Nei nostri precedenti approfondimenti abbiamo avuto modo di comprendere quali siano le principali modalità di “approccio al trading”. Cerchiamo ora di compiere un nuovo passo in avanti, cercando di comprendere in che modo sia possibile fare del trading con i contratti derivati sul Forex, conseguendo varie finalità e diversi obiettivi a seconda – appunto – del comportamento che si desidera assumere.

Sinteticamente, è possibile ricondurre gli stili di trading di chi effettua investimenti sul mercato degli strumenti dei derivati in tre differenti categorie: l’hedging, la speculazione e l’arbitraggio. Vediamoli separatamente.

Hedging

Anche se la strategia di hedging è spesso confusa con approcci non del tutto similari, possiamo certamente rammentare come l’obiettivo dell’hedging sia quello di ridurre i rischi, andando a gestire le proprie posizioni in maniera tale da sterilizzare (o ridurre) il pericolo che alcuni fattori possano influenzare negativamente il risultato finale della propria strategia.

Il trader che effettua un’operazione sul mercato dei derivati attraverso una strategia di hedging è chiamato, appunto, hedger. Le sue finalità specifiche possono essere ben numerose: pensate, ad esempio non esaustivo, a chi vuole coprirsi dal rischio dell’eccessiva volatilità del prezzo, e che potrebbe cercare di ridurre l’effetto negativo di ciò attraverso l’assunzione di una posizione – appunto – opposta al rischio che dovrebbe prendere. Numerose sono le tecniche potenzialmente assumibili: cerchiamo di chiarire la principale attraverso un esempio.

Esempio. Ipotizziamo che un trader abbia desiderio di acquistare 1.000 azioni della compagnia Alfa, ma voglia altresì coprirsi dal rischio che nel lungo termine non si subiscano gli effetti negativi di un andamento inverso del mercato, soprattutto in periodi contraddistinti da un’alta volatilità. Dunque, conseguentemente alla posizione long sulla società Alfa, il trader hedger dovrebbe assumere una posizione short per lo stesso ammontare di future della società Alfa. In questo modo il trader riuscirà a coprire la propria esposizione negativa dinanzi a situazioni sfavorevoli del mercato.

Di fatti, se il prezzo di mercato delle azioni della società Alfa subisce una diminuzione, il trader che ha assunto una posizione long su queste azioni non potrà che ottenere un calo del valore del proprio investimento. Tuttavia, la perdita che ha registrato potrebbe essere compensata dal profitto che potrebbe generare, in questo scenario, dalla posizione short che è stata assunta nel mercato degli strumenti derivati con i future.

Peraltro, si tenga conto come l’hedging non sia certamente un’esclusiva del mercato finanziario, ma possa essere ben utilizzata anche per le strategie di copertura dei rischi all’interno di un’azienda. In tal proposito, un nuovo esempio potrebbe essere di giovamento: pensate a un produttore che si trova nelle condizioni di dover vendere 25.000 chili del prodotto Beta tra un mese. Il prezzo del prodotto Beta è oggi pari a 1,50 euro per chilo, mentre i future con consegna a un mese hanno un prezzo di 1,55 euro per chilo. Che cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro? Cosa succede in caso di copertura dei rischi?

Ipotizziamo che tra un mese il prezzo del prodotto Beta diminuisca a 1,45 euro per chilo. Questo vuol dire che il produttore venderà la sua merce al prezzo di 1,45 euro x 25.000 chili, a un valore complessivo di 36.250 euro. Tuttavia, se è riuscito a tutelarsi con l’acquisto del future, potrà ottenere un risultato comunque soddisfacente, poichè il profitto derivante dai singoli contratti derivati sarà pari a 0,10 euro (1,55 euro – 1,45 euro) x 25.000 chili, ovvero 2.500 euro. Il suo profitto complessivo sarà dunque pari a 36.250 euro (quale vendita del prodotto) e 2.500 euro (quale incasso dai derivati) per un totale di 38.750 euro.

