Il cambio euro dollaro è calato di sotto di quota 1,1850 nel momento in cui i casi di coronavirus europei hanno raggiunto livelli record. La Francia ha superato i 50.000 casi giornalieri e la Spagna ha annunciato lo stato di emergenza. L’Italia è entrata oggi in semi lockdown, con numeri giornalieri oramai eccedenti le 20.000 unità, e senza segnali di arresto di questa curva.

Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, i colloqui sugli incentivi fiscali statunitensi rimangono bloccati prima delle elezioni previste tra pochi giorni.

In questo scenario, l’euro/dollaro sta mostrando alcuni segnali tecnici ribassisti. Tuttavia, la coppia di valute si mantiene al di sopra delle medie mobili semplici a 50, a 100 e a 200.  Il supporto critico attende a 1,1785, che era un minimo venerdì scorso superata al ribasso questa soglia, i livelli di 1,1760 costituiscono una linea di supporto, così come 1,1720 e 1,1685.

Per quanto concerne i rialzi, le resistenze da osservare sono quelle a 1,1860, e poi a 1,1880, il picco di ottobre.

L’effetto Coronavirus

Anche se l’inverno non è ancora arrivato, per il momento è l’autunno a prefigurarsi in maniera drammatica. Il Coronavirus sta imperversando nel vecchio Continente e pesa sull’euro, spingendolo in alto. La Francia ha registrato un record giornaliero di casi il sabato, per poi superarlo la domenica e raggiungere i 52.000 casi. Per popolazione, Belgio e Paesi Bassi stanno facendo peggio del loro vicino.

Anche i governi stanno prendendo provvedimenti. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez si è rivolto alla nazione e ha dichiarato un nuovo stato di emergenza che desidera prorogare fino a maggio, mentre l’Italia ha applicato da oggi ulteriori limitazioni che dovrebbero aiutare a contenere la malattia, ma metteranno a serio rischio la ripresa economica.

Naturalmente, la diffusione del virus riguarda anche gli USA, con l’economia più grande del mondo che ha riportato record giornalieri di oltre 80.000 casi. La malattia si sta diffondendo anche alla Casa Bianca, dove diversi assistenti del vicepresidente Marc Short hanno contratto il virus. Inoltre, gli ospedali dello Utah si stanno preparando a razionare il ricovero nelle unità di terapia intensiva, in un triste ricordo della prima ondata a New York.  Le mortalità sono in aumento su entrambe le sponde dell’Atlantico:

I colloqui USA sugli incentivi fiscali

Un altro fattore che potrebbe impattare sul dollaro in qualità di bene rifugio è la probabile rottura dei colloqui sugli incentivi fiscali. La presidente della Camera Nancy Pelosi e il capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows non sembrano aver compiuto significativi passi in avanti, e il risultato è che con così poco tempo a disposizione prima delle elezioni, un accordo è quasi impossibile.

Anche le prossime elezioni negli Stati Uniti sono un evidente motivo di incertezza e di domanda di dollari USA. Lo sfidante Joe Biden continua ad essere in vantaggio sul presidente Donald Trump, e i Democratici hanno anche la possibilità di rovesciare il Senato. Gli investitori sono a favore di una tale “ondata blu” che consentirebbe l’approvazione di un generoso pacchetto di stimoli.

È essenziale notare che quasi 60 milioni di americani hanno già espresso il loro voto – tra cui Trump – e ciò equivale a circa il 43% del conteggio totale dei voti nel 2016. L’affluenza alle urne è destinata a battere i record nel 2020.

Infine, evidenziamo come il calendario economico abbia in dote il dato tedesco sull’IFO Business Climate per il mese di ottobre, che potrebbe diminuire a causa dell’ondata invernale della pandemia. Più avanti nel corso della giornata verranno invece pubblicate le nuove statistiche sulle vendite di case nuove negli Stati Uniti per il mese di settembre, che dovrebbero registrare un fatturato annuale superiore al milione di euro.

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