Il dollaro americano non ha certo attraversato una buona settimana, scendendo a nuovi minimi nel 2020 contro la maggior parte dei principali rivali. La coppia EUR/USD ha in particolar modo raggiunto il picco di 1,2272, con il biglietto verde che è stato messo sotto pressione da uno stato d’animo ottimistico legato ai colloqui di Brexit e a un pacchetto di aiuti per il coronavirus americano. La settimana è tuttavia passata, ed entrambe le questioni rimangono irrisolte, anche se gli investitori sono ancora in attesa di notizie positive nei prossimi giorni.
La fine dell’anno si sta facendo sentire, visto che le vacanze invernali sono dietro l’angolo. I movimenti dei mercati finanziari potrebbero dunque essere più ampi del solito in questo periodo dell’anno per un cambiamento, tra bassi volumi combinati e grandi notizie in arrivo.
In particolar modo, sia che l’Unione Europea che il Regno Unito concludano un accordo o meno, il report commerciale post-Brexit sarà definito nei prossimi giorni. Lo stesso vale per un pacchetto di stimolo USA, dato che il governo finirà i finanziamenti in queste ore. È probabile che i legislatori lavoreranno prima o poi su finanziamenti e stimoli tutti insieme.
Le banche centrali
La Federal Reserve statunitense si è intanto riunita mercoledì scorso e ha mantenuto invariata la sua politica monetaria come previsto, ma ha anche ribadito l’impegno a sostenere l’economia per tutto il tempo necessario nel contesto dell’attuale pandemia, utilizzando tutti i suoi strumenti. C’è stato un cambiamento critico nella dichiarazione ufficiale. Nei documenti precedenti, i responsabili politici hanno annunciato che manterranno i loro programmi di bond-buying nei “prossimi mesi”, modificandoli questa volta in “fino a quando non saranno compiuti ulteriori progressi sostanziali verso gli obiettivi di occupazione e inflazione”. La Fed ha dipinto un quadro cupo e il mercato ha reagito di conseguenza, vendendo ulteriormente la valuta americana.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno riportato oltre 270.000 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. La pandemia è fuori controllo e diverse città e governatori hanno annunciato severe misure restrittive, che chiaramente aggiungono pressione sulla valuta locale. Il virus sta purtroppo continuando a pesare anche in Europa, sebbene la situazione è leggermente migliore rispetto all’altra parte dell’Atlantico.
I dati macroeconomici
I dati macroeconomici non sono stati particolarmente positivi. Le stime preliminari delle PMI Markit di dicembre sono risultate un po’ più precise del previsto nell’Unione, anche se gli indici dei servizi sono rimasti all’interno del territorio di contrazione. La produzione industriale nell’UE ha registrato un -3,8% in ottobre, mentre l’inflazione nell’area dell’euro si è mantenuta in territorio negativo.
Negli Stati Uniti, il grande fallimento è stato l’indice delle vendite al dettaglio, che a novembre è sceso dell’1,1% su base mensile. Inoltre, le richieste di sussidi per la disoccupazione per la settimana terminata l’11 dicembre sono balzate a 885 mila dollari, molto peggio delle 800 mila previsti
Sul fronte europeo, l’UE pubblicherà il mese di dicembre Consumer Confidence il lunedì, previsto invariato rispetto alla precedente stima mensile a -17,6. Martedì, la Germania pubblicherà il sondaggio sulla fiducia dei consumatori del GFK di gennaio, che è migliorato a -5 da -6,7 a -5. Gli Stati Uniti hanno una settimana un po’ più impegnativa, che includerà le spese personali di novembre e l’andamento dei redditi e degli ordinativi di beni durevoli per lo stesso mese.
Analisi tecnica EUR/USD
Il cambio EUR/USD si dirige verso il trading delle festività natalizie ai massimi di due anni, rialzista a lungo termine. Attualmente, non ci sono segni di un imminente declino correttivo, anche se le prese di profitto possono entrare in gioco in qualsiasi momento.
Il massimo settimanale è stato fissato a 1,2272, con quota 1,2300 che fornisce una resistenza immediata. Al di là di quest’ultimo, il cambio ha spazio per estendere il suo corso verso il massimo mensile di 1,2413, aprile 2019. Oltre quest’ultimo, la soglia di 1,2500 è il prossimo obiettivo.
Di contro, il massimo dell’anno precedente a 1,2177 è il primo livello di supporto, seguito da 1,2100. Una rottura al di sotto di quest’ultimo espone 1,2000.
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