Ipotizziamo invece che tra un mese il prezzo del prodotto Beta subisca un incremento a 1,60 euro per chilo, contro 1,55 euro per chilo del future. In questo caso il produttore andrà a vendere il suo prodotto Beta per 1,60 euro x 25.000 chili, ottenendo un profitto di 40.000 euro. Naturalmente, dovrà contemporaneamente chiudere il future, con una perdita che sasrà derivate dal differenziale tra 1,55 euro e 1,60 euro, ovvero – 0,05 euro, per i 25.000 chili di fornitura, ovvero 1.250 euro. Complessivamente, pertanto, il suo profitto totale sarà equivalente a 40.000 euro – 1.250 euro, ovvero 38.750 euro.

Tutto chiaro, no? In entrambi i casi il produttore è riuscito a tutelarsi adeguatamente dal rischio di oscillazione negativa e indesiderata del mercato, compensando (in senso positivo e in senso negativo) il risultato della chiusura dell’operazione del future con il risultato dell’operazione commerciale.

Speculatori

Un secondo approccio strategico da parte di chi investe sul mercato dei derivati è relativo agli speculatori, investitori che cercano di prevedere quale sarà l’andamento dei movimenti dei prezzi di un asset di riferimento, al fine di massimizzare i propri guadagni. In tal senso, mentre gli hedger cercano di tutelarsi dal rischio, gli speculatori sono dei veri e propri risk taker, poichè la loro affinità al rischio è notevolmente elevata, e la loro partecipazione al mercato dei derivati è unicamente legata alla necessità di ottenere un profitto.

Di qui alla considerazione successiva, il passo è semplice (ma solo in teoria!): gli speculatori hanno infatti bisogno di compiere delle previsioni sui futuri trend di mercato, al fine di assumere specifiche posizioni nello stesso mercato, andando incontro al pericolo di perdita totale o parziale dei fondi investiti.

Detto ciò, è bene anche affermare che il mondo degli speculatori è sufficientemente ampio e diversificato da non poter essere facilmente racchiuso in poche definizioni. È comunque altresì possibile rammentare che gli speculatori di norma cercare di ottenere il massimo da movimenti rapidi di mercato, sviluppando le proprie politiche operative in prevalenza sulla scia dell’analisi tecnica. Niente tuttavia vieta gli speculatori di assumere un’ottica di più medio periodo, utilizzando anche l’analisi fondamentale per poter supportare i propri convincimenti.

Esempio. Anche in questo caso, un esempio potrebbe essere di giovamento. Immaginiamo infatti di trovarci davanti a un trader speculatore che ritiene che le azioni della società Alfa andranno a diminuire nel corso dei tre giorni successivi alla propria previsione. Probabilmente lo speculatore sarà così indotto ad assumere una posizione short, ovvero procederà con la vendita delle stesse azioni allo scoperto, sul mercato dei derivati, anche se non è in possesso degli stessi titoli. Di fatti, se il prezzo delle azioni diminuirà come da attese, il trader riuscirà a ottenere un profitto che dipenderà dal numero delle azioni in possesso. Se invece il prezzo delle azioni aumenta, contro le proprie aspettative, subirà una perdita.

Facciamo un altro esempio, ipotizzando che il trader voglia assumere una posizione long sul cambio EUR/USD poichè ritiene che i dati in uscita sull’andamento del Pil dell’eurozona saranno molto più positivi di quelli attesi dagli analisti. Andrà pertanto ad entrare nel mercato acquistando euro e vendendo dollari.

A questo punto, nell’ipotesi in cui le statistiche dovessero effettivamente mostrare che il Pil dell’eurozona è cresciuto ben oltre le attese degli analisti, probabilmente il valore dell’euro contro dollaro salirà, generando nel portafoglio del trader un discreto profitto. Nel caso in cui invece la crescita economica dovesse deludere, è molto probabile che l’euro andrà incontro a un deprezzamento che determinerà una perdita nelle tasche del trader.

Arbitraggisti

Passiamo infine agli arbitraggisti, che generalmente assumono posizioni da aprire e chiudere in tempi estremamente molto rapidi, cercando di lucrare nella differenza di prezzo che potrebbe sorgere tra il mercato “spot” e quello degli investimenti derivati. Gli arbitraggisti cercano di sfruttare tali imperfezioni di mercato, e le sue inefficienze, per poter cercare di ottenere importanti opportunità di guadagni. Affinchè si possano determinare le giuste condizioni per poter perseguire la propria strategia, tuttavia, è necessario che non vi siano costi da sostenere, non vi siano rischi e vi sia un vantaggio nell’assumere delle posizioni sul mercato dei derivati.

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