I certificates airbag sono uno strumento d’investimento abbastanza recente proposto dalle banche che sta prendendo piede anche in Italia come alternativa all’investimento obbligazionario, date le somiglianze con quest’ultimo. Infatti i certificates airbag sono a basso rischio e dedicati specificatamente agli investitori con un bassa propensione al rischio.
La particolarità di questi certificates è proprio l‘effetto airbag che consente all’investitore di ridurre le perdite qualora la performance del sottostante dovesse essere ampiamente negativa. Potendoci essere una perdita i certificates airbag sono certificati a capitale condizionatamente protetto. Considerando anche la difficoltà della comprensione dei termini utilizzati specificheremo in un paragrafo apposito il significato di ognuno di loro.
Prima di procedere con la spiegazione del funzionamento dei certificates airbag con l’ausilio di un esempio, è bene riassumere nel prossimo paragrafo cosa sono in generale i certificates.
Che cosa sono i certificates?
I certificates sono prodotti finanziari scambiati nel mercato SEDEX di Borsa Italiana. SEDEX sta per Mercato telematico dei Securitised Derivatives, in inglese il mercato viene definito Securitised Derivatives Exchange. Nel SEDEX vengono negoziati i covered Warrant e i certificates.
Essendo uno strumento finanziario derivato l’investitore non investirà direttamente sull’asset, ma sul valore del suo andamento. L’investitore dunque non possederà il sottostante del certificato e nel caso di titoli azionari non diventerà in alcun modo socio dell’azienda quotata.
In questo senso il funzionamento dei certificates non diverge da quello dei CFD, dei futures o delle opzioni, altri strumenti finanziari derivati.
Per approfondire il significato dei certificates e conoscere tutte le tipologie esistenti, dunque non solo i certificates airbag, vi invitiamo a leggere il nostro articolo >>> Cosa sono i certificates e come funzionano? [Guida alle tipologie]
Leggi anche: Certificates a leva finanziaria: cosa sono? se vuoi saperne di più sui certificati che subiscono l’effetto leveraged.
Terminologia dei certificates airbag
Come promesso ora parleremo della terminologia dei certificates airbag. Innanzitutto cosa significa “certificati a capitale condizionatamente protetto”? Alcuni certificati possono godere della protezione del capitale investito, ossia che in caso di performance negativa l’investitore riceverà indietro la somma investita per la sottoscrizione del certificato (meno i premi da pagare alla banca per il mantenimento della posizione aperta).
Altri certificati sono a capitale non protetto, ovvero che non ricevono alcuna protezione in caso di prestazione negativa del sottostante. Altri ancora sono a capitale condizionatamente protetto, ovvero che vi è la protezione solo se si verificano alcune condizioni, è il caso dei certificates airbag.
Sostanzialmente i termini relativi ai certificates airbag sono 5, precisamente:
- Sottostante: asset finanziario a cui fa riferimento il certificato. Può essere un titolo azionario, un ETF, un cambio valutario, una materia prima e così via.
- Multiplo: semplicemente è la quantità del sottostante contenuta nel certificato airbag.
- Strike: è il valore del sottostante nel momento in cui si sottoscrive il certificato.
- Livello di barriera: sotto questo livello, che viene impostato in fase di sottoscrizione del certificato, la performance di quest’ultimo è da considerarsi negativa. I certificates airbag hanno la possibilità di attenuare la perdita e per questo motivo sono dedicati soprattutto a coloro che hanno una propensione al rischio non molto alta. Il capitale potrebbe però essere a rischio in caso di prestazione molto negativa del sottostante. Il livello di barriera è tendenzialmente posto sotto lo strike, ciò significa che se il sottostante dovesse terminare nell’area fra lo strike e il livello di barriera il certificato risulterebbe comunque positivo, sebbene il sottostante abbia in realtà avuto una performance negativa.
- Rapporto airbag: non è altro che il rapporto fra lo strike e il livello di barriera. Il suo risultato l’effetto airbag che si verifica nel caso in cui il certificato airbag dovesse avere una prestazione totale negativa.
Certificates airbag: esempio
Per una maggiore comprensione passiamo ora a un esempio del funzionamento dei certificates airbag. L’esempio è totalmente inventato e non rispecchia le quotazioni reali, ma serve solo per farvi comprendere come funziona questa tipologia di certificati.
Un investitore sottoscrive un certificato airbag in banca con sottostante il prezzo del petrolio, che al momento dell’emissione è pari a 50$. L’investimento è di 10.000$, dunque il multiplo è di 200, mentre la durata del certificato è di 2 anni. Il livello di barriera viene stabilito a 40$, che corrisponde all’80% del valore dello strike, mentre il rapporto airbag è 1,2.
Al termine dei due anni potremmo avere le seguenti ipotesi:
- Il prezzo del petrolio è pari a 60$ ottenendo una crescita del 20%. L’investitore ha quindi un profitto lordo di 2.000$, dal momento che il prezzo attuale (60$) per il multiplo (200) fa 12.000$, mentre l’investimento iniziale era di 10.000$.
- Il petrolio viene valutato 45$ subendo dunque un deprezzamento, senza però raggiungere il livello di barriera. Il risparmiatore riceverà semplicemente indietro il capitale investito, perdendo solamente i premi versati alla banca nell’arco dei due anni.
- La quotazione del petrolio scende a 30$ andando sotto il livello di barriera. La performance negativa è del 40% e la perdita senza effetto airbag sarebbe stata di 4.000$. Il rapporto airbag salva però una parte del capitale dell’investitore e la perdita si riduce a 2.800$. Infatti il calcolo matematico da fare è il seguente:
30$ (valore del sottostante, in questo caso del petrolio) * 200 (multiplo) * 1,2 (rapporto airbag) = 7.200$. Sottraendo 10.000$ a quest’ultimo otteniamo i 2.800$ sopracitati.
Come possiamo notare il vantaggio dei certificates airbag consiste nell’attenuamento delle perdite in caso di prestazione eccessivamente negativa, dato che l’investitore dell’esempio nell’ipotesi 3 ha salvato ben 1.200$, che corrispondono al 12% del capitale investito inizialmente.
Lo svantaggio consiste nel non poter ottenere alcun bonus in caso di prestazione positiva, come invece avviene in altre tipologie di certificato, che però non godono dell’effetto airbag.
Ricordiamo che i valori riportati negli esempi sono lordi e quindi non tengono in considerazione i premi da versare alle banche, i quali variano a seconda dell’istituto bancario a cui vi rivolgete. L’esempio inoltre non tiene conto della tassazione sulle rendite finanziarie, che in Italia è del 26% sulle plusvalenze.
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