Nelle ultime ore il cambio EUR/USD ha esteso la ripresa sopra quota 1,0700 in un contesto di mercato più favorevole, pur rimanendo i movimenti confinati tra la linea di resistenza discendente di sei settimane fa e la 200-SMA sul grafico a quattro ore, rispettivamente intorno a 1,0760 e 1,0610.
Per quanto concerne i principali dati macro, i Nonfarm Payrolls (NFP) degli Stati Uniti sono stati pari a 390.000 unità per il mese di maggio, più delle 325.000 attese ma meno delle 428.000 letture precedenti, riviste al rialzo. Inoltre, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,6% contro le aspettative di un leggero calo al 3,5%. Ancora, l’ISM Services PMI statunitense è sceso a 55,9 a maggio, contro il 56,4 del mercato e il 57,1 di aprile. In seguito ai dati, la presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester ha dichiarato che l’unico problema della Fed è l’inflazione.
In questo contesto, i listini di Wall Street hanno chiuso l’ultima sessione in rosso e i rendimenti dei Treasury decennali statunitensi hanno registrato il primo guadagno settimanale in tre anni, a riprova dell’atmosfera di risk-off del giorno precedente. È pur vero che i futures sull’S&P 500 sono saliti di mezzo punto percentuale e i rendimenti del Tesoro decennale statunitense sono scesi di 1,3 punti base (bps) al 2,942%.
In prospettiva, la politica monetaria della Banca centrale europea (BCE) che sarà svelata giovedì e l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti (CPI) di maggio, in pubblicazione venerdì, appaiono i principali catalizzatori della settimana. Se da un lato la BCE può aiutare l’EUR/USD a prolungare l’ultima corsa al rialzo, dall’altro le crescenti quotazioni di mercato del rialzo dei tassi dello 0,50% da parte della Fed a settembre potrebbero ricevere ulteriore sostegno dai numeri positivi sull’inflazione.
Si noti altresì come le aspettative di inflazione degli Stati Uniti, come il tasso di inflazione di pareggio a 10 anni secondo i dati della Federal Reserve di St. Louis (FRED), siano aumentate per tre giorni consecutivi nell’ultimo per testare i livelli più alti dall’inizio di maggio alla fine della sessione nordamericana di venerdì.
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