Il cambio euro dollaro continua ad essere quotato al di sotto di 1.1000, relativamente stabile. Nel weeeknd gli Stati Uniti e la Cina hanno imposto nuove tariffe commerciali, come previsto, e i mercati sperano ancora in nuovi colloqui tra le due parti per poter rasserenare gli animi prima della nuova ondata di dazi, prevista per dicembre.
Analisi tecnica EUR/USD
L’indice di forza relativa (RSI) sul grafico a quattro ore è inferiore a 30 – indicando condizioni di ipervenduto – e un potenziale rimbalzo del cross. La coppia negozia tuttavia ancora al di sotto delle medie mobili semplici a 50, 100 e 200.
Per quanto attiene i livelli di resistenza, la soglia psicologicamente più significativa è a quota 1.1000, davanti alla quale è presente un tetto a 1.1027 e, quindi, un’altra soglia psicologicamente rilevante a 1.050. In caso di trend ribassista, il supporto iniziale è a 1.0962, dopo il quale converrà orientare i propri approcci sui livelli successivi a 1.0810 e a 1.0780.
Trend rialzista ma non durerà?
Come ben sottolineano diversi autorevoli analisti, il potenziale rimbalzo potrebbe essere solo temporaneo. Diversi sembrano essere gli spunti politici da tenere sotto controllo, a partire dalla posizione italiana fino ad arrivare alla gestione del caso Brexit, con il 31 ottobre in grado di fungere da estrema soglia utile per poter cercare un’intesa ad oggi molto lontana. Inoltre, la situazione economica nell’area dell’euro rimane sufficientemente preoccupante, con gli indici dei responsabili degli acquisti finali di Markit per il settore manifatturiero serviranno a ricordare che le prospettive rimangono fosche.
Analisi fondamentale EUR/USD
Se il trend rialzista sarà solo di breve termine, ci si può lecitamente domandare quanto potrà scendere l’euro. Come abbiamo già sottolineato, i fattori da tenere in considerazione sono numerosi.
Iniziamo con il rammentare quanto accaduto in Germania, con la cancelliera Angela Merkel, e il suo partito di governo della CDU, che hanno vinto le elezioni locali in Sassonia. Nonostante la perdita di voti a favore dell’Alternative für Deutschland (AfD) di estrema destra, i peggiori timori di una vittoria degli estremisti non si sono concretizzati. Nel Brandeburgo, l’SPD – partner di centro sinistra nella coalizione della Merkel a livello nazionale – ha mantenuto la propria posizione elettorale. La regione che circonda Berlino ha visto anche un aumento dei voti per l’AfD, ma anche qui lo scenario peggiore per i mercati è stato evitato. I risultati sembrano dunque essere destinati a contribuire a stabilizzare la traballante coalizione e il ruolo della Merkel come faro di stabilità in un Continente che sta vedendo sempre più focolai di populismo.
Diamo anche uno sguardo alla guerra commerciale sino-americana. Le nuove tariffe USA sulla Cina sono entrate in vigore domenica, così come i contro-dazi della Cina. La reazione del mercato è stata smorzata, visto e considerato che le nuove tariffe sono state annunciate in anticipo. Tuttavia, bisogna anche condividere, più positivamente, che il presidente Donald Trump non ha chiuso ai negoziati, precisando che sono in corso colloqui “ad alto livello”, e prossimi appuntamenti per la fine di questo mese a Washington.
Infine, attenzione a non perdere di vista l’imminente stimolo della Banca Centrale Europea, oramai in avvicinamento.
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