Il cambio euro dollaro ha cercato di spingersi più in alto dopo le ultime dichiarazioni della Fed ma… che cosa accadrà nei prossimi giorni?
La Fed ha annunciato chiaramente, per voce del suo presidente Jerome Powell, che l’occupazione ha una priorità sull’inflazione. Powell ha annunciato il cambiamento della sua politica per i prossimi cinque anni, con un cambiamento che è dunque evidentemente a lungo termine.
Il dollaro è sembrato essersi inizialmente disinteressato a tale dichiarazione, ma poi i dubbi sul fatto che i prezzi si riprenderanno nel breve termine hanno innescato un rimbalzo. Nel breve e medio termine, i tassi zero erano già tra le aspettative degli investitori che, dunque, avevano già scontato tale evenienza.
Sul fronte dei dati fondamentali, le informazioni economiche statunitensi sono state miste e si sono compensate a vicenda. Il Prodotto Interno Lordo del secondo trimestre è stato aggiornato ad un calo del 31,7% annualizzato, migliore del previsto ma comunque evidentemente drammatico. I dati di luglio sono stati più incoraggianti, con un balzo delle vendite di case nuove a oltre 900.000 unità su base annua, il più alto dal 2006.
D’altra parte, le continue richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a circa 14,5 milioni nella settimana conclusasi il 14 agosto, mentre la fiducia dei consumatori del Conference Board è scesa a 84,8 punti, il dato più basso degli ultimi sei anni.
Passando alle notizie sul Coronavirus, gli aggiornamenti sono stati per lo più ottimistici. Mentre i casi continuano ad aumentare nel vecchio Continente, negli USA si stanno abbassando, consentendo un migliore stato d’animo del mercato finanziario. Forse, cosa ancora più importante, le speranze per un vaccino e una cura stanno finalmente prendendo vigore, con annunci ottimistici da parte di Moderna e di altre aziende farmaceutiche.
Sebbene i governi siano molto preoccupati per l’aumento dei casi di coronavirus in Europa, il sondaggio sul clima economico tedesco è salito a 92,6 punti in agosto, estendendo così la sua ripresa. Inoltre, Olaf Scholz, ministro delle Finanze della Germania, ha dichiarato che la ripresa dal lockdown è stata migliore del previsto.
Nel complesso, l’ultima settimana intera di agosto è stata caratterizzata da un dollaro più debole nel quadro del “cambiamento di paradigma” della Fed. Settembre potrebbe però essere un mese diverso.
Da questa parte dell’Oceano Atlantico, intanto, l’aumento dei casi COVID-19 della zona euro non si è concretizzato in pressioni sui sistemi sanitari, né in decessi. Tuttavia, c’è uno sfasamento tra infezioni e mortalità. Alcuni Paesi stanno tornando cautamente a scuola all’inizio di settembre e qualsiasi peggioramento – soprattutto un’epidemia in una scuola – potrebbe innescare battute d’arresto e pesare sull’euro. Il calendario economico è costituito dagli aggiornamenti dei dati del PIL per il devastante secondo trimestre e, soprattutto, dagli indici dei responsabili degli acquisti di Markit. Nel breve termine si prevede che le vendite al dettaglio tedesche e gli ordinativi industriali avanzeranno, ma a ritmi diversi.
Infine, sul fronte dell’analisi tecnica, l’indice di forza relativa è ancora sotto quota 70 nel grafico giornaliero, al di fuori delle condizioni di overcomprato, e permette di sperare in nuovi incrementi. Attualmente la coppia valutaria sta negoziando intorno a 1,1915, ai massimi della prima parte di agosto. Il primo livello di resistenza che bisognerà sperimentare è quello posto a 1,1965, toccato a metà agosto. A seguire, il livello pari a 1,2090. Di contro, il primo supporto è fissato a 1,1850, seguito da quello a 1,1750.
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