianca ai Democratici al Congresso di 1,8 trilioni di dollari. I Democratici alla Camera hanno approvato una proposta di legge da 2,2 trilioni di dollari.
Insomma, le due parti sono abbastanza vicine, ma almeno le ultime distanze non sembrano essere colmabili, tanto che è difficile che si possa arrivare a un’intesa prima delle elezioni presidenziali di novembre. Certo, ci sono ancora margini per poter agire positivamente in tale direzione: giovedì scorso il leader della maggioranza del Senato degli Stati Uniti, Mitch McConnell, ha detto che, se non si riuscisse ad addivenire ad un accordo con i Democratici in questi giorni, si procederà con l’approvare un pacchetto di aiuti di stimolo dopo le elezioni.
Per quanto concerne l’Europa, il tema caldo è evidentemente legato al fatto che i nuovi contagi da coronavirus sono aumentati in modo esponenziale. Spagna, Francia, Regno Unito, Italia e Germania stanno riportando un elevato numero di casi, e solo la Francia ne ha contato più di 30.000 in un giorno. Questo ha portato ad un coprifuoco nel Paese a partire da oggi, e molti altri Paesi stanno imponendo severe misure restrittive. I mercati finanziari temono che queste misure ritardino ulteriormente il già tiepido ritorno economico.
Anche i dati macro segnalano un rallentamento della crescita
Il mercato ha prestato scarsa attenzione ai dati macroeconomici, che sono stati messi in ombra dal sentimento negativo dominante. Tuttavia, i dati sono comunque stati molto negativi, riflettendo un rallentamento della crescita economica.
L’indagine tedesca ZEW, ad esempio, ha mostrato che il sentiment economico del Paese ha subito una contrazione più che prevista in ottobre, scendendo a 56,1 punti da 77,4 punti. Lo stesso vale per l’equivalente dato nell’Unione Europea, con l’indice che si è ridotto da 73,9 punti a 52,3 punti. Nel frattempo, la produzione industriale nell’UE ha fatto registrare un modesto 0,7% di crescita su base mensile in agosto, dopo un aumento del 5,0% nel mese precedente.
L’inflazione rimane contenuta in entrambe le sponde dell’Atlantico, poiché l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno pubblicato la versione finale dell’IPC di settembre, in linea con le precedenti stime, e ben al di sotto degli obiettivi delle banche centrali.
Venerdì gli Stati Uniti hanno poi pubblicato le letture delle vendite al dettaglio di settembre in crescita, con un balzo dell’1,9% nel mese, molto meglio dello 0,7% previsto. Il numero ha dato un lieve sostegno al sentiment del mercato, a scapito del dollaro. La stima preliminare della fiducia dei consumatori del Michigan è arrivata a ottobre a 81,2 punti, battendo le attese degli analisti pari a 80,5 punti.
Analisi tecnica EUR/USD
Da un punto di vista tecnico e a lungo termine, il rischio di un calo più accentuato della coppia EUR/USD è ancora ben limitato. Ricordiamo come la coppia valutaria abbia un livello di supporto immediato piuttosto tenace a 1,1680, ma che una chiara rottura al di sotto di essa esponga il cambio a testare il nuovo supporto chiave posto a quota 1,1600, in rotta verso il successivo livello di supporto rilevante a 1,1520.
Di contro, la prima resistenza si può incontrare a quota 1,1770, superata la quale i livelli da tenere d’occhio sono 1,1860 e 1,1920.
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