Sono giorni piuttosto turbolenti per il cambio euro dollaro, con numerosi eventi che potrebbero determinare scossoni non marginali sull’evoluzione del cross. Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, la riunione della Federal Reserve e la pubblicazione del rapporto Nonfarm Payroll di ottobre, sono infatti in programma nei prossimi giorni e potrebbero generare una discreta volatilità sul Forex.

E l’euro? BCE colomba nel pieno dei contagi

Per quanto attiene l’area euro, qui è evidente che la seconda ondata di coronavirus si stia facendo sentire in maniera piuttosto drastica un po’ ovunque, con i casi in Europa che aumentano in modo esponenziale e con gli Stati Uniti che hanno dal canto loro raggiunto quota record di quasi 100.000 nuovi contagi in un giorno. Ciò che dà un vantaggio al dollari in questa situazione, è che l’economia statunitense rimane aperta, mentre in Europa questa settimana sono state annunciate ulteriori restrizioni. La Germania e la Francia sono state le ultime ad adottare misure sociali più severe nel tentativo di curvare la diffusione del virus, ma altri Paesi (e l’Italia è tra questi) dovrebbero varare nuove iniziative di contenimento nelle prossime ore. Evidentemente, tali misure ritarderanno ulteriormente il ritorno dell’economia, e potrebbero addirittura significare una flessione più brusca.

Le cifre relative alla crescita pubblicate nei giorni scorsi sono state ottimistiche, ma sono state anche oscurate dalle prospettive di una più brusca recessione economica nel quarto trimestre.

La Banca Centrale Europea ha avuto giovedì il suo consueto meeting sulla politica monetaria, e la Presidente Christine Lagarde ha affermato che sebbene i dati sul PIL del terzo trimestre potrebbero sorprendere al rialzo, come in realtà è avvenuto, la crescita del quarto trimestre sarà al ribasso. La BCE ha dunque aperto la strada ad ulteriori stimoli a dicembre, annunciando che “ricalibrerà” tutti gli strumenti disponibili.

Intanto, si fa i conti con un Prodotto Interno Lordo che nel terzo trimestre è aumentato del 3,7% nei tre mesi fino a settembre, con una crescita annua record del 33,1%. I dati trimestrali dell’Unione Europea hanno superato le aspettative, in quanto il PIL tedesco del terzo trimestre si è attestato all’8,2%, mentre quello dell’Unione Europea al 12,7%.

Trump contro Biden: chi avrà la meglio?

Il presidente americano Donald Trump e il suo avversario Joe Biden vedranno la fine della loro lunga ed estenuante competizione martedì prossimo. Con l’economia in difficoltà nel contesto della pandemia, questa particolare elezione sarà molto più importante delle precedenti. E non solo perché Trump si rifiuta ancora di dire se accetterà o meno i risultati, ma anche perché in alcuni Stati il conteggio dei voti potrebbe richiedere fino a due settimane per essere completato. Le preoccupazioni per l’intensificarsi delle rivolte e dei disordini civili in tali giorni stanno aumentando, rendendo il Paese mai così diviso. Qualunque sia l’esito, ci si aspetta che i mercati finanziari non vivano giorni sereni.

In aggiunta a tutto questo, la Federal Reserve statunitense terrà una riunione di politica monetaria giovedì. Ci si aspetta che la banca centrale assuma un atteggiamento di attesa, e ci sono poche possibilità che i il FOMC annunci ulteriori stimoli a breve termine, al contrario di quanto ha fatto la BCE e le altre banche centrali in questi giorni. Tuttavia, Powell non avrà altra scelta se non quella di continuare a impegnarsi a fare tutto il necessario per sostenere l’economia.

Infine, ricordiamo che venerdì gli USA pubblicheranno il report sulle buste paga di ottobre. Il Nonfarm Payroll Report dovrebbe portare in dote nuovi 850 mila posti di lavoro nel mese, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe essere in calo al 7,7% dal 7,9%.

Per quanto riguarda l’Europa, il calendario macroeconomico sarà piuttosto leggero, in quanto il dato più rilevante sarà quello delle vendite al dettaglio di settembre nell’UE, previsto in crescita del 2,4% su base mensile.

Analisi tecnica EUR/USD

Il cambio EUR/USD ha come primo livello di supporto quello a 1,1650, il minimo della scorsa settimana, seguito dal livello posto a 1,1560. Al di sotto di quest’ultimo, il prossimo obiettivo ribassista è di 1,1496, il massimo mensile di marzo. Il livello di resistenza è posto a 1,1730, seguito dal valore di 1,1800. In un ambiente avverso al rischio, le possibilità di una spinta oltre questo limite sono praticamente assenti.

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